Rilanciamo l’articolo pubblicato dal collettivo Non solo Marange che incita all’invio di lettere ai detenuti politici e ai compagni prigionieri, come forma di sostegno e rottura dell’isolamento indotto dalla reclusione. In particolare lanciano una campagna a sostegno di Paska e Vespe. La solidarietà di classe è arma e forma di organizzazione per i comunisti, la classe operaie e il resto delle masse popolari, per cui rilanciamo e condividiamo l’appello steso dai compagni.
Negli ultimi mesi il Partito dei CARC ha avviato la promozione dell’invio di cartoline ai detenuti politici del nostro paese, che potete trovare in tutti i banchetti e iniziative. Chiunque volesse sostenere i rivoluzionari prigionieri ancora detenuti scrivendo messaggi di solidarietà, può mettersi in contatto con noi via mail scrivendo a carc@riseup.net. Forniremo gli indirizzi dei luoghi di detenzione e, per chi volesse, metteremo a disposizione le cartoline che alcuni simpatizzanti e collaboratori del Parito dei CARC hanno dipinto e stampato per i rivoluzionari prigionieri.
La solidarietà è un arma, usiamola!
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Rompere l’isolamento: scriviamo ai detenuti e alle detenute
Uno degli scopi primari della repressione e dell’istituzione carceraria è quello di isolare i detenuti dalla realtà che li circonda e dagli affetti. Scrivere ai/alle nostri/e compagni/e detenuti/e così come ai tutti/e i/le detenuti/e è un importante atto di solidarietà che spezza l’isolamento che lo stato impone attraverso le mura carcerarie e i dispositivi di controllo. Per spezzare le catene dell’isolamento, manifestazioni, presidi e iniziative politiche di solidarietà sono importanti così come scrivere una lettera per dire loro che non sono soli, attraverso le proprie parole.
— “Nell’ora della rivolta, nessuno resta mai veramente solo”
Paska e Vespe liberi subito
Liberta’ immediata per i detenuti del #G20 di Amburgo
Liberta’ per tutte e tutti
Quando scrivete, lasciate nella busta da lettera anche altre buste da lettera, fogli e francobolli in modo da facilitare una risposta e verificate correttamente l’affrancatura alla posta.
Quando scrivete ricordate che in molti casi la corrispondenza è sottoposta a censura.
di seguito una serie di consigli tratti da https://www.autistici.org/mezzoradaria/scrivere-ai-detenuti/
Perché scrivere a chi è recluso.
Il tempo può essere un castigo quando si viene privati della libertà di disporne a piacimento, quando lo stato rinchiude qualcuno in una cella e lo priva dei suoi rapporti e si prende un pezzo della sua vita.
Può essere una prova molto dura, a maggior ragione quando ad affrontarla si è da soli. Ricevere solidarietà dall’esterno infonde una forza che può fare la differenza. Cominciare uno scambio di lettere può anche alleviare la solitudine della cella e fare sentire ad una persona che non è sola.
Che sia un telegramma, una cartolina o una lettera ogni contatto con l’esterno è una piccola breccia nell’isolamento a cui vorrebbero condannare i reclusi e le recluse. Oltre a queste considerazioni, c’è il fatto che intrattenere una corrispondenza con un recluso è spesso uno spunto di crescita personale e una bella esperienza.
Cosa scrivere.
Può non essere semplice scrivere una lettera a qualcuno che non si conosce, in molti ci troviamo spesso davanti alla difficoltà di scrivere qualcosa che non sia banale o stupido di fronte alla situazione sicuramente grave di chi sta scontando un periodo di reclusione.
Tuttavia non bisogna dimenticare che chi è in carcere è una persona come noi e spesso la cosa più semplice da fare è iniziare presentandosi e spiegando i motivi che ci hanno spinto a scrivere. Se non si ha nulla da scrivere un disegno o un collage può essere comunque un modo per trasmettere ciò che non si riesce a trasmettere a parole, oppure si può inviare un libro, informandosi prima sulle regole che vigono in ogni carcere, ad esempio in alcuni non possono entrare le copertine rigide o i testi sottolineati.
Per permettere alla persona di risponderci è importante indicare il mittente sulla lettera. E’ anche buona norma mettere la data in cui la lettera è stata inviata. E’ un bel pensiero inoltre allegare un francobollo all’interno della busta, dato da specificare nella lettera in modo che nessuno prelevi il bollo senza che ce ne si accorga.
Bisogna poi tenere conto che ciò che si scrive a chi sta in carcere viene con molta probabilità letto anche dalla polizia interna, quindi è meglio di evitare di scrivere qualunque cosa che possa tramutarsi in un problema per se stessi, altri o per la persona a cui si scrive.
Se non riceviamo risposta
A volte può capitare che di non ricevere risposta dalle persone a cui si è scritto. Non prendiamocela. I motivi possono essere tantissimi: da un disguido delle poste alle guardie che trattengono le lettere, può essere anche che il detenuto in questione abbia molte lettere a cui rispondere e che ci vorrà del tempo prima che riesca a rispondere a tutti. I motivi possono essere molti e in ogni caso non c’è motivo di prendersela.
A chi scrivere.
Scrivere a qualcuno dentro è un impegno che può sembrare da poco ma che una volta preso va mantenuto, quindi è meglio non sovraccaricarsi di lettere a cui rispondere se non si ha la certezza di mantenere nel tempo i contatti.