Cosa insegna la strage di Bruxelles? Mobilitarsi, organizzarsi e lottare!

 

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Le vittime degli attentati in Europa, assieme alle vittime della guerre in Africa, in Asia e in Medio Oriente, gridano vendetta contro i responsabili dei massacri di questi anni: i caporioni del sistema imperialista mondiale e delle sue istituzioni, il complesso militare-industriale USA, la NATO e l’UE.

La comunità internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti sta travolgendo il mondo intero nel vortice della crisi generale del capitalismo: guerra, distruzione dell’ambiente, miseria, abbrutimento morale e intellettuale.

La guerra che la comunità internazionale ha scatenato e allarga nei paesi neocoloniali e negli ex paesi socialisti dell’Europa coinvolge e, se non poniamo fine al capitalismo, coinvolgerà sempre più anche gli stessi paesi imperialisti d’Europa e gli USA; anche qui moltiplicherà massacri, vittime e distruzioni. Obama e i suoi complici lavorano per estenderla all’America Latina e all’Estremo Oriente (Repubblica Popolare Cinese e Repubblica Popolare della Corea del Nord).

La pretesa della borghesia imperialista, appoggiata anche da una parte della sinistra borghese (vedi Felice Casson), di tenere l’Europa  e gli USA al riparo dalla guerra aumentando controlli e repressione, che poi si traduce con la moltiplicazione di muri e barriere, con l’estensione dello stato d’emergenza, con le perquisizioni, i campi di concentramento e l’arbitrio delle polizie e delle forze armate, oltre che una pretesa criminale è un’illusione: non elimina la fonte della guerra, ne cambia e moltiplica solo le forme. Apre la porta alla mobilitazione delle masse popolari al seguito dei caporioni e delle istituzioni della comunità internazionale, fomenta la mobilitazione reazionaria e la persecuzione degli immigrati e di altre vittime della guerra. Se prevalesse, sarebbe il vero fascismo della nostra epoca: non a caso ha il pieno appoggio della Lega Nord e dei gruppi che scimmiottano il fascismo del secolo scorso.

Il proposito avanzato da un’altra parte della sinistra borghese (vedi Guido Viale) di tenere l’Europa e gli USA al riparo dalla guerra trattando meglio gli immigrati “in modo che non diventino bacino di coltura dei terroristi”, sembra più umano e civile. In realtà questo atteggiamento “buonista” apre anch’esso la strada alla mobilitazione reazionaria delle masse popolari europee, perché indica la massa degli immigrati come nemici o potenziali nemici.

Rafforzare e moltiplicare le iniziative per spingere le masse popolari e gli immigrati a costituire organizzazioni operaie e popolari, orientarle ad agire come nuove autorità nella loro zona, a coordinarsi tra loro e costituire un loro governo d’emergenza e a imporlo ai vertici della Repubblica Pontificia. Questi sono i compiti decisivi dei comunisti e di tutti i progressisti in questa fase.

Il primo paese imperialista che romperà le catene del sistema imperialista mondiale aprirà la strada e mostrerà la via anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti e dei paesi neocoloniali vittime dell’aggressione imperialista.

L’unico modo onesto ed efficace di vendicare le vittime della guerra imperialista è lavorare con tenacia e perseveranza a porre fine al sistema imperialista mondiale: è possibile, è necessario, dipende principalmente da noi comunisti, dagli operai avanzati, dagli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari.

Mobilitarsi, organizzarsi e lottare!

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