Dal 28 al 31 luglio si è tenuta a Napoli la Festa nazionale della Riscossa Popolare e dal 12 al 15 agosto si è tenuta a Massa la festa regionale organizzata dalla Federazione Toscana; nei mesi di ottobre e novembre si terranno in tutte le regioni dove siamo presenti (Lombardia, Emilia, Toscana, Lazio, Campania) feste federali e di sezione.
Trattiamo di alcuni aspetti che hanno caratterizzato le feste di Napoli e di Massa perché sono, insieme, fonte da cui abbiamo attinto a grandi mani per l’ideazione e la stesura degli articoli di questo numero di Resistenza e orientamento su cui sviluppare a livello locale le scoperte e gli insegnamenti che hanno reso le feste di Napoli e Massa un successo politico, organizzativo, economico.
Con le Feste della Riscossa Popolare (FRP) si raccoglie ciò che si è seminato con l’attività dei mesi precedenti, si sintetizzano esperienze, si applicano e si sperimentano principi e criteri: nessuna edizione delle feste è statica. Nel 2015 le FRP furono la prima campagna complessiva dopo il IV Congresso e il centro della sperimentazione era il lavoro interno: l’organizzazione delle squadre, il loro funzionamento, l’adozione della
democrazia proletaria come metodo per unire direzione e formazione dei membri, la formazione ideologica come collante e motore dei collettivi di lavoro. Nel 2016, forti degli insegnamenti dell’anno scorso e in virtù dello sviluppo del Partito, dell’assunzione di un ruolo più chiaro nella lotta per costituire il Governo di Blocco Popolare, il centro della sperimentazione è stato il lavoro esterno. Cioè: a. mobilitazione di un grande numero di compagni e compagne esterni al Partito, il loro coinvolgimento, la loro formazione, la valorizzazione nella costruzione di dibattiti e concerti, oltre che nel lavoro ordinario delle feste; b. un superiore peso dei dibattiti, che sono stati di qualità superiore rispetto al passato.
Questa impostazione rivolta principalmente verso l’esterno ci ha posto nella condizione di imparare a trattare meglio le contraddizioni che derivano dalla divisione in classi della società: essere membri del Partito permette di trattarle alla luce del centralismo democratico, oltre che della linea di massa e della democrazia proletaria, cioè i metodi con cui si trattano con gli elementi avanzati delle masse popolari, simpatizzanti e collaboratori. Se abbiamo esperienza nel trattarle all’interno, le FRP di quest’anno sono state occasione, ambito e palestra per imparare a trattare le contraddizioni in modo più avanzato anche con gli esterni al Partito. Quali? Contraddizione fra giovani e adulti (dato che la partecipazione dei giovani è stata altissima, oltre che attiva); fra lavoro manuale e lavoro intellettuale, fra dirigenti e diretti; abbiamo inoltre potuto approfondire ragionamenti collettivi sulla lotta all’evasione dalla realtà e alla diversione dalla lotta di classe (uso e abuso di alcol e droghe), educazione dei bambini… e mille altre questioni che emergono in contesti di vita collettiva.
Dai seminari alla scuola di partito, dai dibattiti ai tavoli tematici, attivi, riunioni delle Segreterie Federali, riunioni delle squadre di lavoro… la politica ha diretto tutta la mobilitazione. Questo è stato un aspetto decisivo. Fra fase finale della preparazione, montaggio delle strutture, svolgimento delle feste e smontaggio… la fase “acuta” è durata un mese e mezzo. Se non avessimo messo al centro la politica il Partito tutto si sarebbe “disciolto” nelle feste. Invece si è complessivamente rafforzato. Mettere al centro la politica ha significato anche curare, valorizzare, stringere e avviare rapporti con
organismi, singoli, esponenti e portavoce del movimento popolare e amministratori locali. Dal Lavoro Giovani al Lavoro Operaio, dalla collaborazione con il Consolato della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli al dibattito su Costituzione e Amministrazioni Locali, dal tavolo sull’editoria indipendente a quello degli autori di musica Hip Hop e tanto altro. Pubblichiamo su questo numero di Resistenza articoli che attingono direttamente dalle attività delle FRP, dicevamo, ma continueremo anche sui prossimi numeri perchè gli spunti, le riflessioni, le prospettive emerse sono un contributo ricco e vivo alla lotta di classe in corso nel paese.
Il Partito cresce ideologicamente e organizzativamente. Oltre ai risultati politici lo conferma anche il significativo superamento degli obiettivi economici che ci eravamo prefissati. La nostra attività complessiva è possibile sulla base di quanto siamo capaci di applicare la concezione comunista del mondo all’economia: ci basiamo sull’autofinanziamento, sulla raccolta fondi militante e le sottoscrizioni economiche dei simpatizzanti. Le feste sono state in questo senso una grande iniezione di fiducia, un’esperienza da cui ricavare insegnamenti anche in questo campo.
Sulla scorta di questi primi e molto generali elementi di bilancio, il Partito tutto ringrazia i compagni e le compagne che hanno contribuito alla realizzazione delle feste e invita gli operai, i lavoratori, i giovani e le donne che vogliono cambiare questo paese ad “usare” le FRP federali e di sezione del prossimo periodo per discutere, coordinarsi, conoscere il P.CARC e unirsi alla lotta per il socialismo.