Emanuele Fiadone è uno studente dell’ISIS di Quarto, un ragazzo da sempre bravo a scuola anche se con qualche difficoltà in due materie scientifiche, errore perdonabile dato che ciò è molto comune al Liceo Scientifico. Emanuele ha anche sete di giustizia sociale e di lottare contro le brutture e le storture di questo mondo. Per questo da settembre a gennaio, insieme ai suoi compagni del Collettivo Studentesco, si rende conto che nella sua scuola i disabili non hanno un servizio di trasporto funzionante. Questa problematica però non riguarda tutti gli studenti disabili perché quelli che hanno genitori facoltosi si possono permettere tranquillamente di pagare un trasporto privato. Gli altri, i figli dei proletari, dei lavoratori, dei disoccupati, o fanno i salti mortali per accompagnare loro i propri figli a scuola oppure questi giovani a scuola proprio non ci possono andare. La lotta sarà serrata e porterà a tanti presidi davanti al Comune di Quarto, ad assemblee con il Sindaco e gli assessori, a partecipate assemblee di istituto nella scuola, fino anche ad un’autogestione a dicembre. Alla fine di questo percorso, la battaglia di Emanuele e dei suoi compagni è vinta!
A qualcuno però tutto questo non va a genio. Questa battaglia, insieme a tutto il lavoro di coinvolgimento e protagonismo di sempre più studenti della scuola, ha concimato il seme della partecipazione all’interno della scuola. Un cineforum molto partecipato accompagna i giovani fino alla fine dell’anno scolastico. Emanuele continua ad andare a scuola, a impegnarsi con il suo collettivo e a concludere le interrogazioni necessarie. Ai colloqui di maggio i professori sono molto contenti di lui. L’unica difficoltà è sempre in quelle due materie scientifica in cui non ha una piena sufficienza. Chi gli insegna quelle materie è la vice preside dell’istituto, celebre per la sua opera di repressione del Collettivo ISIS, uno dei tanti sceriffi che la Buona Scuola di Renzi ha piazzato a gestire la scuola pubblica, una scuola di classe, escludente e reazionaria.
Martedì 20 giugno sono stati pubblicati i “quadri” di fine anno. Affianco al nome di Emanuele c’è scritto “non ammesso”, affianco ad Emanuele davanti alla scuola ci sono i suoi compagni che indignati hanno denunciato una bocciatura politica, una bocciatura a un modo diverso di fare scuola, una bocciatura a chi ha difeso i diritti dei disabili, una bocciatura a chi ha piantato nella propria scuola il seme della consapevolezza e della partecipazione. Contro il presidio la vice preside ha deciso di scagliare le forze dell’ordine cittadine, di intimidire i ragazzi telefonando ai genitori e minacciando denunce, di calunniare Emanuele parlando con operatori scolastici e docenti, come un’assenteista e perdigiorno. La motivazione della bocciatura, filtra dalla scuola, è il 6 in condotta, dato che il rendimento scolastico è più che sufficiente. La sua condotta è stata, quest’anno, quella di organizzare gli studenti, mobilitarli a prendere coscienza e nonabbassare la testa davanti al clima terroristico che si vive a scuola. È questo che non viene ammesso nella scuola, non Emanuele. A non essere ammesse sono le libertà di espressione, di pensiero, di organizzazione e di partecipazione a una scuola che la nostra Costituzione definisce come democratica.
Come loro solito, Emanuele e il suo Collettivo non si daranno per vinti, e insieme al Partito dei CARC grazie alla solidarietà delle altre forze territoriali non si arrenderanno. La battaglia di Emanuele sarà combattuta fino all’ultimo e su tutti i piani possibili, da quello legale a quello politico. Emanuele non è solo. Bocciamo la Buona Scuola!
In allegato rilanciamo i video del presidio e a seguire il comunicato di denuncia dell’accaduto.
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ECCO LA PAGINA IN CUI TROVARE I VIDEO: https://www.facebook.com/carc.federazionecampania/
Giù le mani da Emanuele, bocciato per aver difeso i diritti dei disabili!
