Il IV Congresso ha sancito la fine del commissariamento della sezione di Quarto (Napoli) e abbiamo iniziato a “camminare con le nostre gambe”. La nostra sezione è stata “nell’occhio del ciclone” nella prima fase della Lotta Ideologica Attiva (LIA) lanciata dal Partito ad inizio 2014. La lotta tra vecchio e nuovo è stata infatti particolarmente forte nel nostro collettivo. E da una certa fase in poi (estate 2014) è stato necessario operare per ricostruirlo quasi ex novo. “Abbiamo perso dei pezzi” dicono alcuni compagni. Si, è vero, li abbiamo persi. Abbiamo perso chi davanti al salto di qualità da fare si è tirato indietro, non se l’è sentita e ha preferito il vecchio. Almeno per il momento. Ma questa è solo una parte della storia. L’altra è che noi giovani e, in particolare, giovani donne che stavamo fuori dal Partito prima che la LIA iniziasse proprio perché vedevamo quei problemi che poi la lotta ha affrontato e che ancora continua ad affrontare, ebbene proprio quei problemi erano ciò che ci facevano tentennare, dubitare sul fatto di entrare nel Partito. Non cercavamo un gruppo fedele al capo-popolo di turno e basato sostanzialmente sull’antifascismo militante. Cercavamo un progetto serio per costruire il socialismo e una pratica conseguente, sul piano intellettuale, morale e concreto. Cercavamo un Partito che sviluppasse la formazione con i suoi membri, che li aiutasse a crescere e a trasformarsi per svolgere un’azione incisiva sulle masse popolari. La LIA ci ha dato la spinta ad entrare. Quando abbiamo capito che il Partito faceva sul serio, che si voleva realmente produrre un cambiamento, abbiamo infatti rotto gli indugi e presentato la domanda di candidatura. E, quando il vecchio gruppo della sezione ha iniziato a sfaldarsi davanti ai cambiamenti da fare, abbiamo deciso di assumerci nuove e superiori responsabilità. Ci siamo messi alla scuola del Partito, alla scuola della LIA. Di fatto abbiamo dovuto ricostruire la Sezione, non solo su nuove basi, ma anche su un nucleo di compagni sostanzialmente diverso. Quando c’è un salto da fare l’uno si divide in due. Adesso non solo la Sezione ha di nuovo un suo lavoro ordinario sul piano interno ed esterno (riunioni periodiche, attività sistematica di propaganda e organizzazione tra le masse, ecc.) ed è in grado di “camminare con le proprie gambe” (si è formato un nuovo gruppo dirigente). Ma questo lavoro è qualitativamente diverso da quello che si faceva prima: si fa formazione, si curano i membri del Partito trattando le contraddizioni di crescita di ognuno entrando nel merito ad esempio delle difficoltà che emergono nel rapporto con i propri genitori rispetto alla militanza politica oppure nella lotta tra vecchio e nuovo circa le scelte di vita da fare (ad es. carriere universitaria o mettere al centro della propria vita la lotta rivoluzionaria). Inoltre nel lavoro esterno abbiamo iniziato a fare cose che prima non si facevano come le diffusioni davanti alle fabbriche (per imparare e rompere gli indugi c’è servita molto la scuola fatta sul campo con la partecipazione alla diffusione davanti alla FCA di Melfi organizzata dalla nostra Federazione), letture pubbliche di Resistenza e presentazione di opuscoli della Casa Editrice (come Le donne e la resistenza di Piera Antoniazzi, con la partecipazione della Console del Venezuela in sede a Napoli). Abbiamo ripreso l’intervento sugli organismi della zona, la sezione sta tornando a essere un punto di riferimento sul territorio (ad es. il M5S del paese – che ha vinto anche le elezioni comunali – si relaziona spesso con noi sul che fare, la Consulta Giovani grazie anche al Partito sta riprendendo la sua attività, abbiamo rapporti con FreeBacoli ossia il movimento popolare che alle elezioni ha conquistato il Comune, ecc.) e abbiamo una nuova cerchia di collaboratori e simpatizzanti (all’Attivo che abbiamo fatto sul IV Congresso c’erano circa venti persone!) con cui discutiamo di politica e li coinvolgiamo nelle attività e che, soprattutto, si sono avvicinati a noi proprio per la nostra linea e non principalmente per “l’appartenenza ad un gruppo”. Diversi compagni della Sezione svolgono anche ruoli di direzione della Festa della Riscossa Popolare che si terrà a Napoli a luglio. Siamo solo all’inizio del percorso di trasformazione in comunisti. Ne siamo coscienti. Ma sappiamo anche con certezza che il Partito è una squadra e una scuola. E che, quindi, continueremo ad imparare, a trasformarci e a costruire.