Il 4 febbraio a Siena verrà inaugurata la nuova sede di Casapound Italia, alla presenza del vicepresidente Simone Di Stefano. Nel frattempo Forza Nuova farà una “passeggiata della sicurezza” nella zona dell’Acqua Calda. Sono questi due fatti gravissimi ai quali il sindaco e gli amministratori comunali non sembrano opporsi, e forse nemmeno interessarsi.
Nella Costituzione italiana si vieta esplicitamente la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del partito fascista, si vieta qualsiasi richiamo a simboli e apologia del fascismo. Le camicie nere spesso si nascondono dietro la maschera delle attività di volontariato (esclusivamente per italiani, si intende) e per la “sicurezza” della città, ma rimane il fatto che Casapound e Forza Nuova sono partiti xenofobi, sessisti, omofobi e criminali.
La Costituzione repubblicana è nata dalla Resistenza partigiana che le masse popolari (dirette dal PCI e organizzate nel Comitato di Liberazione Nazionale) hanno combattuto non solo per cacciare i nazi-fascisti, ma anche e soprattutto per fare dell’Italia un paese in cui la sovranità appartenesse al popolo, ogni persona svolgesse, secondo le sue possibilità e le sue scelte, un’attività utile al progresso della società e tutti i lavoratori partecipassero effettivamente all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.
Dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, è importante far vivere in ogni territorio l’applicazione della Costituzione nata dalla Resistenza, alla quale gli abitanti di Siena e della Valdelsa hanno partecipato attivamente, combattendo e respingendo i nazifascisti, diventando martiri in nome della liberazione del nostro paese.
Le amministrazioni locali sono istituzioni che possono e devono avere un ruolo nella difesa della Costituzione.
Questa difesa si deve tradurre in esperienze pratiche di applicazione. Nel caso della presenza di Casapound e Forza Nuova, il sindaco di Siena e quelli dei comuni limitrofi possono farsi promotori di ordinanze specifiche contro la concessione di spazi ai fascisti, per fare del proprio comune un comune antifascista.
Un esempio in tal senso ci viene dal Consiglio della Comunità di Alto Garda e Ledro, nel quale è passata un’importante mozione che vieta finanziamenti e spazi pubblici a “fascisti conclamati e dintorni” e che impone come requisito per l’assegnazione di spazi e contributi pubblici il non aver subito condanne, anche con sentenza non definitiva, per reati legati alla legge Mancino 205 del 1993 e alla legge Scelba 642 del 1952, nonché a prevedere nei moduli di richiesta di utilizzo di spazi pubblici una dichiarazione esplicita di riconoscimento nei valori antifascisti espressi dalla Costituzione.
Per contrastare la mobilitazione reazionaria promossa da fascisti e borghesia (anche sotto forma di guerra tra poveri, degli italiani contro gli immigrati per esempio), è fondamentale il ruolo degli studenti e della classe operaia: organizzarsi nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri e coordinarsi per trovare rimedi agli effetti peggiori della crisi che facciano gli interessi delle masse popolari. Per Siena e provincia basti pensare alla crisi MPS, allo smantellamento dei servizi universitari, alla riforma della Buona Scuola, agli effetti che avrà il nuovo CCNL dei metalmeccanici sulle industrie della zona, ecc.
Costruire un governo di emergenza popolare dove non c’è spazio per fascisti e affini, che dia forma politica ai diritti sanciti dalla Costituzione e si adoperi per applicarne le parti democratiche e progressiste!
Chi chiama i partigiani “traditori”, chi paragona gli omosessuali ai pedofili, chi inneggia al nazi-fascismo, all’antisemitismo e alla difesa della razza non può avere nessuna agibilità politica!
Invitiamo tutti alla presentazione de La Voce del (nuovo)PCI mercoledì 8 febbraio alle ore 15:00, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena (Via di Fieravecchia 19).
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (P.CARC)
Sezione di Siena-Valdelsa