12 agosto 2017
Festa Nazionale della Riscossa Popolare
Marina di Massa – Ronchi – Parco della Comasca
Ore 18 – dibattito su
A CENTO ANNI DALLA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
Traiamo insegnamenti per l’avanzata del socialismo in Italia e nel mondo
Partecipano
Amarilis Gutierrez Graffe, del Partito Socialista Unito del Venezuela
Darwin Tymbol, del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine
Pietro Vangeli, segretario nazionale del Partito dei CARC
Esponenti del Partito Comunista Marxista Leninista di Turchia e Nord Kurdistan
Esponenti di partiti e organizzazioni italiane
Gli insegnamenti che intendiamo trarre dalla Rivoluzione d’Ottobre, a cento anni dal 1917, ci servono per costruire la rivoluzione socialista oggi, per fare la rivoluzione in un paese imperialista, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
La Rivoluzione d’Ottobre è stata punto di partenza di una ondata della rivoluzione proletaria mondiale che in un arco di tempo molto breve dal punto di vista storico ha creato paesi socialisti in cui viveva un terzo dell’umanità, estesi in larga parte del pianeta dal fiume Elba e dal mare Adriatico in Europa fino al Pacifico meridionale, in Asia. A questi si sono aggiunti milioni di aderenti nei partiti comunisti dei paesi imperialisti e neocoloniali, e in tutto il mondo si sono avviati processi di liberazione dei popoli dal colonialismo.
La Rivoluzione d’Ottobre è stata il primo grande successo nel processo di emancipazione della classe operaia dal dominio della borghesia. Fu un passo avanti coraggioso da parte del Partito Operaio Socialdemocratico della Russia, della classe operaia e delle masse popolari russe, che presumeva un ulteriore e decisivo passo avanti, e cioè la rivoluzione socialista in uno o più paesi imperialisti. Questo vale oggi per i passi avanti verso il socialismo nella Repubblica Bolivariana del Venezuela. Al coraggio delle masse popolari del Venezuela e del governo che le guida i comunisti italiani devono rispondere costruendo la rivoluzione nel nostro paese, facendo dell’Italia un nuovo paese socialista. Romperemo così la catena della Comunità Internazionale degli Stati imperialisti, che si manifesta con tanta chiarezza oggi nell’attacco alla Rivoluzione Bolivariana.
Da quel punto di partenza è passato un secolo, in cui abbiamo visto il movimento comunista internazionale arretrare e indebolirsi, e soprattutto per una ragione, cioè per il fatto che è fino ad oggi fallito il tentativo di fare la rivoluzione socialista in uno o più paesi imperialisti. La rivoluzione socialista di cui abbiamo intrapreso la costruzione in Italia è quindi un salto importante nella rinascita del movimento comunista, nella storia del movimento comunista internazionale, e nella storia dell’umanità in generale, perché l’abolizione della divisione della società in classi è un processo che chiude un’epoca durata millenni.
Come e perché possiamo impegnarci in un compito di tale portata, e nuovo, mai fatto da nessuno?
- In realtà dobbiamo farlo. L’instaurazione del socialismo è infatti l’unica soluzione alla crisi del capitalismo. “La crisi materiale, morale, intellettuale e ambientale che affligge l’umanità intera e spaventa tante persone, sia tra le masse popolari sia nella borghesia imperialista, conferma con la sua gravità la profondità della trasformazione che l’umanità deve compiere” (Manifesto Programma del (nuovo)Partito comunista italiano, Ed. Rapporti Sociali, Milano, 2008, pag.2)
- Dobbiamo farlo perché è possibile e già lo era ai tempi della Rivoluzione d’Ottobre, perché era dovere farlo, quindi, a sostegno della costruzione del socialismo in Russia e dei paesi socialisti che si costituirono successivamente, ed è dovere farlo oggi a sostegno degli organismi e dei popoli che lottano per il socialismo e contro l’imperialismo, quelli di cui abbiamo rappresentanti in questa iniziativa, come la compagna Guiterrez Graffe per il partito che guida la Rivoluzione Bolivariana in Venezuela, come il compagno Tymbol per il Fronte di cui fanno parte il Partito Comunista e il Nuovo Esercito Popolare delle Filippine, come i compagni turchi attivi nella lotta contro il regime di Erdogan e all’avanguardia nella guerra a Rojava, e quelli che non sono qui presenti oggi, come i compagni della Repubblica Popolare Democratica della Corea del Nord. Per loro, e per tutti gli altri, la vittoria della rivoluzione socialista in un paese imperialista sarà la forma di sostegno più grande che possiamo dare.
