Ieri con gli operai delle acciaierie di Piombino siamo andati in Comune per chiedere che la “cabina di regia” fosse pubblica, che venisse discusso alla luce del sole cosa intendono fare le istituzioni di un complesso industriale strategico per il paese e del futuro di migliaia di operai, delle loro famiglie e di un intero territorio. La risposta è stata come al solito vaga e inconcludente, così come lo sono le prospettive a detta degli stessi sindacati che martedì andranno dal ministro Calenda al MISE (a far cosa, se sanno già che avranno queste risposte??) . Non è più tempo di aspettare chi conduce per mano alla morte lenta dello stabilimento e al disastro economico e sociale l’intero territorio, il Coordinamento Camping CIG mobiliti gli operai di Piombino perchè insieme si organizzino con i colleghi di Terni, Taranto e delle altre realtà siderurgiche per elaborare un piano nazionale del settore, e mettano le basi del coordinamento nazionale (nessuno di salva da solo, no alla guerra tra stabilimenti!) della siderurgia. E’ il miglior contributo per costruire un governo di emergenza che lo applichi da subito! Coinvolgere nella mobilitazione i pensionati, i disoccupati e gli studenti per riprendersi in mano il futuro di Piombino: senza lavoro non c’è dignità né futuro!