Di seguito una raccolta di grandi e piccole esperienze che, complessivamente, dimostrano che “niente cade dal cielo”: ogni spinta alla resistenza, alla mobilitazione e alla lotta ha come base un gruppo di operai (anche ristretto) che la promuovono, che agiscono con continuità e che, benchè oggi siano ancora principalmente sparsi e scollegati, insieme costituiscono la principale forza capace di trasformare il paese.
Settala (LO), 18 maggio: il SICobas ottiene il riconoscimento in DHL e Supply Chain come controparte sindacale dopo una serie di blocchi, praticati in contemporanea con i magazzini di Liscate e Casalmaiocco. E’ stata una battaglia per l’applicazione delle normative minime, elementari, del CCNL che nella logistica vengono regolarmente disattese, soprattutto nei confronti dei lavoratori immigrati.
Forlì, 19 maggio: il servizio Prevenzione Infortuni della ASL interviene alla Electrolux, dopo numerose segnalazioni di RLS e membri della RSU FIOM, per problemi legati alla contaminazione da lana di vetro. Non vengono riscontrati sforamenti rispetto ai livelli previsti dalla legge, fermo restando ogni legittimo dubbio sul valore dei suddetti: se è inferiore significa (forse) che è meno dannoso, non che è innocuo. I tecnici hanno effettuato altre verifiche sui problemi legati al rumore, riservandosi futuri controlli a sorpresa. Questo è un passo avanti nel controllo operaio della salute in fabbrica, impedisce futuri intrallazzi sui controlli e apre alla discussione sul reale valore dei limiti di legge, visto che gli operai accusano comunque malori e problemi.
Camposampiero (PD), 19 maggio: la fonderia Anselmi (120 operai) viene rilevata dal gruppo Ariotti di Brescia, dopo sei mesi di lotta in seguito al fallimento e conseguente tentativo di speculazione della proprietà; nell’ultimo mese gli operai avevano occupato lo stabilimento, ricevendo il sostegno di sindaci del circondario e dei vescovi di Padova e Treviso.
Grassobbio (BG), 26 maggio: sciopero immediato dei 230 lavoratori della Reggiani Macchine per pretendere il ritiro del licenziamento di una collega da poco rientrata dalla maternità; l’azienda è stata rilevata da pochi mesi da un gruppo americano e si moltiplicano i tentativi di imporre all’interno relazioni sindacali tipiche di quel paese.
Milano, 24 maggio: gli operai della INNSE hanno superato l’obiettivo di raccolta economica (10 mila euro) che si erano dati per far fronte alle spese legali dovute a ben 19 provvedimenti e tre licenziamenti per motivi disciplinari di cui sono stati oggetto.
Massa, aggiornamenti dalla Rational. Il Primo Maggio è stato festeggiato con un grande pranzo nel piazzale della fabbrica, dopo la partecipazione al corteo sindacale; alcuni lavoratori hanno partecipato anche alla mobilitazione promossa dalla CGIL contro i voucher a Roma (il 6 maggio) e a quella per una degna accoglienza agli immigrati a Milano (20 maggio).
Il 12 maggio sono stati festeggiati i due mesi di presidio permanente in fabbrica con un’assemblea pubblica e il 14 una delegazione ha partecipato all’assemblea di Napoli (vedi articolo a pag. 1), a cui erano presenti anche gli operai ex-Lucchini di Piombino. La “trasferta” a Napoli ha permesso di stringere i legami con i lavoratori portuali della cooperativa Megaride che hanno una lunga tradizione di lotta contro speculatori e “fallimenti pilotati” e di autorganizzazione. Si è trattato di un passaggio importante nel percorso di costruzione della cooperativa (vedi Resistenza n. 5/2017).
Il 23 maggio si è svolto un incontro con le istituzioni a Firenze a seguito del quale la Regione ha emesso un comunicato in cui afferma la disponibilità a sostenere la formazione della cooperativa (o comunque a partecipare alle trattative nel caso fosse individuato un acquirente dell’azienda) e l’intenzione di sollecitare il governo a erogare l’erogazione gli ammortizzatori sociali necessari al sostentamento degli operai in questa fase.
Il 28 maggio una delegazione si è spostata a Treviglio dove la Sezione di Bergamo del P.CARC e il Collettivo Tana Libera Tutti hanno organizzato un’iniziativa di solidarietà con gli operai della INNSE di Milano. Caratteristica di quell’incontro la partecipazione di molti studenti.
Il 2 giugno farà tappa in fabbrica il sindaco di Napoli De Magistris, invece il 10 giugno sono invitati alla Festa Operaia degli operai Piaggio a Pontedera.
Dal “calendario” di incontri, iniziative e partecipazione a discussioni emerge principalmente un aspetto, che ha valore generale: non chiudersi dentro i cancelli dell’azienda, ma uscire, “macinare kilometri”, cercare, trovare e curare relazioni e rapporti con altri operai e, più in generale, con tutti quelli che hanno, vogliono avere e possono avere un ruolo positivo nella lotta di classe in corso.
Questa è la migliore linea di condotta, il miglior orientamento, per vincere anche la lotta dentro l’azienda. L’attivismo, la solidarietà e la lotta sono contagiosi.
Massa, contro i licenziamenti alla Andaloro. I lavoratori della Andaloro (indotto GE, ex Nuovo Pignone) di Massa si sono opposti ai 90 licenziamenti, frutto dell’ennesimo cambio di appalto che il committente effettua di continuo e al massimo ribasso per tagliare i costi. Grazie al picchetto, sostenuto da operai “interni”, da quelli della Rational, della Sanac e di altre aziende del territorio, il 19 maggio i licenziamenti sono stati ritirati dalla ditta vincitrice dell’appalto.
Massa, reintegro in Esselunga. Negli stessi giorni è stato reintegrato in Esselunga Jonathan Milani, RSU e RLS licenziato due anni fa per non aver partecipato a un corso di formazione. La reale motivazione del licenziamento stava nell’insofferenza aziendale verso la sua attività di assistenza ai dipendenti dell’Esselunga e di denuncia in merito alle numerose malattie professionali rilevate nella sua azienda e riconosciute dalla stessa Inail.
La lotta di classe, in una città segnata da 16mila posti di lavoro persi in poco più di 15 anni, porta due vittorie in pochi giorni alla classe operaia; queste sono una evidente conseguenza della mobilitazione partita con la lotta alla Rational, e ci indica le potenzialità che ci sono per diffondere e fare avanzare la riscossa.