- Possiamo farlo perché nei decenni trascorsi abbiamo elaborato la scienza necessaria allo scopo in misura sufficiente. Una impresa può essere anche molto difficile, ma se si sa come portarla avanti l’obiettivo prima o poi si raggiunge. La mancanza di questa scienza è stata la ragione principale per cui nei paesi imperialisti la rivoluzione socialista ancora non ha vinto. Già Lenin ne era consapevole, quando, nel 1922, al IV Congresso dell’Internazionale Comunista, raccomandò ai rappresentanti dei partiti comunisti dei paesi imperialisti di studiare. fatto Disse: “ Se questo sarà fatto, sono convinto che le prospettive della rivoluzione mondiale saranno non soltanto buone, ma eccellenti.” Il (nuovo)PCI e le forze che prima hanno operato per costruirlo e oggi lo affiancano lo hanno fatto: sulla base del pensiero comunista più avanzato, il maoismo, hanno studiato e sperimentato per quasi quaranta anni, e oggi possono avanzare con serenità e lungimiranza sul terreno tracciato, verso l’obiettivo fissato.
Tutto questo contrasta con il senso comune e con tutti coloro che vedono solo il caos, le sconfitte, la catastrofe incombente e quant’altro ma, pensateci, non è forse un atto rivoluzionario, e magari il primo, comprendere e convincersi che la rivoluzione è possibile? Non è già questo rivoluzione? Se ci pensate potete capire cosa intendiamo quando diciamo che la rivoluzione è in corso, che si costruisce, che non è una cosa da attendere, una cosa che ci regalerà la storia, che ci regalerà qualche popolo di qualche altra parte del mondo.
Noi diciamo che la rivoluzione si costruisce, e questo è uno degli insegnamenti che traiamo dalla Rivoluzione d’Ottobre, che non fu un evento dell’ottobre del 1917 ma un momento interno a un processo che durò decenni, così come la iniziativa che terremo il 12 agosto non è un momento che inizia alle 18 e termina alle 20.30 di quel giorno, ma un momento di una più vasta campagna, e quella campagna è un momento dell’opera per fare dell’Italia un nuovo paese socialista, e instaurare la dittatura del proletariato.
La dittatura del proletariato è uno dei pilastri del socialismo. Quando tutti i mezzi di informazione di ogni paese imperialista sbraitano sul fatto che “Maduro è un dittatore” non hanno torto: Maduro sta facendo ciò che un governo che fa gli interessi delle classi popolari deve fare, ciò che quelle classi esigono faccia, e quindi deve imporre le decisioni del governo ai nemici della rivoluzione, quelli che non si possono convincere e non hanno alcuna intenzione di farsi convincere, e che usano ogni mezzo, dalla menzogna, al terrorismo, all’invasione militare, per imporsi.
L’esperienza della Rivoluzione d’Ottobre ci dà un altro insegnamento: conferma che il socialismo è ciò che si sviluppa su tre pilastri, di cui uno è la dittatura del proletariato, per quanto riguarda il campo politico, uno è la pianificazione della produzione tramite aziende pubbliche, mirata a soddisfare le esigenze delle masse popolari, per quanto riguarda il campo economico, uno è la crescente partecipazione delle masse popolari al patrimonio spirituale della società, “che la massa della popolazione partecipi, ogni individuo al meglio delle sue attitudini, alla vita della società, si occupi dei problemi della società e abbia la sua parte nelle sue decisioni e nella loro attuazione.” (La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano, n. 56, pagg. 19-20).
Noi invitiamo all’iniziativa tutti coloro che vogliono cominciare a capire cosa sta accadendo e che fare, per trasmettere loro la fiducia nel futuro che anima chi, in Italia e nel mondo, lotta per il socialismo.
Invitiamo tutti coloro che hanno idee diverse da queste che noi traiamo dagli insegnamenti della Rivoluzione d’Ottobre, idee di socialismo diverse. Con loro discuteremo volentieri e svolgeremo in comune ogni azione che vada a garantire il progresso materiale e spirituale delle masse popolari del nostro paese e dei popoli del mondo. La pratica comune faciliterà la via verso un futuro che pensiamo e vediamo luminoso. Anche in questo seguiamo l’onda che partì dalla Rivoluzione d’Ottobre: l’evento che ebbe inizio e seguito in momenti terribili per la storia dell’umanità, ma quelli che ne furono protagonisti e partecipi, e in definitiva i popoli di tutto il mondo, ne trassero i sentimenti migliori, le migliori idee e le più grandi vittorie.