Il 12 aprile 1961, Juri Gagarin passa alla storia come il primo uomo a navigare nello spazio. È questa un’impresa buona per i libri di storia ma soprattutto perché dimostra che l’umanità quando sceglie la via del socialismo è capace di compiere le più grandi imprese, come quella di portare il figlio di un falegname e di una contadina, proveniente da uno dei villaggi più sperduti dell’URSS, non solo ad essere il primo uomo a volare nello spazio, ma a rappresentare il primo paese dell’umanità a riuscire a farlo e non è un caso che il primo paese a volare nello spazio sia stato un paese socialista.
Diciamo questo per tenere fede e affermare un metodo scientifico quando si parla dell’esperienza dei primi paesi socialisti. Non è infatti nelle virtù o nei difetti dei singoli uomini (Lenin, Stalin, Gagarin, Trotskij o chi per essi) che si misura la bontà o meno di un’esperienza. La borghesia per sua natura ha una concezione della storia fortemente individualista. Essa, anche se ha riconosciuto che la storia degli uomini non la fa Dio, resta ferma alla convinzione che nel bene e nel male la facciano i grandi personaggi. Per essa i primi paesi socialisti sono una creazione dei grandi personaggi che li diressero.
La concezione marxista della storia, che è la nostra, ovviamente riconosce che vi sono differenze tra i ruoli svolti dai singoli individui nella vita sociale e nella storia. Gagarin è stato sicuramente grande artefice e protagonista dell’esperienza dei primi paesi socialisti, un esempio. Ha impersonato con le sue imprese spaziali le speranze, le passioni e le iniziative che questo paese ha suscitato e alimentato nelle classi e nei popoli oppressi lungo gran parte del secolo passato. Per decenni “fare come la Russia” fu la luce che illuminava la vita di milioni di uomini e donne oppressi e la minaccia che turbava la vita dei borghesi, dei nobili, del clero e dei ricchi in generale. Con l’esperienza dei primi paesi socialisti, gli oppressi di tutto il mondo hanno potuto imparare che facendo la rivoluzione socialista anche un popolo di contadini può conquistarsi un servizio sanitario pubblico e gratuito, un lavoro utile e dignitoso per tutti gli adulti, un’istruzione pubblica universalmente accessibile e gratuita, fino ad arrivare a conquistare lo spazio.
Per approfondire questi temi, ormai sempre più all’ordine del giorno, consigliamo la lettura di Primi Paesi Socialisti testo pubblicato dalla casa editrice Edizione Rapporti Sociali, che potete leggere a questo indirizzo: http://www.nuovopci.it/scritti/varie/martipps.htm.