A proposito del NO degli studenti universitari di Giurisprudenza a Catania

DIFENDERE LA COSTITUZIONE = ORGANIZZARSI E ORGANIZZARE PER APPLICARLA!

Raccogliamo e pubblichiamo il video dello studente della Facoltà di Giurisprudenza di Catania che critica la riforma costituzionale. La critica è rivolta direttamente alla ministra Boschi da Alessio Grancagnolo, membro del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Catania, durante un incontro presso l’Università di Catania.

Pubblichiamo questo video non tanto “per osannare l’atto eroico del singolo studente” ma per dare gambe alle aspirazioni dei tanti sinceri democratici che nel nostro Paese vogliono difendere i valori della Costituzione.

Solo le masse popolari organizzate possono avviare un nuovo corso di progresso, di civiltà e di benessere, non chi fa belle promesse!

I Renzi, i Marchionne, i Bergoglio e il resto della classe dominante stanno mandando il nostro paese in rovina. La disoccupazione e la precarietà di massa, la riduzione del livello di vita e per molti già la miseria. Meno e peggiore l’assistenza sanitaria, l’istruzione pubblica sempre più alle strette e persino già degradata dove qualche insegnante volenteroso non provvede. Case vuote, abitazioni fatiscenti e pericolanti e gente senza casa, strutture pubbliche senza manutenzione, territorio abbandonato al dissesto idrogeologico, insicurezza crescente e guerre tra poveri. L’amministrazione pubblica in mano alla malavita organizzata e inquinata da corruzione, arbitrio e clientelismo, istituzioni politiche sempre più chiuse alla partecipazione.

La descrizione del triste presente la può esporre ancora più in dettaglio ogni membro delle masse popolari: ogni lavoratore, ogni donna, ogni giovane, ogni immigrato, ogni pensionato. Da trent’anni a questa parte è di nuovo in crescita la discriminazione di classe, di razza e di genere che la prima ondata della rivoluzione proletaria, messa in moto in tutto il mondo dalla vittoria della Rivoluzione d’Ottobre (1917) e dalla creazione dell’Unione Sovietica, la vittoria della Resistenza sul nazifascismo (1945) e le lotte degli anni ’70 avevano ridotto anche in Italia.

Tutto questo e il procedere della crisi del capitalismo si sono aggravati tanto che nell’ambiente della borghesia e nel clero imperversa la guerra per bande: ogni gruppo vuole una parte maggiore del bottino e del saccheggio, al punto che hanno deciso di stravolgere la Costituzione. La borghesia e il clero l’avevano da subito violata in ogni senso: basta pensare all’occupazione NATO-USA e sionista (art. 11), alle guerre espressamente vietate dalla Costituzione (art. 11), alle autonomie locali negate (art. 5), ai diritti dei lavoratori e delle minoranze ottenuti con il contagocce e ognuno a prezzo di dure lotte e poi apertamente calpestati (art. 2, 3, 4, 41 e altri). Ma la divisione dei poteri e la partecipazione sia pure risicata delle masse popolari alle istituzioni che la Costituzione implica e che hanno funzionato per alcuni anni, sono diventati intollerabili ora che i contrasti nelle file della borghesia e del clero sono diventati più acuti. La Costituzione prevede una certa divisione dei poteri tra istituzioni: per i gruppi più forti questo è un ostacolo all’affermazione dei loro interessi. Berlusconi e Woityla credevano di denigrarla chiamandola “costituzione sovietica”, Renzi e Bergoglio adesso la stravolgono: vogliono una via più libera al degrado del nostro paese e al catastrofico corso delle cose e così sperano di far fronte alla crisi generale del capitalismo. Questo è il senso della riforma della Costituzione che Renzi e Bergoglio chiamano a ratificare con il Referendum d’ottobre. A che livello hanno già ridotto le autonomie locali quanto ad annullamento delle competenze e dei mezzi, corruzione e predominio della malavita, la campagna delle elezioni amministrative lo ha messo e lo metterà ancora più in luce.

Solo le masse popolari organizzate possono avviare un nuovo corso di progresso, di civiltà e di benessere, non chi fa belle promesse!

Non importa se si è pochi a incominciare! All’inizio non possiamo che essere in pochi, tanta è la sfiducia in noi stessi che ci hanno inculcato, che le sconfitte subite hanno prodotto in noi, che i padroni, il clero e i loro accoliti, agenti e seguaci diffondono e alimentano. L’esempio, i risultati e la propaganda di chi inizia, la necessità, persino l’arroganza e la criminalità dei ricchi e del loro clero spingeranno una parte crescente delle masse popolari a seguire la nostra strada.

Bisogna che in ogni quartiere, in ogni città, in ogni scuola, in ogni ospedale, in ogni azienda, in ogni istituzione le persone volenterose si mettano insieme, individuino i lavori che occorre fare, li propagandino, si colleghino con altri organismi che fanno altrove o in altri campi la stessa cosa, si facciano aiutare da tecnici volenterosi dove ne hanno bisogno, impongano con le buone o le cattive alle autorità locali (comuni e regioni) di provvedere, di finanziare i lavori delle squadre di lavoratori che noi stessi formiamo, si coordinino e si coalizzino con altri organismi per costringere le autorità a provvedere, per costituire nuove autorità locali, per rendere il paese ingovernabile dai vertici della Repubblica Pontificia fino a costituire un loro governo d’emergenza e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia.

Le autorità ci diranno che non ci sono i soldi. Non è vero! Le banche rigurgitano di soldi, i ricchi rigurgitano di soldi, le loro autorità trovano soldi per ogni spreco, per ogni grande opera, per ogni guerra, per ogni lusso, per ogni tangente che gli va bene. Dobbiamo obbligarli a scucirli per le attività che indichiamo noi.

Questa è la via realistica, praticabile e pratica, non facile da attuare ma attuabile, che le masse popolari devono imboccare. Sta ai più volonterosi e ai più lungimiranti promuoverla, propagandarla, incominciare.

Nelle elezioni amministrative bisogna dare il proprio voto solo a chi ha dimostrato e dimostra, per la sua storia e la sua condotta pratica, di appoggiare senza riserve questa via e la pratica, non esita a rompere con leggi e regolamenti imposti dal governo e della UE per seguire questa via, non teme di affrontare processi e commissariamenti: assieme ci faremo fronte!

Questa è la via che noi comunisti proponiamo, che promuoviamo, che sosteniamo e sosterremo con tutte le nostre forze! È per promuovere questa via che chiediamo ai più generosi di arruolarsi nelle nostre file!

https://www.youtube.com/watch?v=QEmLe0jqDks

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