I dati parlano chiaro. Da un lato la crescente emergenza abitativa causata da disoccupazione e precarietà croniche, dall’altro centinaia di migliaia di case vuote che basterebbero a tamponare, in parte, il problema. Applicare la Costituzione oggi vuol dire requisire le centinaia di migliaia di case sfitte e renderle luogo dignitoso in cui vivere per chi subisce i peggiori effetti della crisi; per farlo vuol dire costruire un governo d’emergenza deciso a rompere con le regole e le prassi vigenti, e fare i passi necessari per risanare il paese!
Alla costruzione di un governo di questo tipo devono contribuire tutti coloro che oggi si mobilitano, a vari livelli, contro lo stato di cose presenti: rivendicare a Renzi e a chi per lui uno governo più giusto, più tollerante, più vicino agli interessi collettivi non serve più. Serve costruirlo questo Governo!
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Toscana, effetto crisi: quasi 400mila case vuote
L’indagine: in tutta la regione sono una su cinque. Grosseto è in cima alla classifica
di MAURIZIO BOLOGNI
13 Novembre 2016
In Toscana una casa su cinque è vuota, il 20,07% per un totale di 385.053 alloggi. Con una concentrazione maggiore nelle province di Grosseto e Massa Carrara, spiegata dal fatto che si tratta di territori con molte seconde case al mare, ma anche di quelle dove la crisi ha picchiato duro e può aver provocato fuga di residenti. La bassa occupazione è forte anche nell’entroterra con una grande eccezione: Firenze, città italiana con il più alto tasso di occupazione. Tutto questo è quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato nella locazione con 340 agenzie.
Grosseto è la provincia della Toscana con più case vuote (1° posto regionale con il 35,34% e 53.361 immobili non occupati), seguita da Massa Carrara (2° posto con il 29,64% e 35.708 abitazioni vuote) e Lucca (3° posto con il 26,51% e 57.555 case vuote). Molte le abitazioni non occupate anche in provincia di Livorno (4° posto regionale con il 25,12% e 48.953 case vuote), Siena (5° posto con il 21,47% e 31.126 case vuote), Arezzo (6° posto con il 20,64% e 36.044 case vuote) e Pistoia (7° posto con il 20,49% e 29.961 case vuote). Sono meno le abitazioni vuote nelle province di Pisa (8° posto regionale con il 16,16% e 32.591 case non occupate), Prato (9° posto con il 12,36% e 13.479 case) e Firenze (ultimo posto con il 10,09% e 46.275 case).
Se guardiamo alle grandi città italiane, ce ne sono due toscane nelle prime venti posizioni: Prato (15° posto con il 20,26% e 8.312 abitazioni non occupate) e Livorno (17° posto con l’8,74% e 6.408 abitazioni). A Firenze, al contrario, si registra il livello massimo di occupazione degli immobili: 3% e 5.164 case vuote. Seguono Napoli (penultima con il 3,9% e 14.140 case) e Milano (terzultima con il 5,8% e 37.073 case).
Nel presentare la ricerca, Casa.it sostiene di volersi impegnare con un progetto per cercare di ridurre la mancata occupazione delle abitazioni. Ma chiede al governo e agli enti territoriali di attivarsi nella stessa direzione. «Facciamo in modo che — spiega infatti Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti — questo grande patrimonio immobiliare a disposizione possa soddisfare il fabbisogno abitativo e faccia rivivere i piccoli e medi centri storici. Occorre un progetto governativo chiaro sulla casa e sulle locazioni attraverso agevolazioni fiscali per proprietari e inquilini, come avviene in tanti altri Paesi europei. Un buon passo in questa direzione — prosegue la presidente — è la tassazione fissa al 21% della cedolare secca per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato. Occorre, tuttavia, far conoscere
di più queste agevolazioni e spingere le amministrazioni comunali a convocare le associazioni di proprietari e inquilini per rinnovare gli accordi sui canoni di locazione. In alcune città i prezzi degli affitti sono stati aggiornati dopo 10-15 anni e i contratti agevolati faticano a decollare, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato, e i benefici per locatari e locatori tardano ad arrivare».