Il 23 novembre è morto un altro cavatore nella zona di Carrara e questa volta colpito da un pezzo di filo diamantato usato per il taglio del marmo. Solo pochi mesi fa un altro lavoratore era morto cadendo da una bancata.
Adesso, oltre al solito coro di chi parla di tragica fatalità, ci sono anche le dichiarazioni di Andrea Figaia (segretario provinciale CISL) e di Enrico Rossi (presidente della Regione Toscana) che denunciano le carenze di sicurezza nei posti di lavoro ed in particolare nelle cave. Entrambi però omettono di indicare la vera causa di questi avvenimenti, guardiamo in faccia la realtà: l’incidenza degli infortuni e delle morti sul lavoro è legata al fatto che il principale interesse nelle attività produttive è il profitto.
Fino a quando al centro di ogni cosa non verrà messo l’interesse collettivo, è un’illusione pensare che vengano fatti veri investimenti per prevenire gli incidenti sul lavoro. Chi lascia un patrimonio collettivo nelle mani degli imprenditori ha poco da piangere ora: è complice di questa strage. Politicanti alla Rossi e alla Zubbani hanno già dimostrato quanto hanno a cuore gli interessi delle masse popolari! (smantellamento della sanità pubblica e dissesto idrogeologico per citare alcuni esempi).
A Carrara non esistono scorciatoie: l’unica soluzione per vedere affermato l’interesse collettivo (sicurezza sul lavoro e ambientale, difesa e riaffermazione della sanità pubblica, lotta alla disoccupazione e alla precarietà, sviluppo di centri di aggregazione politica e culturale, …) è quella di cacciare l’Amministrazioni Zubbani e ogni altra che al suo pari agisce per mano e nell’interesse della classe dominante, di ricchi affaristi e speculatori! Sostituire a queste Amministrazioni (che altro non sono che comitati di gestione degli affari dei ricchi e dei padroni), un’Amministrazione Comunale di Emergenza. Cioè un’Amministrazione disposta a mettere al centro del proprio operato tutte quelle misure necessarie per far valere l’interesse collettivo anche e soprattutto violando quelle leggi e quelle regole non scritte che strozzano le masse popolari e riducono le Amministrazioni Comunali al ruolo di esattori dei ricchi: sospensione di tutte le pratiche consolidate a favore delle lobbies come quella del marmo, controllo pubblico delle cave, violazione del patto di stabilità e di tutti gli altri vincoli imposti da governi regionali e centrali, che crei posti di lavoro investendo soldi nel ripristino ambientale e che produca in modo sostenibile e in sicurezza.
Un’Amministrazione di emergenza oggi la possono costituire solo quegli elementi della società civile che godono della fiducia e del sostegno delle principali organizzazioni e aggregati popolari: soggetti cioè slegati dagli interessi dell’attuale classe dominante e disposti a utilizzare la forza delle masse popolari organizzate per far valere gli interessi collettivi anche in rottura con le regole che i vertici economici e politici impongono alle amministrazioni locali e alle masse popolari. Del resto la borghesia stessa non si fa problemi a violare e calpestare anche le proprie leggi quando le torna comodo.
Aggregati come l’Assemblea Permanente di Carrara e i comitati cittadini presenti sul territorio, sono chiamati ad andare oltre alla denuncia della corruzione e di ciò che la Giunta Zubbani non fa, ma possono e devono iniziare a costruire un’alternativa. Individuando soggetti della società civile (persone che per le proprie competenze potrebbero già ora amministrare la città) disposti ad essere i membri di un’Amministrazione di emergenza e che siano disposti da subito senza aspettare le prossime elezioni comunali, a elaborare e applicare, in sinergia con le organizzazioni popolari, i comitati ambientalisti e di difesa dei beni pubblici, i lavoratori organizzati (chi meglio dei cavatori ad esempio conosce i problemi di sicurezza legati alla lavorazione in cava?), soluzioni ai gravi problemi che le masse popolari vivono sulla propria pelle nel nostro territorio. E’questo il primo passo per porre una soluzione ai drammi come quelli delle morti sul lavoro!
Mettiamo tutte le nostre energie per creare un’Amministrazione di emergenza a Carrara! Inneschiamo un processo che contagerà anche altri Comuni e che diventi una spinta per rovesciare anche il governo nazionale! Miriamo in alto!