Riportiamo il comunicato fatto girare a seguito della presentazione del libro “Rivoluzionaria Professionale”, autobiografia di Teresa Noce, tenutasi a Nuoro il 25 Febbraio. L’iniziativa era parte di una serie di presentazioni del libro stesso promosse dal Partito dei Carc e dalle Edizioni Rapporti Sociali, che si sono tenute in Sardegna tra il 22 e il 25 Febbraio, per avanzare nel bilancio della storia del movimento comunista nel nostro paese e sviluppare il dibattito sul “che fare?” oggi.
I partecipanti hanno sottoscritto il comunicato, segno della necessità da un lato di unire il fronte delle lotte delle masse popolari sarde contro l’occupazione militare, dall’altro della volontà di rendere la repressione un ambito di lotta e costruzione dell’alternativa. La resistenza contro l’occupazione militare in Sardegna può e deve trasformarsi in lotta di liberazione dalla classe dominante, per la costruzione di un governo d’emergenza popolare che attui subito misure concrete che vanno nella direzione di smantellare i poligoni e i campi di esercitazione, bonificare l’intera regione dall’inquinamento che queste producono, riconvertire le fabbriche produttrici di armamenti in aziende che garantiscano un lavoro utile e dignitoso per tutti. Avanzare quindi nella costruzione della rivoluzione socialista, liberare il paese dalla borghesia!
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Solidarietà al movimento antimilitarista sardo
Nuoro, 25 febbraio 2017
I compagni e le compagne che hanno partecipato alla presentazione del libro Rivoluzionaria professionale di Teresa Noce del 25 febbraio a Nuoro, esprimono massima solidarietà e complicità con gli antimilitaristi colpiti dalla repressione.
Da alcuni anni il Movimento antimilitarista sardo ha ripreso con determinazione e tenacia la lotta contro l’occupazione militare in Sardegna, motivo per cui le forze repressive e coloniali lo hanno preso di mira. Numerosi gli attacchi e le intimidazioni promosse a danno dei militanti del movimento: 28 fogli di via, 3 sorveglianze speciali, vari processi (tra l’altro conclusi con l’assoluzione) e numerosi procedimenti in corso.
In ultima, il 22 febbraio ad un compagno è stato notificato un decreto penale di condanna per l’ingresso nel poligono di Capo Teulada del 20 dicembre 2014, ma la procedura riguarda anche altri compagni.
Rinnoviamo il nostro appoggio e sostegno al movimento antimilitarista sardo, consapevoli che la lotta alla repressione è un ulteriore campo in cui sviluppare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari ovunque.
La solidarietà di classe è un’arma per avanzare nella costruzione di una società libera dallo sfruttamento e dalle basi militari che producono morti e guerre.
I partecipanti alla presentazione del libro