Chiamare decine di persone a discutere di politica, di organizzazione, a scambiare le esperienze e a ragionare sulle prospettive per uscire dal vicolo cieco in cui i vertici della Repubblica Pontificia stanno trascinando il paese, al pomeriggio del 14 di agosto, รจ una scommessa. Che per chi crede che le masse popolari sono addomesticate come un gregge di pecore ha esito certo, la sconfitta. Noi siamo convinti del contrario: che a fronte di tante manovre della classe dominante per intossicare le coscienze e i cervelli, le masse popolari sono tuttโaltro che โlobotomizzateโ. E la scommessa lโabbiamo vinta: al dibattito promosso alla Festa della Riscossa Popolare di Massa hanno partecipato decine di persone, attivamente, con passione e intelligenza, con spirito critico e con una visione lungimirante. Anche qui, questa non รจ una descrizione โpropagandisticaโ di una iniziativa in cui chi รจ intervenuto โsi รจ pianto addossoโ per come vanno le cose, tuttโaltro. Ognuno ha ragionato sulla sua esperienza, ha tratto insegnamenti, ha esposto le questioni aperte, ognuno รจ entrato in sinergia con gli altri e tutti hanno rivolto lo sguardo sulle cose del mondo. Ne sia testimonianza che i convenuti hanno approvato una mozione di solidarietร e sostegno agli operai della General Electric di Sesto San Giovanni in lotta contro la chiusura dello stabilimento o la partecipazione (telefonica) degli operai Ex โ Lucchini alla Festa dellโUSB a Taranto di fine agosto. Sono esempi, ce ne sono altri. Sul nostro sito (www.carc.it) รจ pubblicato il resoconto del dibattito ed รจ riportato il contenuto degli interventi che sono stati fatti. Per motivi di spazio qui di seguito ci concentriamo su tre questioni di carattere generale, ma vi invitiamo a leggere il resoconto intero.
Il primo aspetto, a titolo di premessa, attiene al fatto che nella provincia di Massa Carrara si stanno sviluppando da alcuni anni (prendiamo come riferimento lโAssemblea Permanente costituitasi a seguito dellโalluvione del 2014) e con frequenza crescente, forme di autorganizzazione popolare di varia natura e con vari obiettivi particolari (Lega dei Cavatori, Comitato Salute Pubblica, Comitato โAcqua alla Golaโ contro la privatizzazione, Palestra Popolare Aldo Salvetti, coordinamenti antifascisti e antirazzisti); di alcuni di questi organismi siamo promotori con la Sezione locale, di altri siamo partecipanti, altri ancora si sono creati e sviluppati autonomamente. Questa rigogliosa fioritura di organizzazioni operaie e popolari sono la dimostrazione pratica della disponibilitร delle masse popolari a organizzarsi e a lottare, la Festa della riscossa Popolare รจ stata lโoccasione e lo strumento per far assumere ad alcune di loro (o ad alcuni loro esponenti) un ruolo rispetto alle altre: un passo concreto, cioรจ, verso lโunione delle mobilitazioni. Ecco uno dei โsegretiโ del successo in termini di partecipazione qualitativa e quantitativa: gli organismi popolari sono stati coinvolti fino dallโideazione del dibattito, era โil loroโ dibattito, oltre che essere โil nostroโ. Questa linea nella costruzione dellโiniziativa ha valorizzato i legami e le relazioni che le Sezioni del Partito hanno stretto con operai avanzati sui loro territori, per questo unโiniziativa di natura provinciale, o poco piรน, ha invece avuto valenza nazionale. Si badi, aspetto decisivo di questa โportataโ non รจ stata la capacitร organizzativa (o comunque non solo quella), ma precisamente la spinta di chi ha partecipato ad alzare gli occhi sul paese intero, a legare la propria esperienza particolare con le esperienze di cui altri organismi popolari sono protagonisti in ogni provincia dโItalia, in ogni comune.
Il secondo aspetto su cui ci soffermiamo รจ la voglia di imparare attraverso lo scambio di esperienze. Come quella del comitato Acqua alla Gola che, come dicono i promotori, รจ nato come forma di protesta dopo che il gestore dellโacqua della provincia aveva recapitato bollette dagli importi astronomici, ma in breve tempo รจ diventato un punto di riferimento a livello regionale che tratta con le istituzioni (forte delle oltre 20 mila firme che ha raccolto a Massa, su una popolazione di poco piรน di 60 mila persone, e delle mobilitazioni) e prende iniziative autonome da forze politiche e sindacali (a settembre imporranno al Sindaco di Massa di emanare ordinanze contro il distacco delle utenze pena lo sciopero delle bollette) che adesso lo inseguono. Come lโesperienza della Lista Disoccupati e Precari del Municipio 2 di Milano che promuove la lotta per il lavoro e lโautorganizzazione del lavoro, cioรจ non si ferma alla rivendicazione. Come il Camping-CIG di Piombino (promosso da operai ex โ Lucchini) che a partire dalla difesa dei posti di lavoro, dai ragionamenti su come coniugare diritto al lavoro e diritto alla salute, ha via via esteso il raggio di intervento a tutte le questioni che riguardano qualitร di vita e di lavoro nella zona in cui opera e oltre.
Il terzo aspetto che mettiamo in evidenza รจ qualcosa che esisteva giร (ed esiste da tempo), ma che รจ difficile da sviluppare e perseguire: promuovere il coordinamento di organizzazioni operaie e popolari. E su questo, cโรจ da dire, ognuno ha davvero messo un tassello per costruire un percorso comune. Prima di tutto รจ emersa la necessitร di organizzarsi azienda per azienda e zona per zona (capillaritร ), poi รจ emersa la spinta a organizzarsi per ambiti a livello piรน ampio (operai del settore siderurgico, a livello nazionale; rete per la sicurezza sui luoghi di lavoro, Liste di disoccupati e precari, rete contro la privatizzazione dellโacqua, ecc.), poi รจ emersa la spinta a ragionare piรน complessivamente, a una alternativa per il paese che parte dai territori, dalle forze sane e disponibili, che si basa sul ruolo della classe operaia e sulla forza di tutte le masse popolari.
Era il 14 agosto, i quotidiani di quei giorni parlavano di come i ricchi passavano le vacanze… forse ci prendono per stupidi… ma stupidi non siamo. I comunisti vogliono imparare a trasformare il mondo. E questo, sembra una piccola cosa nel marasma delle cose che succedono, รจ testimoniato dalla richiesta di un operaio massese di partecipare a un corso di studio del Manifesto Programma del (nuovo)PCI. Eโ un ottimo risultato del lavoro di preparazione e dello svolgimento di unโiniziativa che, a ragion veduta, non era per noi una scommessa: quando le masse popolari si attivano e si mobilitano, quando sono decise a lottare, vincere รจ piรน facile.