Presentazioni di “Rivoluzionaria professionale” in Sardegna

Il movimento delle donne delle masse popolari e la rivoluzione socialista nel nostro paese

Il P.CARC in Sardegna. A febbraio una delegazione è stata in Sardegna per avviare un intervento su contatti e simpatizzanti con l’obiettivo di costruire nuove sezioni. La spedizione si è concentrata nella zona di Cagliari e del Sulcis-Iglesiente con una puntata a Nuoro: oltre alle diffusioni di Resistenza all’università e fuori da aziende come la Portovesme srl e la Carbosulcis, grazie al compagno che ci ha ospitati sono state fatte tre presentazioni del libro Rivoluzionaria professionale di Teresa Noce di cui abbiamo pubblicato una recensione su Resistenza n. 9/2016.

Il lavoro che abbiamo svolto ci ha mostrato quanto il movimento comunista ha sedimentato nel cuore e nella mente degli operai, delle donne e dei giovani delle masse popolari dell’isola: l’orgoglio di appartenere alla terra in cui nacque Gramsci, i primi scioperi del ‘900 nelle miniere di Bugerru represse con tanta violenza dalla borghesia, il radicamento del PCI tra la classe operaia, le organizzazioni che lottarono contro il revisionismo e per ricostruire il partito negli anni ‘70. L’accoglienza riservata alla nostra bandiera con la “falce e il martello” tra studenti e operai è stata calorosa, ennesima conferma che ancora vive in una parte delle masse popolari l’aspirazione ad abbattere lo stato di cose presenti e instaurare il socialismo.

Rivoluzionaria professionale, ossia come dagli errori del passato impariamo a costruire il futuro. Le presentazioni del libro sono state promosse con altre organizzazioni: a Cagliari l’iniziativa si è tenuta a Su Tzirculu, un locale legato ai compagni dello studentato occupato di Sa Domu; a Sant’Antioco è stata promossa insieme ad Agorà, un’associazione di donne che promuove letture collettive; a Nuoro con il Comitato di Antifascisti nuoresi nella sede di USB.
Grazie alla lettura di alcuni stralci del libro, le presentazioni sono state occasione di dibattito sull’analisi della situazione e sul che fare: dal partito che serve per costruire la rivoluzione socialista alla mobilitazione reazionaria come unica soluzione della borghesia, dall’affermarsi del revisionismo moderno nel movimento comunista alla nascita della Repubblica Pontificia nel nostro paese, all’occupazione militare dei gruppi imperialisti USA e allo sviluppo della solidarietà di classe. Tema ampiamente discusso è stato l’emancipazione delle donne delle masse popolari.

Teresa Noce e l’emancipazione delle donne che costruiscono la rivoluzione. Alle presentazioni hanno partecipato molte donne, lavoratrici e antimilitariste, giovani antifasciste e anche pensionate attive in associazioni e molti compagni hanno espresso la loro solidarietà e il loro appoggio alla lotta di emancipazione delle donne. Soprattutto quando abbiamo letto e commentato insieme brani tratti da capitoli come Lo sciopero delle mondine, La divisione capitalista del lavoro nelle famiglie dei compagni, L’8 Marzo nel campo della morte, Il rifiuto di votare i patti lateranensi.

I tratti comuni emersi dalle iniziative sono stati:
– i limiti del vecchio PCI che hanno impedito la costruzione della rivoluzione nel nostro paese nonostante l’eroica lotta che portò alla sconfitta del fascismo, la necessità di sovvertire il sistema di lacrime e sangue a cui la borghesia relega tutte le masse popolari, tra cui le donne: in varie hanno posto la domanda “ma dove è finito il partito comunista?” o “chi oggi porta avanti il progetto comunista? Di questo dobbiamo parlare” o ancora “perché Teresa Noce, nonostante abbia promosso la lotta per l’emancipazione delle donne, si è allontanata dal Partito anche in seguito al divorzio con Longo?” (e questo è stato uno dei punti più dibattuti);
– la necessità di lottare uniti, uomini e donne, nelle mobilitazioni per difendere i diritti delle donne dagli attacchi dei governi, appoggiando lo Sciopero globale delle donne dell’8 Marzo, come anche di portare avanti una lotta all’interno delle proprie organizzazioni per affermare una nuova e superiore morale e “contrastare così il maschilismo e la doppia oppressione, perché sono una questione di tutti”.

In conclusione, le presentazioni del libro di Teresa Noce hanno confermato come oggi, tra le donne delle masse popolari e che hanno la bandiera rossa nel cuore, sia necessario “far volare alto” e portare il nostro appello al comunismo, a rafforzare le fila del movimento comunista cosciente e organizzato.

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