Il governo Renzi porta il paese in guerra, mobilitarsi subito per cacciarlo!
Quello che la borghesia chiama ordine e pace in verità è un periodo di guerre e sconvolgimenti in tutto il mondo e i regimi di democrazia borghese esistenti nei paesi imperialisti saranno sostituiti con regimi frutto di un progressivo accentramento del potere. E’ esemplare il contenuto delle riforme costituzionali di Renzi, per fare l’esempio del nostro paese.
Usare tutte le mobilitazioni. Le iniziative contro le chiusure e delocalizzazioni di aziende, quelle per il rinnovo dei contratti di lavoro, le mobilitazioni contro la devastazione ambientale e la difesa delle conquiste e delle tutele, la campagna elettorale per le prossime amministrative, quella per il SI al Referendum del 17 aprile contro le trivellazioni in mare, le manifestazioni di fronte alle basi NATO promosse dalla Piattaforma Sociale Eurostop per il 12 marzo, quella (se confermata) promossa dal Coordinamento contro la guerra, le leggi di guerra, la NATO del 4 aprile, ma in particolare lo sciopero del 18 marzo del sindacalismo di base (il 19 per i lavoratori dei trasporti) sono il terreno in cui promuovere la mobilitazione contro la guerra mettendo a bersaglio il nemico che è in casa nostra: il governo Renzi – Bergoglio. In questo percorso possiamo fare pezzi di strada con chi si identifica in Bergoglio, con chi crede a Vendola, con chi simpatizza per i movimenti di resistenza islamici, con chi crede che D’Alema sarebbe meglio di Renzi, con chi vuole sventolare la bandiera della pace e con chi promuove le azioni dirette. Il principio è uno: unire quello che spontaneamente procederebbe in ordine sparso.