Con la busta paga del mese di aprile le aziende hanno consegnato (o avrebbero dovuto consegnare) ai lavoratori metalmeccanici un modulo per rifiutare la trattenuta di 35 euro a favore di Fim-Fiom-Uilm per il “servizio” che hanno reso con la stipula dell’infame CCNL sottoscritto il 26.11.2016.
Entro il 15 maggio i lavoratori non iscritti al sindacato devono riconsegnarlo compilato o comunque comunicare per iscritto all’azienda che non autorizzano la trattenuta, altrimenti i 35 euro verranno prelevati automaticamente. Una tangente che Fim-Fiom-Uilm contano di estorcere con il meccanismo del silenzio-assenso!
“Il meccanismo del silenzio assenso è un vero e proprio inganno, costruito al solo scopo di raccogliere più soldi dalle tasche dei lavoratori, anche sfruttando la poca informazione. Fim- Fiom-Uilm non possono sperare nel contributo volontario dei lavoratori!
C’è una ragione in più per cui le segreterie di Fim-Fiom-Uilm utilizzano il silenzio assenso. Il contratto nazionale firmato il 26 novembre 2016 è, di certo, il peggiore della lunga storia sindacale dei metalmeccanici.
Nel triennio non sono previsti aumenti salariali ma solo recuperi molto parziali del potere d’acquisto. La certezza è che ogni anno i lavoratori saranno più poveri dell’anno precedente. A peggiorare il quadro una normativa che esclude aumenti salariali a ogni livello, consegna alle imprese orari e diritti su legge 104 e congedo parentale, in cambio di un ritorno al pagamento in natura con i buoni spesa.
A giugno del 2017 è previsto un aumenti dei minimi salariali che va dai 6 agli 8 euro mensili lordi al V livello… quindi Fim-Fiom-Uilm, con la quota contratto, chiedono di versare loro circa 6 mesi di aumenti!!!” (Comunicato USB Lavoro Privato, 12.04.17).
Fare del CCNL firmato da Landini, Bentivogli e Palombella lo spunto per formare organismi operai in ogni azienda e portare fuori dalle aziende l’influenza degli operai organizzati!
L’infame CCNL dei metalmeccanici viola tutto quanto prevede la Costituzione del 1948 in termini di diritto di ogni lavoratore a condizioni di lavoro e di reddito dignitosi!
Mobilitare gli operai che hanno votato NO (e anche quelli che hanno votato SÌ ma con la morte nel cuore) a organizzarsi in azienda e fuori contro l’applicazione dell’infame CCNL e i peggioramenti che esso prevede e a continuare la lotta con tutti quelli che vogliono porre fine al catastrofico corso delle cose, in primo luogo con chi dopo il referendum del 4 dicembre è mobilitato per attuare le parti progressiste della Costituzione del 1948!
Attuare direttamente e da subito su scala più ampia possibile le parti progressiste della Costituzione del 1948 e creare così le condizioni per costituire un governo d’emergenza popolare che le traduce in misure pratiche in tutto il paese!