Rilanciamo il post su facebook dalla pagina Notavinfo, di resoconto delle azioni comuni promosse tra il Movimento No Tav e i No Tap per impedire e sabotare la deturpazione e il saccheggio del Salento. Esempio di coordinamento e azione comune contro un nemico comune, di scambio di esperienza, di lotta non solo contro la devastazione ambientale, ma anche per riqualificare il territorio dopo gli espianti degli ulivi.
Avanti verso il coordinamento delle organizzazioni popolari, avanti verso la costruzione della rete della nuova governabilità del paese!
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Da Notavinfo
Dopo la grande presa in giro di Tap di ieri mattina, l’assemblea di ieri sera si è conclusa con la decisione che non ci potranno più essere momenti di mediazione con Tap, né moi né mai. La maschera della contrattazione é caduta, sancendo la natura violenta dell’opera e i suoi esecutori verso il territorio e la popolazione che lo abita.
Gli Scazzamurrieddi, pieni di rabbia per il torto subito, hanno deciso quindi che bisognava riprendersi il proprio territorio e impedire eventuali nuove visite di Tap. Le leggende raccontano che svariate decine di elfi sono apparsi nella notte e pezzo dopo pezzo hanno smontato i cantieri per costruire delle barriere contro l’usurpatore. Varie barricate sono sorte lungo la strada, grazie al lavoro alacre degli spiritelli, rendendo la zona del presidio impraticabile per qualsiasi mezzo.
Ovviamente questa mattina gli operai non si sono presentati e sembra che fino al 18 aprile i lavori siano stati interrotti.
L’unico che non ha avuto la decenza di rimanere chiuso nella sua tana é il contractor Claudio Morruzzi. Questo ambiguo personaggio che oggi dirige il cantiere, ha un passato come para’ e ha collezionato missioni militari dal Kosovo, alla Nigeria, alla Libia, nonché come guardia del corpo di personaggi del calibro di Fini. Ci chiediamo come mai Tap abbia scelto un capocantiere con una tale esperienza militare (e di stragi).
L’assemblea di questa mattina ha accolto con favore l’iniziativa dei folletti, e grazie all’apertura dei cantieri ha deciso di fare quello che la ditta incompetente ieri non ha fatto: provare a ripiantare gli ulivi divelti, anche se purtroppo con non troppe speranze per la loro sopravvivenza.
La nostra avventura Salentina purtroppo è per ora conclusa, ma qualcosa di indissolubile é nato tra i nostri movimenti. Un legame instaurato nella solidarietà reciproca e che con ogni probabilità vedrà rinsaldato con la partecipazione di una delegazione del movimento No Tap al corteo del 6 maggio.
Si parte e si torna insieme! #notap fino alla vittoria!
Qui la galleria fotografica con il blocco delle strade di accesso fatto smantellando le recinzioni del cantiere, e con l’opera di recupero degli ulivi.