La classe operaia riprende la direzione delle masse popolari che lottano per far fronte alla crisi generale del capitalismo e porta la loro lotta a un livello superiore. Questo è il capitolo della storia a cui appartengono la nascita e gli sviluppi del “Coordinamento dei lavoratori della FCA (ex FIAT) del Centro-Sud” costituito il 1° maggio 2015 da un nutrito gruppo (53 i firmatari del Comunicato di costituzione) di operai degli stabilimenti FCA di Termoli, Melfi, Cassino e Sevel di Atessa (Chieti). Dalla costituzione a oggi gli operai aderenti hanno svolto un’efficace azione di lotta contro Marchionne e i suoi agenti, in particolare contro il peggioramento delle condizioni di lavoro e i sabati lavorativi negli stabilimenti di Melfi e di Termoli.
Il Coordinamento ha acquistato notorietà nazionale. Non solo per l’attenzione che hanno dedicato alle sue attività altri operai, un esempio tra altri i redattori di il manifestino della Piaggio di Pontedera (Pisa), ma anche per la pubblicità che gli hanno dato con i loro attacchi i funzionari sindacali della FIOM-CGIL: Maurizio Landini e i segretari regionali del Molise (Giuseppe Tarantino) e della Basilicata (Massimo Brancato).
I due segretari regionali il 4 gennaio 2016 hanno addirittura fatto formale ricorso al Collegio Statutario Nazionale (CSN) della CGIL perché dichiarasse che l’appartenenza al Coordinamento è incompatibile con l’iscrizione alla FIOM e intimasse quindi agli iscritti (molti dei quali RSA) di scegliere tra i due organismi. Cosa che il CSN ha prontamente fatto, ma solo a maggioranza nella riunione del 2 marzo 2016, e la sua decisione è diventata un altro terreno di scontro nella FIOM. Landini invece nella riunione del Comitato Centrale (CC) dell’8 gennaio scorso ha escluso dalla rosa dei 17 candidati alla cooptazione nel CC proprio Mimmo De Stradis (RSA di Melfi) a causa della sua attività come membro del Coordinamento. I reati conclamati sono la collaborazione con operai di altri sindacati e gli scioperi contro Marchionne e i suoi agenti (la “controparte datoriale”). Di ché menare vanto, insomma!
Infatti l’ostilità dei tre dirigenti della FIOM ha accresciuto a livello nazionale la notorietà e il prestigio del Coordinamento e dei suoi esponenti ed è di buon auspicio per la sua attività futura. Numerosi lavoratori e attivisti sindacali di varie parti del paese hanno preso posizione a favore degli operai bersagliati dagli organismi FIOM e CGIL. Quanto più l’azione di questi ultimi si rivela inconcludente, tanto più la loro aperta ostilità accresce il prestigio degli esponenti del Coordinamento. Questi appartengono effettivamente a varie organizzazioni sindacali: non solo FIOM, ma anche USB, FLMU/CUB e SLAI COBAS. La loro influenza quindi può ulteriormente estendersi in varie zone del paese e in varie organizzazioni sindacali e certamente susciterà imitatori, perché risponde a bisogni diffusi.
Promuovere conferenze e assemblee degli esponenti del Coordinamento in varie parti del paese è un’eccellente iniziativa, tanto più che le lotte per i rinnovi contrattuali sono in pieno sviluppo: perfino FIOM, FIM e UILM hanno annunciato una sciopero per il prossimo 20 aprile (alcuni dicono “uno scioperino” visto che dovrebbe durare solo 4 ore e senza manifestazioni, ma la cosa è significativa) dato che le trattative con Federmeccanica e Assistal ristagnano a fronte dell’arroganza padronale. Anche le campagne dei vari referendum in corso (vedi Costruire il nostro futuro… a pag. 1) alimentano un contesto favorevole alla mobilitazione e all’organizzazione di operai e del resto delle masse popolari.
La costituzione di organizzazione operaie che si occupano delle condizioni di lavoro, dell’avvenire delle aziende e che si proiettano all’esterno per promuovere la mobilitazione e l’organizzazione degli operai di altre aziende e delle masse popolari è una delle condizioni necessarie per arrivare a imporre nel paese un governo d’emergenza che faccia degli interessi delle masse popolari la stella polare della sua attività. Per questo ogni iniziativa nel senso rappresentato dal Coordinamento va sostenuta, fatta conoscere e difesa dagli attacchi rabbiosi dei padroni, delle loro autorità e dei sindacalisti venduti o arretrati.