L’11 giugno scorso ci sono state le elezioni comunali a Carrara. Facciamo un’analisi dei risultati elettorali per comprendere le tendenze in campo e capire come continuare la battaglia per la creazione di un’amministrazione di emergenza che possa far fronte nell’immediato agli effetti peggiori della crisi e che possa contribuire alla realizzazione di un governo di emergenza a livello nazionale.
Il primo dato è il livello sempre più elevato di astensionismo: i votanti sono stati poco più della metà degli aventi diritto. Questo vuol dire che un carrarino su due non è andato a votare.
Il secondo dato è l’affermazione del Movimento 5 Stelle come prima lista per numero di voti (27,27%).
Entrambi i dati (sommati ai risultati delle altre liste che si sono poste come alternativa al sistema PSI-PD che ha governato per anni la città), seppur attraverso manifestazioni diverse, mostrano l’insofferenza e al contempo la voglia di cambiamento delle masse popolari nei confronti di coloro
che per anni hanno “amministrato” questa città negli interessi dei grandi capitalisti. I candidati riconducibili alla scorsa amministrazione (Zanetti, Vannucci e Spediacci) hanno preso tutti insieme 14.928 voti, su 54.450 aventi diritto al voto: quindi il voto di una minoranza di persone, principalmente spinte dalla politica clientelare (in particolare promesse di posti di lavoro) che questi soggetti hanno costruito negli anni del loro governo.
Zanetti, Vannucci e Spediacci insieme avrebbero raggiunto quasi la maggioranza assoluta, ma il fatto di non essere riusciti a sostenere un unico candidato sindaco dà la misura dei contrasti interni che dilaniano nei Partiti espressione della borghesia imperialista (oltre chiaramente alla divisione con la destra reazionaria di Lorenzoni).
Invece possiamo dire con una certa approssimazione che la grande maggioranza dei carrarini non ne vuole sapere del governo del PSI-PD: basta considerare quanti si sono astenuti e quanti hanno votato per le liste alternative.
L’analisi di questi risultati dimostra che il nodo da sciogliere oggi è quello di creare un’alternativa credibile che raccolga la fiducia, il sostegno e l’impegno attivo delle masse popolari del territorio. Il problema non è la forza del nemico, dei centri di potere della borghesia, ma la nostra debolezza, le esitazioni nel percorrere la strada per un’amministrazione di emergenza.
È chiaro che per conquistare la fiducia delle masse popolari non bastano le promesse elettorali. Non basta presentarsi come amministratori onesti.
Il punto chiave è quello di porsi come centro promotore dell’organizzazione e della mobilitazione popolare: solo chi si pone come promotore della riappropriazione del lavoro, dei beni comuni, delle abitazioni abbandonate, della sanità pubblica, della scuola pubblica, può conquistare la fiducia di una massa crescente di elementi delle masse popolari. Il teatrino della politica borghese non incanta più nessuno, ma chi si pone come alternativa deve mettere da subito a disposizione tutti i propri mezzi e risorse per promuovere la nascita e lo sviluppo di organizzazioni operaie e popolari e promuovere l’attivismo popolare per applicare dal basso i principi progressisti contenuti nella Costituzione: lavoro, casa, salute, istruzione e servizi per tutti!
Le liste del Movimento 5 Stelle, di Carrara Bene Comune e Dem-A, della Comune e della Svolta devono cooperare per fermare il governo del PSI-PD: devono creare i presupposti per un lavoro comune prima e dopo il ballottaggio del 25 giugno. È importante che i comitati elettorali di queste liste continuino il loro lavoro mobilitando tutti i propri sostenitori e creando di fatto delle nuove organizzazioni popolari sul territorio. Queste nuove organizzazioni dovranno, insieme a quelle già presenti, vigilare sull’operato della nuova amministrazione, spingerla a mettere in campo delle misure d’emergenza a fronte di disoccupazione, disagio abitativo, dissesto idro-geologico, a fronte dello smantellamento della sanità pubblica e dell’istruzione pubblica.
La sezione di Massa del Partito dei CARC dà l’indicazione di votare per il Movimento 5 Stelle al ballottaggio del 25 giugno e invita le altre liste alternative (Carrara Bene Comune, Dem-A, La Comune, La Svolta) a fare altrettanto: occorre mettere da parte gli interessi e le aspirazioni di ogni singola lista e creare le condizioni migliori per continuare la battaglia con l’insediamento della nuova Giunta.
Queste condizioni le raggiungiamo nel caso di affermazione del Movimento 5 Stelle e la rottura dell’egemonia del PSI-PD. L’insediamento nella Giunta comunale di soggetti che ad oggi non sono legati mani e piedi con i capitalisti territoriali ed extra-territoriali, come invece lo sono le forze politiche che hanno governato negli ultimi 10 anni, certamente rappresenterà una spina nel fianco della borghesia imperialista. È un passo importante che può aprire alla creazione delle condizioni per l’applicazione della Costituzione e per la creazione di un’amministrazione di emergenza.
Noi non ci fidiamo ciecamente del Movimento 5 Stelle: il suo limite principale, che è anche uno dei motivi per cui non l’abbiamo sostenuto al primo turno, è la sua tendenza a farsi legare le mani dalle norme imposte dal governo centrale, in primis i Patti di Stabilità. Su questo aspetto dobbiamo essere pronti a sviluppare una lotta da subito! Ma dobbiamo essere anche consapevoli che con una Giunta formata dal Movimento 5 Stelle ci troveremo su un terreno a noi più favorevole per sviluppare il protagonismo popolare e per scardinare la politica clientelare alimentata dalla Giunta Zubbani.