“Sono tali e tanti, in tutti i campi, ogni giorno, nella vita delle società e degli individui, a livello internazionale e dei singoli paesi, gli eventi catastrofici che confermano il progredire della crisi generale in cui la borghesia imperialista trascina il mondo, che solo l’animo educato al servilismo induce alcuni e solo la disperazione induce altri a sperare una qualche soluzione dai caporioni del sistema imperialista (da Obama, a Draghi, a Bergoglio, a Merkel, a Renzi, al resto della Commissione Trilaterale, degli uomini di Davos, del complesso militare-industriale-finanziario USA, dei capi dei BRICS, ecc.). Né l’esperienza, né il buon senso, né la scienza offrono alcun appiglio per sperare in loro” (Comunicato (n)PCI n. 4- 17.02.16).
Dopo Draghi, che cerca di guarire un drogato dandogli droga in quantità, un’altra perla della scienza della classe dominante e dei suoi lacché. Questa volta è una quotata giornalista del “prestigioso” Time e sostenitrice di Hillary Clinton per le presidenziali negli USA, Jay Newton-Small. Intervistata da l’Espresso (24.03.16), che le chiede “se nel 2008 a Wall Street ci fossero state più donne, staremmo parlando di una crisi diversa”, risponde: “C’è una teoria, si chiama ‘The Lehman Sisters’ (parafrasando il nome della banca “Lehman Brothers” la cui bancarotta ha dato inizio alla crisi globale). Sostiene che se l’istituto al suo interno avesse avuto più donne, forze questa crisi non sarebbe avvenuta. La neuroscienza ha provato il legame tra propensione al rischio e testosterone. La produzione di questo ormone rende i maschi più aggressivi e inclini all’azzardo. Le donne producono estrogeni, che ne mitigano gli effetti; per natura, sono più prudenti”. Già… e con Margaret Thatcher o Elsa Fornero, per dirne solo due che tutti conoscono, come la mettiamo?