Riceviamo e diffondiamo la Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista Marxista Leninista della Turchia e del Nord Kurdistan del 26 luglio 2016. Esprimiamo la nostra solidarietà al partito e alle masse popolari in lotta in Turchia e Nord Kurdistan.
Come scritto nel comunicato, in Turchia come in ogni altro paese la situazione diventa sempre più rivoluzionaria, il paese diventa ingovernabile per le classi dominanti mentre cresce la resistenza delle masse popolari. La guerra della borghesia contro le masse popolari diventa aperta, dichiarata: in Turchia non resta alla classe dominante che il ricorso alla guerra civile.
Diventa sempre più urgente che il movimento comunista avanzi nei paesi imperialisti, che in Italia si creino le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare. Questo evento si riverserà con la potenza di un’onda contro il regime turco e contro ogni regime, nei paesi imperialisti e nei paesi neocoloniali.
Partito dei CARC – Settore Relazioni Internazionali
Il Palazzo si prepara a gestire un potere sanguinario: non c’è altra via che l’autodifesa
Il 15 luglio la giunta militarista razzista, che si è data il nome di “Consiglio della Pace nel Paese”, ha tentato un colpo di stato. Ci sono stati scontri armati ovunque tra la forze affiliate ai putschisti militaristi e le bande razziste islamiche della polizia e dei civili affiliate al golpe di palazzo. Centinaia di persone sono state uccise e centinaia ferite. L’intento iniziale dei putschisti era di togliere il potere con le forze armate a Erdogan e al suo AKP che ha assunto il potere con un golpe di palazzo. Senza dubbio se il “Consiglio della Pace nel Paese” militarista avesse vinto, avrebbe assunto il ruolo del precedente golpe di palazzo fascista contro il nostro popolo, contro gli operai e gli oppressi.
Il tentativo di golpe della giunta militarista e razzista mostra che la crisi di ingovernabilità della classe dominante continua. Le fratture entro le fila della dittatura fascista si approfondiscono, si acuiscono e sono arrivate al livello di resa dei conti armata tra le varie cricche. Il 15 luglio, la dittatura fascista e l’ordine dello Stato sono precipitati in pieno caos. Le fratture e le scissioni verticali nell’esercito mostrano che il potere della giunta di palazzo islamica, razzista e fascista non è così forte come si vuol far credere.
Quando il despota fascista Erdogan stava organizzando un golpe di palazzo per liquidare l’Assemblea uscita dalle elezioni del 7 giugno e specialmente la volontà popolare rappresentata dall’HDP, i puschisti membri di “Pace nel Paese” erano quelli con il dito sul grilletto che lo aiutavano. Il golpe di palazzo di Erdogan, che ha dato il via alla tirannide fascista e a una politica di guerra sanguinaria, ha dato forza all’esercito con leggi nuove e ha pure aperto la strada ai puschisti. Per questo quello del 15 luglio è stato un golpe nel golpe, una resa dei conti per il potere tra puschisti.
Non c’è alcun nesso tra le rivendicazioni di libertà e democrazia del nostro popolo, la sua aspirazione a una vita dignitosa e i vari soci della dittatura fascista criminale di guerra e tirannide che si prendono per la gola l’un l’altro. Quella in atto è una lotta per il potere tra cricche della dittatura. La giunta fascista di palazzo non è più democratica della giunta fascista militare. Il tentativo del 15 luglio è già finito ed è fallito perché non ha avuto sufficiente sostegno militare, politico e internazionale per prendere il potere. La strategia del golpe di palazzo e i suoi tentativi di darsi forza in questa situazione spacciandosi per eroismo e democrazia vanno smascherati senza tregua. I puschisti della politica islamica e fascista di palazzo non sono vittime: sono al potere e sono alla testa della dittatura.
Se essere contro il golpe è un impegno democratico allora perché CHP e MHP continuano a sostenere il golpe di palazzo come hanno fatto ieri? Perché hanno sostenuto il golpe dell’8 giugno? Non hanno forse collaborato con il golpe di palazzo abolendo l’immunità dei parlamentari dell’HDP? Non è stato lo stesso boia fascista dell’AKP, Erdogan, che ora si presenta come apostolo della democrazia, a forzare l’Assemblea ad abolire l’immunità dei parlamentari pur sapendo di violare la costituzione? CHP e MHP non hanno forse sostenuto la politica di tirannia e guerra del golpe fascista di palazzo? Non è stato l’apparato terroristico del golpe di palazzo che ha messo bombe dove erano in corso manifestazioni e nelle sedi di partito? Non è il golpe di palazzo e non è l’AKP, diretta dal boia fascista Erdogan, responsabile dell’attacco organizzato contro la volontà popolare espressasi il 7 giugno, liquidando la libertà democratica e d’azione, reprimendo con la censura la libertà di propaganda, agitazione e pensiero, liquidando tramite operazioni poliziesco-giudiziarie le organizzazioni degli oppressi e puntando le armi contro le avanguardie del popolo tramite i servizi segreti, la polizia e le bande fasciste? Non sono stati il golpe di palazzo e l’AKP che hanno tentato di eliminare le nostre splendide esperienze di autogoverno a Cizre, Sur, Silopi, Nusaybin e Sirnak, con ogni forma di barbarie, massacro e politiche di espatrio? Non sono stati loro a tentare di schiacciare il Newroz [le feste del capodanno curdo] e le celebrazioni del I° Maggio con decreti e azioni del terrorismo fascista di Stato? Nessuno si deve illudere! Nessuno si deve aspettare democrazia dall’AKP e dal parlamento che è sotto il controllo del golpe di palazzo fascista, islamico e razzista.
Il golpe di palazzo fascista, islamico e razzista di Erdogan minaccia il nostro popolo e si prepara a esercitare un potere più sanguinario che nel passato, traendo vantaggio dal caos e appoggiandosi alle bande fasciste islamiche sguinzagliate per le strade e all’apparato di polizia che è stato trasformato in esercito. Il nostro popolo, e in particolare le forze progressiste, rivoluzionarie e democratiche, gli operai e gli oppressi, i laici, gli Aleviti e i Curdi sono di fronte a un pericolo grave.
La democrazia e la libertà vinceranno con la resistenza democratica rivoluzionaria e unitaria del nostro popolo, della classe operaia e degli oppressi. Come mostrano gli ultimi avvenimenti, il nostro popolo non ha altra garanzia se non la propria forza e la lotta unitaria. Non c’è altra via che incrementare in tutte le forme possibili la lotta contro la dittatura fascista coloniale che ci nega ogni diritto, organizzando e sviluppando l’armamento e l’autodifesa degli operai e degli oppressi.
La lotta rivoluzionaria e unitaria del nostro popolo sicuramente vincerà nello scontro per la dignità, la libertà, la giustizia e l’eguaglianza del popolo!
La rivoluzione è l’unica via!
Sconfiggeremo il fascismo!
Comitato Centrale del Partito Comunista Marxista Leninista della Turchia e del Nord Kurdistan
26 luglio 2016