Rilanciamo il commento di GalleRi@rt, un organismo popolare che si occupa di valorizzare attraverso attività culturali gli spazi abbandonati della Galleria Principe di Napoli, all’articolo che parla di loro su Repubblica.
“Tanti ideali, un solo spazio”, chiude l’articolo di Repubblica on line (che riportiamo linkato in basso). Così posta sembra cosa negativa. Non è un male, invece.
1. Perché non si tratta solo di ideali astratti, ma di una pratica sociale concreta. La pratica dei valori dell’antifascismo, della solidarietà sociale, della libera associazione, del diritto all’utilizzo a fini sociali della cosa pubblica che GAlleRi@rt con l’ANPI condivide e lavora a diffondere, quali misure di applicazione concreta delle parti progressiste della Costituzione della Repubblica Italiana dopo la vittoria del Referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.
2. Perché la condivisione degli spazi attiene al modello stesso di una società fondata sulla proprietà sociale collettiva piuttosto che sull’uso privatistico di spazi pubblici. Attiene alla capacità di progettare insieme la vita sociale di quegli spazi piuttosto che limitarsi a trovarvi solo accomodamento a frizione, uso e consumo individuale o di gruppo ristretto. Attiene alla rivalutazione a uso civico e sociale del patrimonio immobiliare pubblico, così sottratto alla speculazione di privati e approfittatori.
Non allora “tanti ideali, un solo spazio”, ma, più precisamente, uno solo spazio per un’alternativa comune. Che stiamo costruendo.”
***
Napoli, il caso: nel museo della Resistenza anche i corsi di tango
I partigiani trovano casa nella Galleria Principe ma devono condividere i locali con altri
Anpi, domenica consegna simbolica ai partigiani dei locali assegnati dal Comune nella Galleria Principe di Napoli. Nel giorno dedicato al tesseramento nazionale antifascista, l’assessore ai giovani Alessandra Clemente affiderà le chiavi tanto attese dall’Anpi ad Antonio Amoretti, presidente della sezione napoletana dell’associazione.
“Lì nascerà finalmente il museo delle Quattro Giornate di Napoli e della Resistenza in Campania” dice entusiasta il partigiano che oggi ha 89 anni e ha liberato la città impugnando le armi ad appena 16 anni. Ma quei locali che si trovano su via Pessina circa 4 anni fa sono stati occupati dai Carc e sono gestiti da un gruppo di artisti e attivisti che organizzano mostre, corsi di tango e scacchi gratuiti, e dibattiti politici a scopo sociale (GalleRi Art). I partigiani dovranno quindi condividere gli spazi loro assegnati con gli attuali occupanti.
Il protocollo d’intesa tra Comune, Anpi e il gruppo di artisti sarà firmato nelle prossime ore. Il Comune intende dividere così i locali: i partigiani avranno l’uso esclusivo di uno stanzone da ristrutturare che si trova accanto alla guardiola della Galleria (con accesso ai bagni al piano superiore e alcuni spazi al piano seminterrato), mentre dovranno condividere con gli artisti lo stanzone centrale dove il gruppo organizza mostre ed altre attività. Il terzo stanzone che si trova all’angolo, infine, resterà il quartier generale di GalleRi Art.
Nonostante la disponibilità dei partigiani a rinunciare a uno dei locali in nome della condivisione e dello scambio con le giovani generazioni con cui cercano il dialogo, c’è tuttavia l’oggettiva difficoltà di progettare un museo dedicato alla Resistenza con uno dei locali condiviso e utilizzato per mostre e attività da altre persone. Dopo anni di attesa e polemiche, il progetto del museo non può più attendere. I partigiani non vedono l’ora di lasciare la sede attuale dell’associazione, che si trova al primo piano della Galleria ed è rimasta finora inutilizzata per la presenza di alte scale e l’assenza di una linea telefonica. Dopo la consegna delle chiavi cominceranno i lavori nei nuovi locali e si trasferiranno quindi al piano terra. Già si pensa alla targa del museo. “Vogliamo realizzare un museo reale e virtuale – spiega Amoretti – con proiettori che faranno rivivere le immagini delle Quattro Giornate e le voci della Resistenza. Vogliamo aprire gli archivi, esporre cimeli e foto scattate da partigiani e soldati americani. Lanceremo un appello per ricevere materiale da tutto il mondo”. Il modello è il museo dell’Archivio della Fondazione Banco di Napoli. Oggi ci sarà il primo sopralluogo dei partigiani con l’architetto per verificare gli interventi necessari alla realizzazione del museo.
La consegna dei locali sarà ufficializzata domenica dopo anni di attesa e polemiche, nella giornata nazionale del tesseramento Anpi che quest’anno sarà celebrata con una grande manifestazione in Galleria per contrastare le derive neofasciste. “Vogliamo unire le forze antifasciste e avvicinare i cittadini ai valori della Resistenza – conclude Amoretti – per combattere i rigurgiti di neofascismo e neonazismo, dobbiamo contrastare questa deriva”. Alla giornata parteciperanno naturalmente anche gli artisti di GalleRi Art che condividono i valori dell’Anpi e sostengono l’associazione con cui hanno collaborato in questi mesi. “Restiamo in Galleria in nome del lavoro fatto in questi anni per il quartiere – dice uno dei gestori – Crediamo nell’arte come strumento pedagogico e al servizio del popolo. Vogliamo collaborare con l’Anpi nel reciproco rispetto e valorizzazione. L’Anpi può svolgere un ruolo importante dopo la vittoria del No al referendum costituzionale: spingere per applicare le parti progressiste della Costituzione”. Tanti ideali, un solo spazio.