[Italia] Gli sbocchi e le prospettive della 3° assemblea nazionale “Attuare la Costituzione-Un dovere inderogabile” (Napoli, 14.05.17)

Dichiarazione della Direzione Nazionale del Partito dei CARC

Milano, 26 maggio 2017

La partecipazione di organismi operai e popolari all’assemblea del 14 maggio ha rappresentato un passo avanti del percorso “Attuare la Costituzione” avviato con le assemblee di Roma (22 gennaio) e di Milano (18 marzo). Come ieri sono stati i protagonisti della Resistenza da cui è nata la Costituzione del 1948 e poi delle lotte grazie alle quali alcuni impegni e diritti sono passati dalla carta costituzionale alla realtà, così oggi gli organismi operai e popolari sono le gambe su cui marcia l’attuazione delle parti progressiste della Costituzione.

Mobilitarsi e mobilitare per attuare da subito e dal basso tutto quello delle disposizioni progressiste della Costituzione (in materia di lavoro, casa, ambiente, salute, istruzione e cultura, diritti politici e sindacali) che è possibile attuare localmente, anche disobbedendo alle leggi del governo centrale e facendo fronte alle sue manovre, facendo leva su una Costituzione tuttora vigente, confermata  dalla stragrande maggioranza del popolo italiano con il referendum del 4 dicembre 2017. Questa è l’azione che i sindaci e gli altri amministratori locali in combinazione con le organizzazioni operaie e popolari possono e devono fare da subito, estendendo e generalizzando misure legislative e iniziative in materia di lavoro e salvaguardia del patrimonio economico, ambientale e culturale, applicando misure per rendere effettiva la funzione sociale della proprietà privata e pubblica e il diritto a un’abitazione dignitosa, alla salute e all’istruzione previste dalla Costituzione.

Questo movimento di “attuazione della Costituzione” deve essere indirizzato a prendere in mano la direzione del paese, a costituire un proprio governo d’emergenza che traduca le parti progressiste della Costituzione in misure pratiche per tutto il paese. Solo un governo creato dalle organizzazioni operaie e popolari e composto da persone di loro fiducia ha la volontà e la forza

– per attuare le parti progressiste della Costituzione del 1948 che i “poteri forti” e i loro governi hanno violato, aggirato o ignorato in questi 70 anni: non lo hanno fatto per caso, attuarle contrastava e contrasta con gli interessi della borghesia italiana, europea e americana,

– per spezzare le catene dell’Euro, dell’UE e della NATO: i “poteri forti” italiani hanno imposto questa catena al nostro paese per tutelare i loro interessi.

Gli interventi e le esperienze portate all’assemblea del 14 maggio hanno mostrato chiaramente che la questione decisiva è prendere in mano e occuparsi del futuro delle città, delle aziende, dei quartieri e dei territori e che in definitiva la questione riguarda il governo del paese. Ogni partecipante ha trattato dal proprio punto di vista e dalla propria esperienza particolare (da amministratore locale di grandi e piccole città, da lavoratore in lotta contro la chiusura o il fallimento di un’azienda, da giurista, da medico, da professore universitario, da utente di servizi pubblici in dismissione) quali sono le iniziative e le misure da estendere e generalizzare (riapertura di una azienda promuovendo la costituzione di una cooperativa come alla Rational, lotta per la nazionalizzazione di aziende siderurgiche come la exLucchini o di Alitalia, lotta per tenere aperto un ospedale che le istituzioni vogliono chiudere come il S. Gennaro di Napoli, autorganizzazione dal basso di iniziative per la prevenzione e la tutela della salute come gli ambulatori medici popolari, di iniziative di aggregazione sociale, di gestione di parchi e del patrimonio artistico, non applicazione di leggi palesemente anticostituzionali come i decreti Minniti su immigrazione e sicurezza, ecc.) e spesso anche come (promuovendo la partecipazione attiva e la mobilitazione dei cittadini, promuovere lo scambio di esperienza, la solidarietà e il coordinamento delle forze).

Questo è il processo di applicazione della Costituzione, figlia della vittoria della Resistenza partigiana contro il nazi-fascismo, che libererà l’Italia dalla dittatura dei finanzieri, dei capitalisti e degli speculatori nazionali e internazionali, da rafforzare e generalizzare in tutto il paese.

Quali passi fare dopo il 14 maggio?

