I principali apporti del maoismo al patrimonio del movimento comunista

 

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Il 2016 è iniziato con una forte instabilità finanziaria: nel “venerdì nero” del 15 gennaio sono stati “bruciati” 835 miliardi di dollari e secondo gli analisti un nuovo scossone, più grave di quello del 2008, si delinea all’orizzonte. Il progressivo rallentamento della crescita dell’economia cinese e i ripetuti crolli delle borse di Shanghai e Shenzhen sono fra le principali cause, a dimostrazione che il percorso imposto dai revisionisti moderni alla Deng Xiaping hanno portato la Cina all’integrazione nel sistema economico mondiale (che non coincide all’integrazione nella Comunità Internazionale, cioè all’ordine che gli imperialisti USA vogliono imporre nel mondo), integrazione tale che il rallentamento della crescita del PIL e l’andamento delle transazioni finanziarie si ripercuote direttamente sull’intero sistema finanziario del pianeta. Dalla morte di Mao, la Cina ha imboccato, con forme, caratteristiche e contraddizioni proprie, il corso che i revisionisti hanno imposto in URSS dopo la morte di Stalin: la base rossa del movimento comunista mondiale è disgregata e dissolta, gli ex paesi socialisti sono integrati nell’economia di mercato e sottomessi all’iniziativa della Comunità Internazionale degli imperialisti e degli speculatori. Dissolti i primi paesi socialisti, la prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale lascia in eredità alle masse popolari un patrimonio inestimabile di esperienze, di influenza (le aspirazioni, le aspettative, la morale, i valori delle masse popolari di tutto il mondo si sono elevati a un punto mai raggiunto prima nella storia dell’umanità), ma soprattutto di scienza.

A 40 anni dalla morte di Mao Tse-tung (9 settembre 1976), avviamo da questo numero la pubblicazione di una serie di articoli che hanno l’obbiettivo di riprendere, trattare e spiegare i principali apporti che il maoismo, terza superiore tappa del pensiero comunista dopo il marxismo e il leninismo, ha dato alla scienza della rivoluzione socialista.
La forma del contributo teorico di Mao Tse-tung si presenta come una ricca elaborazione ideologica, politica, letteraria, filosofica raccolta nelle Opere Complete che nel 1994 la Casa Editrice Rapporti Sociali ha pubblicato in 25 volumi e che raccoglie tutti i suoi scritti, corredati da numerose note e approfondimenti storici che ne risaltano il valore.
Il contenuto del contributo di Mao Tse-tung si presenta come una inestimabile sintesi di analisi, criteri, principi, orientamenti che nascono con un obbiettivo preciso: dare risposte ai problemi, alle contraddizioni, alle domande e alle questioni che il movimento comunista internazionale non era ancora riuscito a risolvere e in certi casi neppure a porsi con chiarezza e compiutamente.

I 6 principali apporti del maoismo.

La Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata: nel movimento comunista era radicata la convinzione che la rivoluzione socialista fosse possibile sulla base di rivolte e sommosse che crescevano di intensità e in estensione che avrebbero creato le condizioni favorevoli per la presa del potere, Mao Tse-tung dimostra invece che la rivoluzione si costruisce. E’ un processo graduale al cui centro sta il partito comunista e che avanza con il consolidamento del Nuovo Potere della classe operaia che contende alla borghesia la direzione materiale e morale delle masse popolari sino a soppiantarla alla direzione della società.

La strategia della Rivoluzione di Nuova Democrazia nei paesi feudali o semi-feudali, volta a spezzare il giogo dell’imperialismo e i rapporti feudali e personali ancora esistenti in tali paesi, diretta dalla classe operaia tramite il suo partito comunista. Per vincerla, la classe operaia e il partito comunista devono mettersi alla testa del movimento di liberazione nazionale, unendo in un fronte comune le altre classi, compresa la borghesia nazionale, contro l’imperialismo. La lotta contro l’imperialismo nei paesi oppressi è parte della rivoluzione proletaria mondiale.

Con l’individuazione della Linea di Massa, Mao ha fornito uno strumento universale per trattare a livello scientifico il rapporto fra i comunisti e le masse popolari che fino a quel momento era concepito come conseguenza di particolari capacità e caratteristiche degli individui (e in particolare dei dirigenti). La Linea di Massa consiste nel raccogliere gli elementi di conoscenza e le migliori e più avanzate aspirazioni presenti tra le masse in forma sparsa, confusa e contraddittoria e nell’elaborarle per ricavare precisi obiettivi e linee di sviluppo della lotta di classe, in un processo che si ripete continuamente e a un grado ogni volta superiore. Essa si attua individuando sistematicamente in ogni ambito la sinistra (cioè quella parte le cui tensioni e tendenze, se attuate, portano ad avanzare verso la rivoluzione socialista, indipendentemente dalla coscienza che ne hanno i promotori), mobilitandola e organizzandola perché unisca a sé il centro (gli indecisi, quelli che oscillano tra la sinistra e la destra) e isoli la destra.

La tesi della lotta fra le due linee è il principio per lo sviluppo e per la difesa del partito dalle concezioni proprie della borghesia che inevitabilmente, in una certa misura, lo influenzano (perché i comunisti non sono marziani: vivono nella società borghese con tutte le sue contraddizioni). La coscienza che esiste una lotta continua fra la linea che tende verso il socialismo e quella che tende a trattare i problemi secondo il senso comune corrente e a trovare soluzioni secondo i criteri della concezione borghese, è strumento che consente alla sinistra di dirigere la lotta e prevalere, mentre ignorarne l’esistenza, eluderla o nasconderla è un tipico strumento della destra (che si avvale delle consuetudini, fa leva su sulla cultura e concezione borghese).

La lotta di classe nel socialismo. Eliminati i diritti politici ai capitalisti e agli altri settori della classe dominante, nel socialismo la lotta di classe si presenta in una forma differente e specifica: la borghesia è costituita da quei dirigenti del partito, dello Stato e delle altre istituzioni sociali che, fra la spinta ad avanzare verso il comunismo e quella a tornare verso il sistema capitalista patrocinavano quest’ultima. La lotta di classe nella società socialista si presenta con forme nuove e specifiche, ma è indispensabile per avanzare verso il comunismo.

Il partito comunista non è solo soggetto (promotore e dirigente), ma anche oggetto della rivoluzione socialista, ogni suo membro è non solo soggetto ma anche oggetto della rivoluzione socialista. Chi aderisce al partito comunista deve essere disposto a trasformarsi, a seguire sotto la direzione del partito un processo di Critica-Autocritica-Trasformazione (CAT). Il processo consiste nell’assimilare la concezione comunista del mondo e imparare ad applicarla e trasformare il più possibile la propria mentalità e personalità onde dare alla rivoluzione il massimo contributo di cui il compagno sarà capace, trasformando in questo modo (elevando) l’attività complessiva del Partito tutto.

Soluzioni nuove ai problemi nuovi che pone la costruzione della rivoluzione. Stalin sosteneva che il leninismo fosse il marxismo dell’epoca dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria e che non è possibile essere marxisti, se non si è anche leninisti. Parafrasando, per essere oggi all’altezza dei compiti che si pongono, non è più possibile essere marxisti-leninisti senza essere anche maoisti, bisogna essere marxisti-leninisti-maoisti. Questa è la concezione dei partiti comunisti che guideranno il nuovo assalto al cielo.