Raccogliamo e pubblichiamo lo spunto di riflessione di una nostra lettrice, Fabrizia:”Compagni vi segnalo tre articoli usciti sul Manifesto di oggi sulla vicenda di Dj Fabo e sulla questione “eutanasia”. Chiaramente la sinistra borghese si straccia le vesti contro la classe politica ma senza dire una parola, che sia una, sul Vaticano.Che ruolo ha il Vaticano nel nostro Paese? Che ruolo ha il Vaticano nelle scelte politiche della classe dirigente del nostro Paese? Se, infatti, in questi giorni abbiamo assistito a preti, vescovi e prelati in TV contro il provvedimento di Zingaretti, nessuno ha fatto riferimento al ruolo della Chiesa rispetto alla suddetta vicenda”. Effettivamente Fabrizia pone domande su cui è bene riflettere così da collocare la storia di Dj Fabo e delle altre decide e decide di persone che ogni anno emigrano per morire.
Raccogliamo lo stimolo di Fabrizia spiegando un pezzo di storia del nostro Paese, quella che va dal secondo dopo guerra a oggi. È la fase della direzione della Chiesa sullo Stato legale tramite la Democrazia Cristiana: una fase che va all’incirca dal 1947 al 1992. Con l’accordo dell’imperialismo americano, l’Italia divenne un nuovo tipo di Stato Pontificio allargato. La Chiesa è la più alta autorità morale del regime, una specie di monarchia costituzionale senza però costituzione. Lo Stato legale opera sotto la sua alta e insindacabile direzione. La Chiesa dirige lo Stato ufficiale e governa il paese indirettamente, tramite il suo partito, la DC. La Chiesa mantiene intatta e anzi rafforza la sua struttura territoriale (curie, parrocchie, associazioni, congregazioni e ordini religiosi, scuole, strutture ospedaliere e opere pie, istituzioni finanziarie, ecc.) indipendente da quella dello Stato e in più stringe una salda alleanza con l’imperialismo americano per condurre insieme a livello internazionale la lotta contro il movimento comunista. L’imperialismo americano comunque si installa in Italia anche direttamente, con forze proprie. Lo Stato ufficiale fa valere l’autorità papale, nei limiti richiesti dalle necessità della Chiesa e nei limiti consentiti dalla effettiva composizione di classe del paese e dai rapporti di forza interni e internazionali risultati dalla sconfitta del nazifascismo ad opera del movimento comunista. La Costituzione dello Stato ufficiale è una finzione: ogni istituzione repubblicana deve fingere di prenderla sul serio (e quindi imbrogliare le masse), mentre in realtà serve solo a ordinare l’attività subordinata degli organismi dello Stato legale, a tacitare con promesse da attuare in un indefinito futuro le esigenze degli “amici del popolo” e a stendere un velo di bell’aspetto sulle relazioni reali. In compenso il Vaticano non porta alcuna responsabilità per le conseguenze del proprio governo. È insomma un potere irresponsabile e di ultima istanza, tacitamente accettato da tutti i firmatari del “patto costituzionale” e dai loro eredi.
Dal 1992 entriamo nella fase attuale, caratterizzata da un intervento più diretto della Chiesa nel governo del paese. La crisi politica, un aspetto della crisi politica generale del capitalismo, travolge nel 1992 il regime DC costituito alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La Chiesa è costretta dalle circostanze a impegnarsi nel governo del paese più direttamente. I contrasti tra i gruppi imperialisti e i contrasti tra la borghesia imperialista e le masse popolari sono giunti a un livello tale che gli esponenti politici della borghesia non riescono più a formare una struttura stabile e affidabile, che governi il paese tacitamente per conto del Vaticano dandogli quello di cui esso e la sua Chiesa hanno bisogno e che nello stesso tempo riesca a essere espressione di una maggioranza elettorale, per quanto l’opinione pubblica sia manipolata e intossicata. Siamo nella fase attuale: della putrefazione del regime DC i cui veleni appestano il nostro paese e della rinascita del movimento comunista nell’ambito della seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.
L’obiettivo del movimento comunista è l’instaurazione di un nuovo ordinamento sociale: l’adeguamento dei rapporti di produzione al carattere già collettivo delle forze produttive e l’adeguamento corrispondente del resto dei rapporti sociali e delle idee e dei sentimenti che vi corrispondono. La rivoluzione politica, la conquista del potere politico da parte della classe operaia alla testa del resto delle masse popolari, è la premessa indispensabile della rivoluzione sociale. Conquistare il potere politico in Italia in concreto significa soprattutto eliminare la Chiesa: gli altri puntelli dell’attuale regime politico (l’imperialismo americano, le organizzazioni criminali, i partiti e le altre organizzazioni politiche della borghesia, i sionisti, la Confindustria, ecc.) hanno infatti un ruolo ausiliario. Il Vaticano e la sua Chiesa sono il principale pilastro del regime politico che impone e mantiene il dominio della borghesia imperialista nel nostro paese, a tutela del suo ordinamento sociale. Non è possibile per la classe operaia condurre le masse a instaurare la dittatura del proletariato senza eliminare il Vaticano e la sua Chiesa. In Italia non è possibile compiere alcuna rivoluzione sociale senza eliminare questo ostacolo. Quindi è per noi comunisti essenziale da una parte portare alla classe operaia e alle masse popolari questo compito e dall’altra distinguere nettamente la lotta per realizzare il compito politico di eliminare il Vaticano e la sua Chiesa e con loro il regime politico di cui sono l’asse principale, dalla lotta per realizzare quella riforma morale e intellettuale di cui le masse popolari hanno bisogno per assumere quel ruolo dirigente senza del quale non è possibile un nuovo ordinamento sociale all’altezza delle forze produttive, materiali e spirituali, di cui oggi dispone l’umanità.
La prima lotta è tra classi antagoniste e in definitiva le masse popolari dovranno risolverla con la forza.
La seconda è una trasformazione interna alle masse popolari, riguarda contraddizioni non antagoniste e non può essere condotta e risolta che attraverso un movimento delle masse popolari stesse, riguarda contraddizioni in seno al popolo. Ovviamente le due lotte sono per molti versi connesse. La Chiesa e la borghesia hanno bisogno della religione e la religiosità delle masse popolari trova nella Chiesa una facile via di appagamento.
La borghesia e la Chiesa hanno tutto l’interesse a confondere le due lotte, a difendere il loro potere all’ombra della religione. È invece nell’interesse delle masse popolari, della classe operaia e nostro distinguerle più nettamente possibile.
L’eliminazione della Chiesa e del Vaticano è una questione che riguarda tutto il movimento comunista internazionale, dato il ruolo controrivoluzionario che il Vaticano e la sua Chiesa svolgono a livello internazionale, parallelo al ruolo di gendarme mondiale che svolge l’imperialismo americano. Tuttavia nell’adempimento di questo compito internazionale il movimento comunista italiano ha un ruolo particolare, analogo a quello che il movimento comunista americano ha nell’adempimento del compito internazionale di eliminare l’imperialismo americano.
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