Il 12 agosto 2017 alla Festa Nazionale della Riscossa Popolare si è tenuta una iniziativa dove sono intervenuti ospiti dalla Filippine, dalla Turchia, dal Venezuela. Daremo resoconto dell’iniziativa nel suo complesso a breve termine. Anticipiamo dal resoconto due brevi stralci. Uno è un saluto di Adan Chavez, Ministro della Cultura e viceresponsabile per le relazioni internaizonali della Repubblica Bolivariana del Venezuela, fratello maggiore di Hugo Chavez. L’altro è la conclusione dell’intervento di Amarylis Gutierrez Graffe, membro del Partito Socialista Unito del Venezuela, console del Venezuela a Napoli.
Partito dei CARC Settore delle Relazioni Internazionali
***
IL SALUTO DI ADAN CHAVEZ
Buon pomeriggio, compatrioti del mondo. Parla Adan Chavez. Approfitto di questo mezzo per esprimervi quanto segue: ultimo messaggio dell’impero nordamericano ha l’effetto di rafforzare il nostro impegno con la libertà e la sovranità del nostri popoli, la lealtà con l’eredità di Chavez. Non ci intimidiranno: noi non abbiamo paura. Gridiamo anche noi, come fanno tutti i popoli in America e nel mondo: “Yankees Go Home”.
D’altra parte, continua a essere difficile per loro continuare a mantenere attraverso la guerra mediatica “il mondo al contrario”, anche se non sottovalutiamo quello che fanno. Parlano di democrazia e sono fascisti. Noi che siamo qui in Venezuela, stiamo applicando quanto è stabilito dalla nostra Costituzione, la vera democrazia protagonica [fondata sul protagonismo delle masse popolari, N. d. R.] e partecipativa. I popoli del mondo sappiano che non abbiano alcun dubbio: la Assemblea Nazionale Costituente è sovrana e costituzionale, e il governo del Presidente Maduro è un governo democratico vero. Per questo più di 8 milioni di venezuelani e venezuelane, il 30 di luglio sono andati a votare per l’Assemblea Nazionale Costituente: per la pace, per la libertà e la sovranità.
Continueremo a combattere. Ripeto: non abbiamo paura. Avanzeremo costruendo il nostro socialismo bolivariano.
Un grande abbraccio a tutti e tutte.
Adan Chavez
LE CONCLUSIONI DEL DISCORSO AMARILYS GUTIERREZ GRAFFE.
La compagna Amarilys Gutierrez Graffe dopo aver illustrato gli sviluppi della situazione in Venezuela, rivolgendosi ai presenti ha detto: “Sono molto felice di essere qui con voi. Noi stiamo aspettando che l’Italia si sviluppi, si risvegli, che apra gli occhi e che faccia la rivoluzione. Non possiamo più aspettare. Noi stiamo facendo di tutto, ma abbiamo bisogno di voi. Non possiamo stare a braccia conserte. C’è bisogno di formazione politica e quindi dobbiamo continuare a studiare. Dobbiamo essere uniti, indipendentemente dai pensieri diversi: l’obiettivo fondamentale è fare la rivoluzione. So che voi salverete il mio paese. Io non sono venuta qui cadendo dal cielo ma sono venuta con un obiettivo e io credo in voi perché mi avete mostrato fermezza, perché ho visto che il popolo italiano è un popolo risoluto, che i lavoratori hanno dignità e non la perdono. Devono andare avanti e non arrendersi. Io spero con il cuore che non perdano questa opportunità della loro vita, perché noi stiamo facendo di tutto, ma abbiamo bisogno di voi. Dobbiamo essere uniti e fare la rivoluzione mondiale. Le cose non possono continuare così: fino a quando devono morire esseri umani? Fino a quando continueremo a perdere terreno? Fino a che punto il capitalismo ci deve distruggere? Ora basta! Deve sgorgare dal nostro essere, come un fuoco forte! Dobbiamo essere uniti e andare avanti a difendere quello che è nostro fino al socialismo e il comunismo. [qui esalta lo sforzo e le battaglie che stanno facendo il compagno che ha introdotto l’iniziativa, per il Centro di Formazione del Partito dei CARC, tutto il Partito e tutti i compagni, N. d. R.] Per favore, non arrendetevi, io credo in voi e nel vostro impegno: il Venezuela, l’America Latina e tutto il mondo hanno bisogno della forza italiana. (…)”