[Italia] In morte di Adriana Chiaia

Ieri è morta a Milano la compagna Adriana Chiaia (1926-2016).

Il Partito dei CARC e le Edizioni Rapporti Sociali la ricordano per il contributo che ha dato alla rinascita del movimento comunista.

Il comunismo è il futuro dell’umanità.

ciaia

***

Edizioni Rapporti Sociali (ERS)

IL PROLETARIATO NON SI E’ PENTITO

In molti ricorderanno questo testo. Una presa di posizione decisa sulla battaglia contro la dissociazione e il pentitismo del Coordinamento dei Comitati contro la Repressione. Un testo che si schiera apertamente al fianco dei rivoluzionari prigionieri. Al fianco di quanti non avevano e, tra chi è sopravvissuto, tutt’ora non ha rinnegato il proprio passato. Il principio affermato era quello della solidarietà proletaria e che il proletariato non può pentirsi dalla sua condizioni di classe, che è questa condizione di classe che spinge continuamente i proletari a organizzarsi e a lottare per costruire una nuova e superiore era.

Adriana Chiaia, l’autrice del testo editato nel 1984 dalla Giuseppe Maj Editore (oggi ERS) è stata una compagna che ha lottato per tutta la vita. La ricordiamo battagliera e sempre in prima linea nella lotta contro la dissociazione e le carceri speciali, nella lotta per il sostegno alla Cuba socialista, nella lotta contro il revisionismo moderno e le falsificazioni nella ricostruzione storica del movimento comunista internazionale. Una militanza comunista che mai s’è interrotta.

La compagna Adriana non si è arresa di fronte alla repressione che nel 1985 l’ha portata nel carcere speciale di Voghera, alle intimidazioni e neanche di fronte al corso degli anni e alle malattie. Come nel suo stile, nella sua condotta morale e intellettuale ha dato battaglia fino alla fine. Un esempio di spirito rivoluzionario che rafforza i lavoratori e le masse popolari che lottano per costruire la rivoluzione socialista nel nostro e per la rinascita del movimento comunista internazionale. Un esempio e un insegnamento che la costruzione della rivoluzione dipende da ognuno di noi.

Ciao Adriana, alziamo in alto la bandiera rossa del socialismo!

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