Emanuele Fiadone, studente dell’Istituto Rita Levi Montalcini di Quarto, con sole due materie al di sotto della sufficienza, è stato illegittimamente bocciato. Questo è un episodio grave e infame perché ad essere bocciate non sono state le prestazioni scolastiche di uno studente, ma le idee politiche di un giovane membro d’avanguardia del Collettivo ISIS e del Partito dei CARC. La bocciatura non è altro cheun atto repressivo nei confronti dell’attività politica svolta durante l’anno scolastico, volta a indebolire il collettivo studentesco e cacciare il compagno dalla scuola.
La bocciatura di Emanuele non è un caso. Il Collettivo ISIS ha svolto un grande lavoro all’interno della scuola, promuovendo attività culturali e momenti di didattica alternativa. Questo processo di partecipazione si è trasformato in lotta per la difesa e attuazione della Costituzione. Da qui è nata la battaglia per il diritto al trasporto pubblico per gli studenti disabili, servizio che da settembre a gennaio era stato sospeso. Il Collettivo ISIS ha lottato perché fosse garantita la Costituzione Italiana e alla fine con determinazione ha vinto, non solo perché il trasporto per i disabili è stato ripristinato ma anche perché a nulla è valso il terrorismo psicologico messo in campo dalla vice Preside dell’Istituto, né tanto meno le intimidazioni dei Carabinieri e della DIGOS, dimostrando che se questi signori con la repressione pensano di risolvere un problema, in realtà se ne troveranno altri dieci, cento e mille di problemi perché nessuno abbasserà la testa!
Emanuele è stato in prima linea in questa lotta e non ha mai abbassato la testa neppure di fronte alla repressione e alleminacce della dirigenza scolastica; per questo si ritrova ora bocciato e costretto a cambiare scuola non per demerito scolastico ma perché considerato scomodo, una spina nel fianco in un sistema scolastico in cui individualismo e sottomissione vengono posti come valori primari, senza i quali è impossibile andare avanti. Questa è una bocciatura immeritata, una bocciatura politica, espressione di leggi e riforme come quella della Buona Scuola, leggi anticostituzionali che legittimano la prepotenza, l’intimidazione e la repressione verso chi si ribella e costruisce giorno dopo giorno un società alternativa.
La buona scuola non fa altro che dare voce, libertà d’azione e strumenti repressivi a insegnanti e dirigenti reazionari. Su tutti va denunciato fermamente il comportamento fascista e intimidatorio della professoressa e vicepreside della scuola Franca Bax, una dei principali artefici della bocciatura del compagno Emanuele e tristemente nota a generazioni di studenti e genitori per la sua condotta repressiva all’interno della scuola. Una dirigente scolastica responsabile, dovrebbe allontanare senza se e senza una vice preside del genere. Altro che bocciatura di Emanuele, è gente come la Bax che deve essere cacciata via a calci dalla Scuola Pubblica!
Subire o assistere in silenzio a questa ingiustizia vorrebbe dire legittimare i continui attacchi e la repressione degli studenti, piuttosto che alimentare la loro organizzazione. Non permettiamo che ciò che è successo passi inosservato. Sarà presentato un ricorso contro questa bocciatura, ma soprattutto già si sta muovendo tanta solidarietà e mobilitazione di singoli, organismi popolari e insegnanti sinceramente democratici dell’istituto e di altre scuole.
Facciamo appello all’amministrazione di Quarto e al sindaco Rosa Capuozzo che ha affermato più volte davanti alla sua cittadina e a tutto il paese di essere un sindaco schierato per l’attuazione delle parti progressiste della Costituzione. Lo dimostri nei fatti! Impugni la bocciatura e contribuisca alla difesa pubblica e legale di un suo giovane cittadino bocciato a scuola per le sue idee politiche. Questa è una violazione degli articoli 3,21, 33, 34 e 39 della Costituzione italiana!
Il giorno 27 giugno alle ore 10.00 in Piazzale Europa, si terrà un’assemblea pubblica in solidarietà al compagno Emanuele, cui chiamiamo a partecipare tutte le realtà di base di Quarto quali Consulta dei Giovani, Quartograd e Acqua e Territorio, le realtà studentesche come Kaos, SAC o Studenti Flegrei, i sindacati, gli organismi popolari in difesa dei beni comuni come Consulta dei Beni Comuni o dei diritti degli insegnanti come Insegnanti Precari e tutte le realtà associative e dal basso!
Basta bocciature politiche, bocciamo la Buona Scuola!