Sabato 5 novembre presso il Centro Sociale “Foscato” di Reggio Emilia, la sezione in costruzione del Partito dei CARC reggiana ha promosso la prima edizione della Festa della Riscossa Popolare (FRP) in Emilia Romagna.
In tutto il territorio nazionale si moltiplica la resistenza spontanea e organizzata delle masse popolari al decorso della crisi: dalla manifestazione per un vero NO sociale e NO al referendum costituzionale di Firenze del 5.11 all’esempio di Nicoletta Dosio e di tutto il movimento NO TAV si evince che l’applicazione della Costituzione, della sua parte più progressista, è qualcosa che solo le masse popolari e la classe operaia possono fare dal basso, perché l’unico governo che avrà la forza per applicarla è il Governo di Blocco Popolare delle Organizzazioni Operaie e Popolari. Le FRP sono quindi momenti per alimentare e incanalare questa Resistenza e avanzare nel progetto di trasformazione della società.
La prima edizione della FRP a Reggio Emilia è stata quindi un momento importante e utile per ragionare sulle vie per trasformare il cattivo presente e per avanzare nella lotta di classe che il territorio reggiano vive, attraverso lo sviluppo di relazioni a Reggio Emilia e in altre città della Regione e non solo. Infatti, hanno partecipato da Bologna, Modena, da Milano e persino dal Lago di Como. Una Festa ricca dove la risposta dei compagni e delle masse popolari è stata positiva e di prospettiva. È stata occasione per discutere della via d’uscita da intraprendere per vincere il marasma che la classe dominante promuove: una via che sintetizziamo nel socialismo, arrivandoci attraverso la linea del Governo di Blocco Popolare come massima espressione degli interessi delle masse popolari organizzate che prendono in mano non solo il governo del paese ma il proprio futuro. Da qui l’importanza di radicarsi in una regione come l’Emilia Romagna che vanta una storia, una tradizione e una prospettiva decisive per costruire l’alternativa: inserirsi e promuovere la lotta di classe in corso nel territorio è di vitale importanza ed è un compito immediato e necessario per i comunisti e per chiunque voglia contribuire alla riscossa. Nella traduzione di quest’opera (il socialismo) non vi sono esuberi, nessun contributo è superfluo o insufficiente anzi è molto prezioso!
Teresa Noce: donna, comunista e costituente
La prima edizione reggiana ha visto come momento centrale la presentazione dell’autobiografia di “Teresa Noce – Rivoluzionaria Professionale“, che tanto ha da insegnarci e tanto permette di discutere sul presente e sul futuro (potere richiederne una copia a pcarcemiliaromagna@ymail.com).
La vita di Teresa Noce è anche la vita esemplare di chi, partendo da una condizione di analfabeta, ha potuto scrivere la propria storia grazie al percorso di riscatto sociale portato avanti tramite la lotta politica rivoluzionaria. Le masse popolari devono poter fare altrettanto, mettendo a disposizione della causa del loro riscatto le loro storie e gli insegnamenti che ne hanno ricavato, le loro aspirazioni, i progetti che hanno per la loro vita e per il Paese.
Ebbene, gli aneddoti ricordati e i passi letti (sul tradimento di Longo, sulla battaglia per l’approvazione dell’articolo 7 della Costituzione e sulla cura dei bambini più bisognosi post guerra a Reggio Emilia) avevano lo scopo di sondare i limiti interni del vecchio PCI che, dopo l’eroica e decisiva conduzione della Resistenza, non hanno permesso la costruzione della rivoluzione socialista in Italia, finendo per diventare l’ala sinistra dello schieramento borghese.
Perché compagni sani e positivi come i Noce, i Secchia e il resto della sinistra del vecchio PCI non sono riusciti a far sì che il Partito prendesse la direzione che ben conosciamo? Ecco il cuore della questione ed ecco come l’analisi della Carovana del nuovo PCI risponde: 1. il PCI aveva accettato solo superficialmente il marxismo-leninismo; la concezione comunista del mondo, il marxismo-leninismo non erano realmente la base dell’unità del partito e 2. gli mancava completamente quell’insieme di concezioni e principi che oggi si riassume nel maoismo, terza superiore tappa del pensiero comunista. È grazie alla consapevolezza di questi limiti che oggi il movimento comunista cosciente e organizzato rinasce nel nostro Paese: il bilancio della nostra storia è fondamentale per costruire la rivoluzione socialista nel nostro paese. La difesa della Costituzione trova così massima espressione nell’applicazione delle sue parti più progressiste: per questo bisogna usare la campagna referendaria per avanzare nella creazione delle condizioni per un Governo d’emergenza delle masse popolari.
Si è poi sviluppato un lungo dibattito, con molti e vari contributi arricchiti da personali letture che hanno dato maggior vigore alla storia stessa, permettendo di far vivere direttamente attraverso le parole di Teresa Noce quanto chi interveniva voleva comunicare.
Riporto il richiamo di un compagno bolognese alla valenza pedagogica di questo testo, una pedagogia socialista a noi necessaria e quanto la letteratura del movimento comunista sia importante per la nostra opera. Infatti, ricorda il contributo della compagna Adriana Chiaia (per maggiori dettagli si rimanda al comunicato del nuovo PCI http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav64/avvnav64.html), recentemente scomparsa che molto ha dato per la rinascita del movimento comunista nel nostro Paese.
Riporto il cuore dell’intervento di Claudia Marcolini, autrice della postfazione dell’edizione ERS-RedStarPress, che si sofferma sulla necessità delle donne delle masse popolari di emanciparsi, dove la miglior via è l’emancipazione attraverso il Partito. La vera emancipazione delle donne non si può avere nel mondo capitalista, solo costruendone uno nuovo si arriverà a tanto. Così la compagna sostiene che la rivoluzione è si costruisce e non scoppia e non è un qualcosa che non investe anche il campo delle relazioni personali.
Interviene così un compagno di Modena che parlando della sua esperienza riporta in vita il rapporto tra Teresa Noce e suo fratello socialista, sottolineando come l’importanza della famiglia e di una giusta educazione sia di fondamentale importanza. È grazie allo studio che possiamo liberarci, dove forgiare la nostra coscienza di classe ed essere l’alimento di quella fiamma che ci riempie e che dobbiamo accendere negli altri.
La Festa è poi continuata con un partecipato Buffet e con un ancor più partecipato concerto dell’Orchestrina Instabile di Casa Bettola che ha contribuito con un’ottima performance e chiuso con un Bella Ciao improvvisata che rappresenta la miglior conclusione della Festa. Grazie a tutte le compagne e i compagni che hanno partecipato e hanno contribuito!
Prossimi appuntamenti
Invitiamo tutt* a partecipare e a contribuire alla manifestazione “Reggio Emilia dice NO”, mobilitazione per un NO sociale e costituente di sabato 19.11 dalle h.9 a Reggio Emilia;
Invitiamo tutt* a partecipare alla Festa di Riscossa Popolare di Milano del 18-19-20 (programma sulla pagina FB: Festa della Riscossa Popolare Milano o carcfpl@yahoo.com);
Invitiamo al presidio a Reggio Emilia del 22.11 in solidarietà agli antifascisti reggiani rei di aver difeso il 25 aprile da Salvini (programma in definizione).
Applichiamo le parti più progressiste della Costituzione nata dalla Resistenza!
Avanti nella costruzione della nuova società!