  1. Allargamento, rafforzamento e coordinamento della rete delle organizzazioni operaie e popolari che attuano da subito e dal basso le parti progressiste della Costituzione (in materia di lavoro, casa, ambiente, servizi pubblici e sociali, cultura). Amministratori, giuristi, esponenti politici e sindacali, intellettuali e tutti sinceri democratici devono sostenere e mettersi al servizio delle organizzazioni operaie e popolari che sono le artefici del cambiamento del paese e della sua ricostruzione economica, politica, sociale e morale.

  1. Allargamento della rete dei sindaci e delle amministrazioni locali che promuovono misure concrete per l’attuazione della Costituzione, che diventano effettivamente “città per l’attuazione della Costituzione”: sviluppo del coordinamento tra loro, dello scambio di esperienze e di iniziative comuni di contrasto alle misure dell’attuale governo centrale (Gentiloni-Renzi). Nessun Comune e nessuna città si salva da sola. L’amministrazione comunale di Napoli e la Giunta De Magistris si è assunta il ruolo di promozione della rete dei Comuni che attuano la Costituzione.

  1. Definizione di precisi ambiti da cui partire per l’attuazione della Costituzione, mobilitando le organizzazioni popolari del territorio e costituendo assemblee popolari con poteri vincolanti e che agiscono da autorità di attuazione delle misure: utilità sociale della proprietà privata e pubblica (artt. 41 e 42 della Costituzione); trasformazione dell’Osservatorio dei Beni Comuni di Napoli (che il 14 è tornato a riunirsi) in Osservatorio dei Beni Comuni Nazionale; estensione dell’applicazione della delibera sui Beni Comuni dell’Amministrazione di Napoli sui beni abbandonati per ridare loro “utilità sociale” (assegnazione a gruppi di cittadini associati, creazione di cooperative che si occupano della ristrutturazione); censimento del patrimonio pubblico e verifica della sua destinazione. Nello svolgimento di queste attività è fondamentale il coinvolgimento di comitati, reti, associazioni popolari in modo che sia effettiva e sostanziale la partecipazione a tutte le fasi di questo processo: mappatura, riacquisizione e uso sociale.

  1. Organizzazione a settembre di un’assemblea nazionale dei lavoratori delle aziende in crisi e degli amministratori locali (con la partecipazione di associazioni popolari, tecnici, giuristi, ecc.) per la difesa e la salvaguardia dell’apparato produttivo del paese (nessuna azienda deve essere chiusa, riconversione delle attività e produzioni inutili e dannosi per l’uomo e per l’ambiente, creazione di aziende per svolgere lavori che servono).

L’assemblea di Napoli ha alimentato la costruzione del fronte delle forze (ognuno può dare il suo contributo e fare la sua parte, c’è posto per tutti) per l’attuazione delle parti progressiste della Costituzione e il percorso per costituire un governo di emergenza delle masse popolari organizzate, l’unico in grado di dare una prospettiva ad ogni singola battaglia e di avviare il rinnovamento del paese. Il cambiamento effettivo e duraturo si avrà quando lavoratori e le masse popolari la faranno finita con il sistema capitalista costituendo un nuovo sistema di relazioni economiche e sociali: bisogna instaurare un’economia pubblica, al servizio di tutti, come pubblici devono essere la scuola, l’assistenza sanitaria, la tutela dell’ordine, del territorio e dell’ambiente, la viabilità, i trasporti e gli altri servizi: questa è la premessa perché l’umanità possa riprendere una via di progresso, perché a ogni individuo sia assicurato il libero sviluppo delle sue migliori doti, perché la scienza sia messa al servizio della vita.

Applicare la Costituzione, per la riscossa e la rinascita del paese!

Osare sognare, lottare, vincere! Costruire il nostro futuro, instauriamo il socialismo!

