Dopo la disfatta di Tsipras? Impariamo dalla Grecia

Nel tiro alla fune fra Troika e masse popolari greche, la fune si รจ alla fine spostata (momentaneamente) nel campo della Troika. Bella forza! Il governo Tsipras ha cambiato squadra in meno di sei mesi e lo ha fatto man mano che incitava le masse popolari a resistere (campagna elettorale), a resistere (referendum) e a resistere ancora (ratifica del memorandum). Tsipras ha chiamato le masse popolari a resistere pur senza avere un piano per attaccare e ha ceduto, รจ passato di lร  definitivamente, ha distrutto il governo Syriza – ANEL, ha frantumato la coalizione della sinistra radicale greca e ha infranto i sogni dei suoi aspiranti emuli di tutta Europa.
Insieme a tanti imbonitori della sinistra borghese nostrana, ci sono generosi e autentici compagni e compagne che pure avevano creduto che qualcosa avrebbe potuto cambiare con Tsipras e di fronte alla disfatta di tante aspettative ora rispondono grossomodo in due modi: chi grida al tradimento (e sono quelli per certi versi piรน ingenui) e chi si rinchiude nella frustrazione e nello sconforto (โ€œe che poteva fare?โ€).
Discutere della coerenza personale di Tsipras non porta a niente, come discutere di quanto e come la comunitร  internazionale degli speculatori gli abbia impedito di โ€œfare le riformeโ€; a essere fuori dal tempo e dal mondo รจ la linea politica di Tsipras e dei suoi emuli o aspiranti tali: se non รจ disposto a rompere con la comunitร  internazionale degli speculatori, se non si dร  gli strumenti per farlo, nessun governo puรฒ alleviare le sofferenze delle masse popolari, indipendentemente da quanto sia deciso nel dichiararlo.

Non ci interessa unirci al coro dei โ€œlโ€™avevamo dettoโ€, anche perchรฉ non abbiamo mai fatto gli uccelli del malaugurioโ€ฆ ci siamo posti sempre nellโ€™ottica di quelli che avevano (e hanno) da imparare da quello che รจ successo e succede in Grecia. Sono mesi che su Resistenza scriviamo della situazione greca e altrettanto ha fatto il (n)PCI, โ€œimpariamo dalla Greciaโ€ รจ la parola dโ€™ordine. Vogliamo imparare per affinare e rafforzare la via del Governo di Blocco Popolare (che, se non รจ chiaro, con il governo Tsipras non cโ€™entra niente, come con ogni altro governo โ€œamico delle masse popolariโ€ della sinistra borghese), per trovare conferme e per scoprire leggi, criteri e principi che siano utili ai comunisti italiani per costruire la rivoluzione qui e ora.

Quanto รจ importante imparare dalla Grecia? Non รจ questo lโ€™articolo in cui riepiloghiamo i tanti e importanti insegnamenti che la parabola di Syriza impartisce a chi vuole cambiare il corso delle cose, ci limitiamo a tre considerazioni.
La prima รจ che il principale nemico delle masse popolari non sta in Europa, ma in casa propria. โ€œIl nemico principale delle masse popolari greche รจ allโ€™interno, in Grecia. Le masse popolari greche possono liberarsi dai loro aguzzini, ma per riuscire a farlo devono anzitutto tracciare una netta linea di demarcazione tra loro e i loro aguzzini greci: SYRIZA era lโ€™organizzazione della loro unitร  con essi. Trattare con i padroni e gli amministratori del mercato finanziario senza essersi dati i mezzi per stare in piedi, guadagnare tempo senza avere un piano per sfruttarlo e creare le condizioni della ripresa: ecco la via per la sconfitta (da โ€œLa lezione della Grecia-La trappola del Debito Pubblicoโ€, La Voce del (n)PCI n. 50- luglio 2015).
La seconda รจ che nessun programma, progetto, coalizione, movimento otterrร  un bel niente se non mette al centro lโ€™organizzazione, la mobilitazione e il protagonismo delle masse popolari. Non solo e non tanto a โ€œresistere agli effetti della crisiโ€, ma a individuare le misure concrete, ad attuarle, a organizzare a loro volta altri settori popolari, a fare il bilancio dellโ€™esperienza collettiva, a imparare a governare il paese e governarlo.
La terza รจ che lโ€™alternativa ai ricatti degli speculatori, alle sanzioni politiche ed economiche, alle rapine, alle misure di lacrime e sangue esiste, ma non sta nelle belle speranze. Esiste nelle condizioni concrete, รจ radicata nelle contraddizioni della societร  capitalista e per rafforzarla e svilupparla occorre applicare le leggi proprie della trasformazione della societร . Eโ€™ una scienza, non รจ una miscela di opinioni (vedi articolo sulla globalizzazione a pagina 4).

Il 20 settembre in Grecia ci saranno nuove elezioni, ma non รจ dal loro esito che dipende lโ€™evoluzione della situazione. Momentaneamente ha avuto la meglio la Troika e la cupola di speculatori nazionali e internazionali che volteggiano sulle masse popolari greche come gli avvoltoi. Ma la partita รจ ancora aperta e la situazione รจ favorevole per chi saprร  approfittarne. Oggi si pone con forza maggiore il ruolo del KKE, il Partito Comunista di Grecia. Per la storia che eredita e per il vasto radicamento tra la classe operaia, รจ la forza piรน avanzata in Grecia: non puรฒ limitarsi a cantare vittoria perchรฉ โ€œlโ€™avevamo detto che il governo Tsipras era una farsaโ€ e non puรฒ sperare di portare al potere le masse popolari per via elettorale.
Il punto รจ se sarร  in grado di raccogliere il malcontento e la combattivitร  delle masse popolari e farne la forza che prende in mano la situazione. Questo, chiaramente, dipende principalmente dal KKE stesso e dal suo gruppo dirigente.

Noi comunisti italiani daremo il nostro contributo, principalmente costruendo la rivoluzione nel nostro paese e favorendo cosรฌ la rinascita del movimento comunista internazionale. Eโ€™ in questa direzione che va la linea del Governo di Blocco Popolare: essa poggia sullโ€™analisi concreta della situazione concreta e su un preciso piano dโ€™azione che ogni operaio, ogni lavoratore, ogni studente, ogni elemento delle masse popolari puรฒ contribuire a realizzare. Eโ€™ a questa missione che chiamiamo tutti a partecipare: la nostra opera รจ grande, il contributo di ognuno รจ prezioso!

carc

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