Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa prodotto dai compagni della Federazione Campana del Partito dei CARC.
Pubblichiamo quest’articolo perché le dichiarazioni di Saviano sono la conferma che la vittoria di De Magistris sono un problema per i vertici della Repubblica Pontificia. L’autore di Gomorra definisce le liste e i candidati DEMA “avanguardie di Hamas a Napoli” e in cui con tono mellifluo e strisciante denigra l’esperienza espressa da questa lista, da questi compagni, da queste realtà che l’animano.
Gli scondinzolii di Saviano non devono sorprenderci, sono solo la conferma di un dato: Napoli è una città scomoda.
Roberto Saviano e tutto il branco di cani da guardia dei poteri forti e intellettuali alla corte di Matteo Renzi, cominciano ad abbaiare contro l’esperienza nascente di nuova governabilità del territorio napoletano; una governabilità che nasce dalla libera aggregazione, organizzazione e coordinamento di comitati, collettivi, associazioni, organismi e organizzazioni operaie, popolari, territoriali e tematiche. Il primo turno delle elezioni amministrative è stato un primo colpo inferto ai poteri forti che oggi si scagliano contro l’esperienza rappresentata dall’amministrazione De Magistris e agli sviluppi di questa campagna elettorale infuocata e di rottura nei confronti dell’UE, del Governo Renzi, dei gruppi imperialisti americani e sionisti e nei confronti della criminalità organizzata e delle squadracce neofasciste attive in certi quartieri. È di questa feccia che Saviano accorre in difesa nel suo articolo Comunali, Napoli: l’errore del voto di scambio e gli zapatisti in salsa napoletana pubblicato su Repubblica il 7 giugno scorso; articolo in cui l’autore di Gomorra definisce le liste e i candidati DEMA “avanguardie di Hamas a Napoli” e in cui con tono mellifluo e strisciante denigra l’esperienza espressa da questa lista, da questi compagni, da queste realtà che l’animano.
Gli scondinzolii di Saviano non devono sorprenderci, sono solo la conferma di un dato: Napoli è una città scomoda. Per questo l’affannarsi goffo dello scrittore (sionista storicamente schierato con Israele) nel difendere Renzi, descriverlo come un qualcosa di diverso dal PD locale, diverso dal colabrodo elettorale che ha costruito non è cosa imprevedibile, ma conferma di quanto appena detto. È evidente come il sommovimento tutto popolare nella nostra città scateni contraddizioni, facendo scoppiare attacchi dietro ai quali mal si celano i timori di tutta l’intellighenzia asservita ai padroni e agli imperialisti americani e sionisti ormai allo sbando. Nell’articolo Napoligrad: un modello per tutte le città ribelli da Il Manifesto del 7 giugno, la candidata eletta, Eleonora De Majo, descrive questo processo e difende l’esperienza partenopea come avanguardia di un novo modo di intendere le nostre città e le nostre esistenze. Giusto, quindi, quanto afferma la De Majo in quest’intervista, in cui racconta: “Vogliamo inserire Napoli in un panorama europeo delle città che scelgono governi in discontinuità rispetto all’austerità e si pongono il problema della partecipazione; sperimentano nuove istituzioni e assemblee popolari con potere di decisione […] il modello Napoli ha le potenzialità di confederare realtà di base, associazioni, movimenti, partiti. Si parte dal basso, dai territori, si crea partecipazione, si decide insieme. È il modo migliore per costruire qualsiasi ipotesi di politica nazionale”.
A Napoli risiede, oggi, un potenziale che può svilupparsi solo a condizione che le organizzazioni operaie e popolari facciano un salto di qualità: si concepiscano ed agiscano come “Nuove Autorità Pubbliche” e rendano ingovernabile la città al Governo Renzi, al Vaticano, alla Camorra ai padroni. Autorità Pubbliche che individuino e pratichino caso per caso le misure necessarie per fare fronte agli effetti più gravi della crisi e organizzino progressivamente gli ambiti della vita sociale collettiva delle masse. In una sola espressione, vuol dire costituire un’Amministrazione Comunale di Emergenza popolare fondata su Nuove Autorità Pubbliche che prendano in mano la direzione della città!
Il Partito dei CARC ribadisce e conferma l’indicazione di voto per Luigi De Magistris come Sindaco di Napoli in vista del ballottaggio che si terrà domenica 19 giugno. La posta in gioco, a questo punto è chiaro, è molto alta per cui è fondamentale mettere da parte gli interessi di questa o quella parrocchia, unire le forze e sostenere senza se e senza ma la candidatura di Luigi De Magistris contro quella di Gianni Lettieri.
Prendere in mano la direzione della città, difatti, significa costruire un’Amministrazione Comunale che, ad esempio, difenda la Costituzione prendendo posizione pubblica per il NO alla prossima campagna referendaria e che al contempo non si limiti a questo, ma che decida di applicare direttamente la Costituzione e che lo faccia su spinta popolare! Quando leggiamo che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, perché non sfruttare la campagna referendaria per censire i disoccupati dei vari quartieri, affidargli dei lavori socialmente utili e pagargli la giornata lavorativa (anche con formule creative come l’abbassamento o l’azzeramento delle imposte, l’affidamento di spazi abitativi da ristrutturare ecc.)? Di lavoro ce n’è tanto da fare e se necessario violare il patto di stabilità, questo va violato! Quella che oggi occorre è un’Amministrazione Comunale disposta a rendere misura operativa quanto deciso dagli organismi di base per i territori e che rifiuti vincoli, legacci e dettami antipopolari del Governo centrale e dell’UE, del Vaticano, degli USA e dei Sionisti, delle Organizzazioni Criminali. Un’Amministrazione Comunale che mobiliti dentro e fuori Palazzo San Giacomo, che chiami a raccolta organismi operai e popolari per sviluppare le soluzioni concrete ai problemi concreti della nostra città con buona pace dei Renzi, Bergoglio e dei loro cagnolini.
Quella che serve, in sostanza, è un’Amministrazione Comunale di Emergenza Popolare!
La Segreteria Federale Campania