Lecce 15, 16 e 17 aprile
Da alcuni anni partecipiamo alla Rete Caracas Chiama che ha lo scopo di promuovere in Italia iniziative di solidarietà con il governo del Venezuela in virtù del ruolo che svolge nella resistenza all’imperialismo USA e nel promuovere la riscossa fra le masse popolari e i governi dei paesi dell’America Latina.
L’orientamento che ci guida, lo abbiamo più volte dichiarato, è che il modo migliore per esprimere una solidarietà sostanziale con i popoli e i paesi oppressi sta nel costruire la rivoluzione socialista nel proprio paese, a maggior ragione se “il proprio paese” è un paese imperialista come l’Italia. Questo si riflette nella concezione rispetto alla solidarietà da promuovere: una solidarietà di opinione, uno “schieramento”, una “testimonianza” oppure una solidarietà che mira ad avviare il duplice movimento di a) far conoscere e sostenere la lotta del governo bolivariano e delle masse popolari venezuelane e b) valorizzare quella esperienza ai fini della costruzione della rivoluzione socialista in Italia.
Nel 2014 abbiamo iniziato a partecipare attivamente ai lavori della Rete, partecipando al I incontro nazionale di solidarietà con il Venezuela, raccogliendo elementi per dare corso all’orientamento di cui sopra.
Nel 2015 abbiamo sviluppato il nostro intervento su tre filoni specifici: partecipazione al II incontro nazionale; promozione di legami fra il governo venezuelano (tramite il corpo consolare in Italia) e operai italiani (in particolare con gli operai del Porto di Napoli e con i cassintegrati e licenziati di Pomigliano, quando alcuni di loro salirono sulla gru a Napoli); sviluppo della discussione politica e della reciproca conoscenza sul piano ideologico, promuovendo iniziative congiunte sul contributo del pensiero di Gramsci, che in Venezuela è apprezzato e conosciuto come merita.
Si è trattato di iniziative che hanno mostrato la ricchezza degli insegnamenti che si possono trarre dalla reciproca conoscenza e dallo sviluppo di relazioni se si mette al centro la costruzione del socialismo e si “vola alto” (cioè oltre gli attestati di vicinanza e sostegno). La stessa Console del Venezuela bolivariano a Napoli, Amarilis Gutiérrez Graffe ha potuto mostrare concretamente il contenuto delle trasformazioni che il governo bolivariano sta promuovendo, portando la sua esperienza di lavoratrice del porto di Caracas chiamata a rappresentare in Italia il corso nuovo intrapreso dal suo paese.
Il III incontro nazionale (ottobre 2015) è stato il contesto in cui la lotta fra la concezione della solidarietà come opinione e quella della solidarietà internazionalista come strumento per costruire la rivoluzione in Italia è emersa più chiaramente, in particolare nel momento in cui il ragionamento è andato su che tipo di iniziative fossero più efficaci. La questione si è manifestata anche in altra forma. La Console Graffe è stata oggetto di attacchi personali e denigrazioni provenienti da ambienti legati alla destra venezuelana. Esprimendole solidarietà (vedi su www.carc.it) abbiamo sollevato anche il seguente aspetto: la nostra solidarietà è prima di tutto politica, è solidarietà al governo venezuelano; le denigrazioni nei suoi confronti non hanno nulla di personale, gli attacchi rivolti a lei in verità sono attacchi al lavoro, prezioso, che sta svolgendo per la rivoluzione bolivariana: la costruzione e lo sviluppo delle relazioni con operai dal porto di Napoli all’ILVA di Taranto passando dalla Basilicata, dalla Calabria e dalla Sicilia. Questo lavoro è prezioso anche per noi comunisti italiani, quanto più ci poniamo nella condizione di valorizzarlo per costruire il Governo di Blocco Popolare.
Il 15, 16 e 17 aprile si svolgerà a Lecce il IV incontro nazionale: invitiamo tutti, ma in particolare operai e lavoratori organizzati, a partecipare attivamente per conoscere l’esperienza del governo bolivariano del Venezuela, per creare e sviluppare quei contatti e quei legami che rafforzano la lotta che dobbiamo condurre qui.