1 COMMENT

  1. Una favola ( verosimile )

    Successe in tempi molto lontani, nei Paesi della U.E. a Nord delle Alpi.
    In Europa alcuni uomini illuminati andarono a caccia di valori.
    Si dice che fossero di stirpe germanica (alemanni o franchi ).
    Qualcuno invece sostiene che fossero degli anglosassoni.
    Questi illuminati, dopo lungo cercare, catturarono il valore organizzazione.
    Incontrandola per la prima volta, le fecero dei tests
    (sui processi mentali e nella vita di tutti i giorni).
    Ne apprezzarono i risultati e pensarono di utilizzarla.
    La educarono, le misero allora addosso dei bei vestiti,
    poi un cappello a cilindro, con su la scritta : Valore Primario.
    Poi la mandarono in giro,
    con la raccomandazione di infilarsi e lasciar traccia in ogni angolo dei Paesi europei.
    Si tratta di un valore furbo ed inoltre capace di strategia.
    Nei suoi lunghi giri, si presentò dapprima ai capi e direttori, governanti e principi.
    Fece dei bei discorsi, fu eloquente.
    Spiegò come il suo uso poteva estendere benefici effetti
    non solo ad ogni attività ben condotta, ma anche ai processi mentali.
    Mostrò l’interesse e la convenienza di chiamarla in causa il più possibile.
    Predisse che, se un giorno fosse stato creato il villaggio globale,
    la vita sociale sarebbe divenuta notevolmente complicata,
    creando cosí la assoluta necessità di organizzarsi.
    Una caratteristica dell’organizzazione è il suo spettro molto ampio.
    Le sue grandi capacità strategiche le permisero di entrare in gioco
    prima in quei settori e livelli ove poteva avere più influenza.
    Poi, man mano, scese anche ai bassi livelli.
    Nei Paesi ove fu meglio accolta, l’organizzazione fece un buon lavoro :
    Aiutò le culture e i cittadini a lavorare, in modo tale che
    i risultati di un’attività fossero il più vicini possibile alle previsioni e agli obiettivi iniziali.

    Cosa successe in Italia ? Non so, ma ho cercato di informarmi.
    Qualcuno mi ha detto che, poiché la cultura italiana ha una larga base artistica,
    era impossibile rendere compatibili organizzazione e arte.
    Altri pensano che, vista la diffusione dei comportamenti istintivi in Italia,
    l’introduzione della organizzazione avrebbe messo a rischio tali modi di fare,
    cosi tradizionali. Forse, in questo caso, ci sono due verità.
    Un’altra versione è che l’organizzazione esiste in Italia.
    Si tratta di un valore furbo e, come tale,
    si nasconderebbe ogni volta che teme di soccombere.
    Si ritroverebbe quindi in anfratti, località segrete,
    punti ove non rischia di soccombere all’istinto o all’arte.
    Pare anche che abbia eliminato la scritta dal suo cappello, per non urtare i cittadini.
    Ho consultato un paio di professoroni, lunga barba ed esperienza, per sapere come funziona.
    Il primo mi dice che bisognerebbe applicare l’organizzazione ai processi mentali,
    agli sviluppi del cervello, per avere dei ritorni in efficienza.
    L’altro invece mi ha detto che ciò non è possibile, perché in caso
    di tipologia artistica o istintiva, il cervello andrebbe in corto circuito ( nevrosi sembra ).
    Allora egli consiglia di applicare l’organizzazione alle azioni della vita di tutti i giorni.
    Anche qui, due verità !
    Allora ho capito che dovrò, per concludere, fare uno studio approfondito,
    sto già cercando la bibliografia.
    Qualcuno mi aiuta ?
    Comunque sia, secondo uno studioso, questa situazione incerta
    determinerebbe nel nostro Paese grossi scostamenti
    tra gli obiettivi dichiarati all’inizio di alcune attività sociali e i risultati ottenuti alla fine.
    Non garantisco che sia vero, ma spero di saperlo presto.
    —————————————————————————————————————

    Un Vecchio che aspetta

    Un vecchio dalla barba bianca si trova ai confini dello Stivale.
    Vestito di bianco trasparente,
    sul cappello in vista due grandi parole : Compatibilità, Sviluppo.
    Nella sua bisaccia sono accatastati tanti Valori, forse da vendere, forse da mostrare.
    Lancia il suo sguardo al di quà delle nostre finestre.
    Incuriosito, sembra in attesa.
    Ricerca segni e prove della presenza di Valori su un territorio che conosceva bene.
    Continua a guardare, con insistenza. Sembra insoddisfatto.
    Vede al di là del portale Italia tante facce grige, interdette, dubbiose.
    Alcune, instabili, cambiano spesso colore.
    Avrà pazienza di aspettare i segnali che cerca, per poi decidere se entrare ?
    Per quanto tempo aspetterà ancora ? Speriamo per molto ¡

    Ulrich Realist

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Il Giubileo della guerra alle masse popolari

10, 100, 1000 azioni di disobbedienza, resistenza e riscossa

In memoria di Aida Trentalance

Ieri 23 dicembre 2024 a Campobasso è morta la...

Intervista sulla lotta della Fralib

Pubblichiamo l'intervista a Olivier Leberquier della Fralib, fabbrica francese...