La lezione della Francia

La vittoria in Francia di Emmanuel Macron, alla testa del suo partito En Marche, alle elezioni presidenziali dello scorso aprile รจ stata salutata dai media francesi e internazionali come il trionfo dei moderati sul partito di estrema destra Front National di Marine Le Pen. Ma per comprendere il ruolo delle elezioni francesi nel contesto nazionale e internazionale, รจ necessario analizzare una serie di elementi che ricaviamo dallโ€™Avviso ai Naviganti 71 e dal Comunicato CC 7/2017 del (nuovo)PCI.

ย 

La situazione rivoluzionaria in sviluppo e il movimento comunista. In Francia, come nel resto dei paesi imperialisti, il teatrino della politica borghese scricchiola: i due partiti tradizionali (il Partito Repubblicano e il Partito Socialista) perdono il consenso delle masse popolari di fronte alle misure di lacrime e sangue imposte loro. Anche sul fronte esterno, i gruppi imperialisti francesi si scontrano con gli interessi degli altri membri della Comunitร  Internazionale, in guerra fra loro per valorizzare ognuno il proprio capitale. Le condizioni oggettive spingono le masse popolari francesi a ribellarsiย  e resistere al procedere della crisi (il movimento contro la Loi Travail, le proteste contro lo stato dโ€™emergenza e la repressione poliziesca che hanno portato decine di migliaia di operai, giovani e donne nelle strade per mesi ne sono dimostrazione) e la situazione รจ favorevole affinchรฉ il movimento comunista incanali e organizzi il malcontento popolare, mobilitando le masse nella lotta per il socialismo.

Cโ€™รจ perรฒ da evidenziare il fatto che in Francia la rinascita delย  movimento comunista cosciente e organizzato รจ piรน arretrata rispetto allโ€™Italia. Nel nostro paese la Carovana del (nuovo)PCI ha fatto bilancio della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale e ne ha tratto degli insegnamenti che oggi con scienza guidano la sua azione. Invece la lunga storia del movimento comunista francese, fatta di imprese eroiche e di ripetute dimostrazioni di incapacitร  rivoluzionaria, ha lasciato un vasto mondo di gruppi comunisti ancora afflitti dalle piaghe storiche del movimento comunista dei paesi imperialisti (rivendicazionismo sindacale e politico), ma sempre piรน insofferenti dei propri limiti (dal Comunicato CC 7/2017).

โ€œNi patrie ni patron, ni Le Pen ni Macronโ€. Alle elezioni รจ emerso con forza il movimento capeggiato da Jean-Luc Mรฉlenchon: un aggregato di gruppi e partiti animati da aspirazioni ecologiste e sociali, che ha ricevuto una quantitร  di consensi di poco inferiore a quelli del Fronte Nazionale, sfiorando il ballottaggio con Macron. Nonostante anche in Francia la maggioranza dei mezzi di informazione sia controllata dalle lobbies finanziarie, militari e industriali (gestione del consenso e dellโ€™opinione pubblica), non รจ possibile fare a meno di rilevare lโ€™enorme portata delle manifestazioni e delle proteste che i cittadini e i lavoratori francesi hanno messo in campo durante e dopo la campagna elettorale, come quella degli operai della Renault a Creuse che, di fronte alla minaccia della chiusura dello stabilimento, hanno minato la fabbrica. Nessuno dei due candidati favoriti in realtร  ha avuto grande consenso tra i francesi (Macron ha ricevuto la preferenza solamente del 26% dei votanti).

Di fronte al marasma della crisi anche in Francia lโ€™idea della rivoluzione socialista torna a farsi strada. Con questo non vogliamo affermare che Mรฉlenchon sia โ€œlโ€™uomo della rivoluzioneโ€, il leader che guiderร  le masse popolari francesi verso la societร  socialista, poichรฉ ideologicamente รจ ancora succube della borghesia e principalmente perchรฉ lโ€™elemento fondamentale รจ lโ€™azione delle masse popolari guidate dal loro Partito Comunista. Ma dobbiamo comunque tenere conto di questo dato: i francesi hanno espresso con forza la loro voglia di cambiamento (sia lโ€™astensionismo che il voto anti-sistema ne sono manifestazioni, due facce della stessa medaglia) e alle prossime elezioni politiche dellโ€™11 e 18 giugno, per il rinnovamento di Camera e Senato, sarร  battaglia. Sarร  uno scontro in cui รจ possibile che si facciano largo i promotori della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato. รˆ la linea che noi comunisti italiani appoggeremo. (โ€ฆ) Jean-Luc Mรฉlenchon stesso nella sua solenne dichiarazione del 5 maggio, alla vigilia del secondo turno delle presidenziali, ha dichiarato che โ€œcontinueranno i lacrimogeni nelle strade, i pignoramenti sul salario, i tagli di energia elettrica e dellโ€™acqua. La miseria esploderร . Macron sarร  peggio di Hollande che รจ stato peggio di Sarkozy. … La nostra sofferenza … continuerร  finchรฉ in qualche paese europeo saranno spezzate le cateneโ€ (dal Comunicato CC 7/2017).

Che Macron non sia la soluzione ai problemi della Francia รจ evidente, ma รจ il cavallo sul quale la borghesia ha puntato per la gestione delle โ€œlarghe inteseโ€, in alternativa a Marine Le Pen, espressione della mobilitazione reazionaria cui comunque la classe dominante รจ costretta a ricorrere in estrema ratio. Macron รจ โ€œil meno peggio che apre le porte al peggioโ€. Pensiamo, per esempio, a uno dei primi atti del neo-eletto presidente: il superamento della โ€œLoi Travailโ€ (legge sul lavoro assimilabile al Jobs Act) verso la promulgazione di una legge piรน a favore di imprenditori e banche, quindi contro la classe operaia e i lavoratori.

Quali catene spezzare? Quelle di cui parla Mรฉlenchon nel suo discorso sono le catene del sistema imperialista mondiale, quelle della UE, dellโ€™Euro, della NATO e dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. In Francia come in Italia, i fatti hanno la testa dura e lโ€™unico modo per sbarrare la strada alla mobilitazione reazionaria รจ spezzare quelle catene. Che corso prenderanno le cose del mondo, cosa succederร , non dipende dagli imperialisti che sono giganti dai piedi di argilla, ma dalle masse popolari organizzate e dirette dal partito comunista. Chi oggi si ferma di fronte al fatto che il movimento comunista cosciente e organizzato รจ debole, mentre invece i capitalisti sono forti, deve rompere gli indugi e contribuire alla rinascita del movimento comunista nel proprio paese, perchรฉ quello รจ il contributo decisivo per favorire il processo di emancipazione dellโ€™umanitร .

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I piรน letti

Articoli simili
Correlati

Il 29 novembre รจ sciopero generale! Partecipiamo compatti e costruiamolo insieme

Scarica il Pdf Dopo che Cgil e UIL hanno proclamato...

Sullโ€™esito delle elezioni in Liguria, Emilia Romagna e Umbria

Il Pd festeggia per la โ€œvittoriaโ€ in Emilia Romagna...

Sciopero nazionale del personale sanitario, adesioni all’85%

Verso lo sciopero generale del 29 novembre

Lottare per la Palestina e lottare per il proprio paese

Parlare di unitร , lottare per l'unitร , praticare l'unitร