Il 9 marzo, a nome della Redazione, è apparso sul sito Contropiano (quindi sotto l’insegna di Rete dei Comunisti) un articolo dal titolo “Copiature non gradite né autorizzate. Vade retro…”
L’articolo è stravagante: l’anonimo autore inveisce contro la Carovana del (nuovo)PCI (in particolare contro P.CARC e (n)PCI) perché l’Agenzia Stampa del P.CARC Staffetta Rossa ha rilanciato – citando la fonte – l’articolo “Il più grande autogol dell’intelligence, targato Cia” a firma di Alessandro Avvisato comparso su Contropiano. Come se gli articoli online fossero riproducibili solo su licenza d’autore o di direttore! Per di più l’anonimo assicura che non avrebbero (l’autore e/o il direttore) dato licenza, se Staffetta Rossa l’avesse chiesta. Quindi a ogni persona di buon senso e serena verrebbe da dire che Staffetta Rossa ha risparmiato tempo e ha fatto risparmiare ad Alessandro Avvisato e al direttore di Contropiano on line oltre al tempo, anche di recitare una brutta parte. E la cosa non meriterebbe commenti: a ogni lettore di “Copiature non gradite né autorizzate. Vade retro…” sta valutare e trarre conclusioni.
Però l’anonimo aggiunge che la Redazione di Contropiano ha accordato licenza di riproduzione a tutte le “altre anime dell’antagonismo”, ma non l’avrebbe accordata a Staffetta Rossa perché “le sigle Carc-(n)PCI si sono infatti rese protagoniste di diverse provocazioni inqualificabili nei confronti di diversi compagni della nostra area e non solo”. In effetti P.CARC e (n)PCI non sono semplicemente “anime dell’antagonismo”: sono promotori della rivoluzione socialista in corso. Non è detto invece che ogni lettore di “Copiature non gradite né autorizzate. Vade retro…” e più in generale di Contropiano conosca almeno qualcuna delle “diverse provocazioni inqualificabili nei confronti di diversi compagni della nostra area e non solo” commesse da P.CARC e (n)PCI e l’anonimo si guarda bene dallo specificare.
Quindi diciamo noi quali sono.
Membri e giornalisti del P.CARC e ancor più quelli del (n)PCI in effetti “non hanno alcun riguardo” per membri e giornalisti dell’area di Rete dei Comunisti, nel senso che proclamano e scrivono che rispettati dirigenti della “nostra area” (di RdC) sono, tra le masse popolari (suscitando reazioni d’indignazione: a volte, questo è vero, intemperanti) e tra la sinistra borghese, portavoce di disfattismo (“il nuovo mondo non può nascere” era l’insegna del Forum RdC del 17-18 dicembre a Roma) e attendismo (del tipo: prima o poi la rivoluzione socialista scoppierà – prepariamoci ad approfittarne e per quanto possibile affrettiamo lo scoppio), cioè di posizioni controrivoluzionarie; infatti nei rari casi in cui nominano il socialismo, non espongono alcun piano per arrivare a instaurarlo, aspettano che prima o poi la rivoluzione scoppi. Per sincerarsi di simili “provocazioni inqualificabili” basta leggere Resistenza, La Voce, i Comunicati CC del (n)PCI (uno per tutti, l’Avviso ai naviganti 66 del 15 dicembre 2016); bastava essere il 12 gennaio all’assemblea convocata dalla stessa RdC al Filangieri di Napoli.
Assicuriamo anche che simili “provocazioni inqualificabili” continueranno.
D’altra parte ci guardiamo bene dal dire che tutti i “compagni della nostra (di RdC) area e non solo” sono solo portavoce di disfattismo e attendismo. Con piacere il 17 marzo abbiamo letto su Contropiano Sergio Cararo scrivere “La Rivoluzione d’Ottobre fu lotta per la sopravvivenza. Anche in questo sta la sua attualità” contro “l’ipocrisia dell’antistalinismo” e Giorgio Lonardi scrivere “25 marzo. La reazione si combatte unendo le vittime della globalizzazione”: “… la profonda differenza tra gli anni Trenta del Novecento e l’epoca di crisi presente. In quegli anni, mentre l’intero mondo capitalistico arrancava in una crisi che sembrava preludere alla sua fine, l’URSS diventava una grande potenza industriale e cresceva a ritmi impressionanti. Il socialismo non era solo un’alternativa teorica, ma un sistema concorrenziale che si era dimostrato capace di strappare milioni di donne e di uomini alla miseria e all’arretratezza. Di qui la paura delle élite borghesi che la socializzazione dei mezzi di produzione e l’economia pianificata potessero attrarre masse di disoccupati e impoveriti negli USA (in Europa ci aveva già pensato la controrivoluzione fascista a spazzare via con la forza ogni tentativo rivoluzionario)” … peccato solo che dimentichi di aggiungere che nel 1945 l’Armata Rossa e le forze della Resistenza avrebbero spazzato via fascisti e nazisti.
Non solo, siamo certi che molti dei frequentatori dell’area di Rete dei Comunisti sono con noi. Noi infatti non siamo solo per il dibattito franco e aperto, per la libertà di critica, ma siamo anche per l’unità d’azione in tutti i casi in cui l’obiettivo almeno immediato è comune e per la solidarietà di classe contro gli attacchi repressivi della borghesia.