Il 14 marzo nella sede della Sezione di Roma si è svolta la seconda tappa del ciclo di iniziative che abbiamo chiamato Job Action: un cineforum organizzato insieme con alcuni lavoratori del settore ferroviario romano.
L’incontro ha avuto inizio con la proiezione del documentario Quando combattono gli elefanti di Simone Amendola, una denuncia delle politiche aziendali del gruppo Ferrovie dello Stato e un racconto delle battaglie di quei lavoratori che, come dice il regista, scrivono la storia.
Al centro del documentario è la storia di Dante de Angelis, macchinista e RLS che ha promosso numerose battaglie per la sicurezza nelle ferrovie costatagli per ben due volte il licenziamento.
Dopo la proiezione, un altro RLS ha raccontato quali sono le condizioni in cui macchinisti e capotreni lavorano, ha parlato delle battaglie vinte e di quelle perse, di quanti morti e feriti hanno lasciato sul campo le politiche scellerate di Trenitalia, di quali sono i rischi per i cittadini e da dove derivano quei disservizi che vivono quotidianamente.
Quella del 14 marzo è la seconda di un ciclo di iniziative nate dalla comune volontà (nostra e dei lavoratori) di creare spazi e momenti in cui portare fuori dai confini aziendali le lotte degli operai, trattare dei problemi che incontrano i lavoratori del trasporto pubblico, alimentare la volontà di riscatto e protagonismo di tanti lavoratori e sostenere anche economicamente quelli colpiti (con multe, sospensioni, licenziamenti) perché alzano la testa e si impegnano nella lotta per affermare gli interessi e i diritti di tutti.
Il contributo che abbiamo portato è stato quello di far conoscere le esperienze di altri lavoratori e delegati, quelle che mensilmente riportiamo su Resistenza (come le lotte degli operai della AZ Fiber di Bergamo, della GKN di Campi Bisenzio o della Piaggio di Pontedera), uomini e donne che per il ruolo che hanno assunto nella lotta contro i licenziamenti, la precarietà, il peggioramento delle condizioni di lavoro, lo smantellamento delle aziende e dei servizi sono un esempio per tutti i lavoratori. Abbiamo scelto di valorizzare le iniziative di lotta e gli insegnamenti degli organismi operai più avanzati, per rafforzare in ogni lavoratore la coscienza della propria importanza, delle proprie possibilità e della propria forza, per dare modo a ognuno di imparare dagli altri, per mettere in comune conoscenze, esperienze e strumenti di lotta.
Ad alcuni di quelli che ci hanno ascoltato potrà essere sembrato bello, sì, ma difficile da riprodurre; avranno pensato che sul proprio posto di lavoro non è possibile fare come loro, che per quanto ci si possa dar da fare, gli operai (specialmente quelli delle grandi aziende) sono solo piccoli ingranaggi di un meccanismo troppo grande e con troppo potere, che il massimo a cui si può ambire è sperare di essere tra i meno colpiti (“io speriamo che me la cavo”), che spetta al sindacato occuparsi delle condizioni di lavoro.
Altri hanno però pensato che ogni grande cosa nasce piccola e che la storia dei popoli lo ha dimostrato concretamente. Hanno pensato che chi non ha fiducia e sminuisce il ruolo che le classi oppresse possono assumere per far andare le cose come va bene a loro, che chi denigra la storia che con le loro lotte hanno scritto e si concentra soprattutto sui suoi limiti ed errori senza impegnarsi a capire come superarli, non parla in maniera realista e concreta, perché l’unico modo concreto per affrontare la realtà è organizzarsi per cambiarla e perseguire questo obiettivo in ogni battaglia e in ogni iniziativa.
Il successo del nostro ciclo di iniziative lo verificheremo sulla base di quanti lavoratori ne usciranno con una maggiore consapevolezza del ruolo che possono e devono assumere per cambiare il corso delle cose nel nostro paese, da quanti si attiveranno per farlo all’interno della propria azienda iniziando a costituire organismi di operai, a partecipare a quelli già esistenti, a elevarne l’azione e la coscienza del proprio ruolo all’interno della lotta di classe del nostro paese, come gli operai della AZ FIBER, della GKN, della PIAGGIO, della FCA di Melfi ci dimostrano possibile.
La segretaria della sezione di Roma