Piombino. Lo scorso 7 aprile abbiamo fatto la presentazione pubblica del nostro giornale, alla presenza di due simpatizzanti e otto operai delle acciaierie aderenti al Camping CIG; siamo partiti dall’utilizzo di Resistenza come strumento organizzativo, di discussione e lotta, dal quale estraiamo volantini, comunicati e iniziative, oppure per lanciare incontri come quello per la costruzione del coordinamento nazionale della siderurgia: il primo appuntamento si è tenuto il 22 aprile a Terni.
Il dibattito è stato ricco: abbiamo trattato dello sfruttamento che si vive in fabbrica anche in condizioni di bassa produttività, un operaio ha dimostrato con estrema semplicità e dati alla mano quanto ancora sia elevato il plusvalore che viene loro estorto… Un compagno simpatizzante ha posto l’accento sull’importanza di uscire dalla fabbrica per legare la città alla mobilitazione, a partire dalla sua parte più avanzata: gli studenti sempre massicciamente presenti alle manifestazioni, le associazioni ambientaliste. Fare “montare la maionese” della lotta di classe e superare la coltre di diversione e confusione regnante, in buona parte residuo storico (sempre più labile) di decenni di egemonia dei sindacati complici e anche del vecchio PCI revisionista, oggi quasi completamente a nudo nella loro impotenza e incapacità di risolvere la situazione. Infatti, sarà determinante la mobilitazione della classe operaia e delle masse popolari piombinesi, come avvenne durante la Resistenza che ha dato alla città la medaglia d’oro: sono loro che fanno la Storia.
Abbiamo discusso della rassegnazione e del pessimismo che derivano a questi operai dalla scarsa mobilitazione dei colleghi e del limite che sentiamo spesso sulla mancanza di coscienza, dall’andare letteralmente controcorrente. Abbiamo fatto vedere a questi compagni sfiduciati che la causa principale è la debolezza del movimento comunista e quindi del nostro intervento: ancora non riusciamo a orientare e spingere adeguatamente il movimento della classe operaia piombinese. Abbiamo poi mostrato i grandi progressi della loro organizzazione e di quei militanti che fino a pochi mesi fa non si occupavano di “politica”, ma che con la crisi e le condizioni oggettive che precipitano si sono mobilitati ed erano presenti accanto a loro all’iniziativa per formarsi, capire di più sulle cause del marasma che li circonda, cercare soluzioni collettive. E’ un lavoro sperimentale e sicuramente difficile, che il nemico di classe contrasta con ogni mezzo, perché la diversione rappresenta il primo pilastro del suo regime di controrivoluzione preventiva, il più potente ma anche l’ultimo ad aver mantenuto basi solide. La realtà e la pratica mostrano sempre più alle masse popolari il suo vero volto, spazzando via la coltre di intossicazione.
Abbiamo concluso l’incontro rimandando a un altro che vogliamo fare a maggio, sempre a Piombino, con gli operai Rational in modo che collettivizzino la propria esperienza; un’assemblea operaia a cui inviteremo le principali realtà di lotta in fabbrica della Toscana – Piaggio, GKN, Sanac – per alimentarne il coordinamento, l’organizzazione e il sostegno reciproco. Il resoconto completo dell’iniziativa si trova sul sito www.carc.it.