Uno dei principali apporti del maoismo alla scienza del movimento comunista è la sintesi della linea di massa, strumento di analisi e metodo di direzione. Essa consiste nel raccogliere le migliori e più avanzate aspirazioni presenti in forma sparsa, confusa e contraddittoria fra le masse popolari, nell’elaborarle per ricavarne linee di sviluppo della lotta di classe e infine nell’applicarle, sottoponendole alla prova della pratica, in un processo che si ripete continuamente e a un grado ogni volta superiore, rendendole via via più ricche e aderenti alle condizioni concrete. Essa si attua individuando sistematicamente, in ogni ambito e aggregato, quella parte le cui tensioni e tendenze, se attuate, portano ad avanzare verso la rivoluzione socialista, indipendentemente dalla coscienza che ne hanno i promotori (cioè la sinistra), mobilitandola e organizzandola affinché unisca a sé gli indecisi, quelli che oscillano tra la sinistra e la destra (cioè il centro) e isoli la destra.
E’ importante sottolineare che la sinistra, la destra e il centro non sono fissi e immutabili, cambiano situazione per situazione, ogni volta che ci si pone di fronte a una contraddizione nuova e “l’uno si divide in due” cioè i vari membri di un aggregato e contesto si schierano di fronte ad essa. Per questo è importante, in ogni nuova situazione, fermarsi e analizzare qual è la tendenza di sinistra e quale quella di destra e chi le impersona rispetto alla specifica contraddizione che abbiamo di fronte.
Il seminario di Roma. In questi mesi stiamo organizzando in tutte le Federazioni seminari sulla linea di massa, stiamo imparando ad applicarla in particolare nel lavoro verso gli operai e ci stiamo cimentando a insegnarla, in particolare agli operai. Uno dei seminari è stato organizzato a Roma e vi hanno partecipato i compagni del P.CARC che lavorano nell’indotto Finmeccanica di Roma e alla FCA di Cassino.
“Ci siamo soffermati in particolare sulla costruzione di Organizzazioni Operaie (OO) nelle aziende capitaliste che si occupano dell’azienda e che ne escono, ponendosi come Nuove Autorità Pubbliche in concorrenza con quelle borghesi perché è un aspetto centrale della costituzione del Governo di Blocco Popolare (GBP). Siamo partiti da domande molto pratiche: da chi cominciare per costruirle?
Per prima cosa, si è detto, togliamoci dalla testa di partire da chi “la pensa come noi”: non partiamo dagli operai che genericamente si dichiarano di sinistra e nemmeno da quelli più combattivi, partiamo precisamente da quelli che hanno caratteristiche che, se sviluppate, ci portano ad avanzare sulla strada verso il fine che ci siamo posti. In questo caso quindi, la sinistra sono tutti quelli che a loro modo e nella misura in cui ne sono capaci sappiamo che si attivano per aggregare altri operai intorno a un obiettivo; partiamo da quelli che in altre occasioni avevano dato un contributo alla risoluzione di un problema di cui l’azienda non si era occupata, avevano portato fra gli operai il dibattito sul che fare per far fronte alle misure repressive del padrone o per migliorare le condizioni di lavoro. Questi operai non sono dei “rivoluzionari”, ma rappresentano in quel dato contesto e nella situazione specifica la tendenza da cui partire e da valorizzare per costruire una OO.
Per arrivare poi effettivamente a costruirla, a vederla riconosciuta e diventare punto di riferimento per gli altri operai dell’azienda non basta proclamarne la nascita; bisogna che i compagni raccolgano le migliori aspirazioni ed esigenze che gli operai più avanzati esprimono anche se si presentano sparse e contraddittorie, bisogna che ne traggano una linea di sviluppo e la applichino. Se la linea funziona vorrà dire, molto semplicemente, che è quella giusta; se non funziona è sbagliata e va modificata. Occorre infine che il Partito fornisca la concezione e gli strumenti pratici alla sinistra per metterla in condizione di svolgere la sua funzione di guida dell’intero gruppo: non è necessario partire da grandi cose, per iniziare basta anche portare un volantino a un collega, coinvolgerne altri a partecipare a una manifestazione, cominciare a capire assieme come funziona la sua azienda e che ruolo ha nella società” – dal rapporto della Segretaria della Sezione di Roma.
Questo è stato il centro dei temi trattati nel seminario, nel corso del quale i compagni hanno poi proseguito a indagare tutti gli altri aspetti di cui si compone il lavoro di costruzione della OO e ne hanno ricavato un piano di lavoro, la cui validità passerà al vaglio della pratica. Alla fine i posti di lavoro dei compagni che hanno partecipato alla discussione, le loro relazioni con gli operai, le contraddizioni con il padrone, il quartiere in cui sorgono le aziende, ecc. sono passati dall’essere un qualcosa di statico e immobile a essere appigli, spiragli, occasioni da sfruttare e valorizzare per sperimentare: questo è un altro aspetto della linea di massa, è uno strumento per vedere cose che prima non sapevamo vedere e fare cose che prima non sapevamo fare, ma che la lotta di classe ci impone di vedere e di fare.
Quanto detto nel seminario non vale solo per l’intervento verso gli operai: dall’intervento nel movimento contro la guerra alla campagna elettorale, dal movimento degli studenti a quello contro il degrado nei quartieri, ecc. In ogni ambito esistono una sinistra, un centro e una destra: una parte che incarna la tendenza che, se sviluppata, contribuisce alla costruzione del GBP, una che lo contrasta e infine una, che costituisce in genere la maggioranza, indecisa tra le due vie e di regola seguirà chi riesce ad affermarsi e a prenderne la direzione.
Questo vuol dire che partecipando a un assemblea, per esempio, sosterremo gli interventi, prenderemo contatti, svilupperemo un rapporto con chi individueremo come la sinistra; significa che nel dirigere un’organizzazione operaia o popolare non ci limiteremo a indicare la nostra linea, ma metteremo quella che individuiamo come la sinistra nelle condizioni di fare quel passo che può fare per avanzare, ma che ancora non vede.
La stessa linea del GBP è un esempio di applicazione della linea di massa: raccoglie le migliori e più avanzate tendenze all’organizzazione, al coordinamento e a una politica autonoma a quella imposta dalle autorità borghesi e ne fa, alla luce della concezione comunista del mondo, un preciso programma per la costruzione dell’alternativa politica, capace di sbarrare il passo alla mobilitazione reazionaria (isolare la destra). Su questa base chiamiamo gli elementi avanzati a farlo proprio, applicarlo e assumere un ruolo rispetto al resto delle masse popolari.