Una volta tracciata la linea è l’organizzazione che decide tutto: le sezioni e il lavoro territoriale

Come si costruisce una sezione del P.CARC? Il 14 marzo abbiamo tenuto una presentazione del Manuale di Autodifesa Legale presso il circolo Arci Camalli di Imperia. A seguito del dibattito un compagno ci ha proposto di organizzare un’iniziativa analoga ad Asti, abbiamo preso contatto con alcuni operai della Agnesi (che il padrone vuole chiudere) e un altro compagno ci ha chiesto come si fa per costruire una sezione del Partito. Poiché sono diversi i compagni con la falce e martello nel cuore a farci questa domanda (in modo diretto o indiretto), abbiamo deciso di rispondergli con questo articolo.

Cos’è e cosa fa una sezione del P.CARC? Una sezione è un organismo collegato agli organismi che in altre parti del paese stanno conducendo un’attività tesa a creare le condizioni per costituire un governo di emergenza popolare, che imparano e insegnano che per risolvere i problemi delle masse popolari occorre che i comunisti si costituiscano in partito, si trasformino e trasformino, che individuano quali sono le organizzazioni operaie e popolari della loro zona, quali sono le attività su cui oggi le masse popolari sono mobilitate e sono mobilitabili, come elevare e accrescere le nostre forze e indebolire quelle del nemico di classe. Sono tutte cose da scoprire e che i compagni che costituiscono (e che collaboreranno con) la sezione scopriranno e scopriranno anche cosa devono fare loro perché la lotta delle masse popolari si dispieghi in modo più largo, si dia obiettivi superiori, diventi più efficace e contribuisca meglio alla lotta generale in corso nel paese e nel mondo contro la comunità internazionale dei gruppi imperialisti americani, europei, sionisti, per contribuire al nuovo “assalto al cielo”.

Come funziona? Le sezioni del Partito sono innanzitutto una scuola politica, in cui i compagni che vogliono diventare comunisti imparano a fare facendo, studiando testi selezionati dal Partito e cimentandosi nell’intervento tra le masse popolari, tra le organizzazioni operaie e popolari, nella lotta di classe assieme agli altri compagni della sezione e attraverso il sostegno e la guida delle istanze superiori. Non sono composte da compagni già “belli e pronti” ma da compagni che vogliono imparare e sperimentare, che voglio mettersi alla scuola del Partito, che sono disponibili ad operare in un collettivo, che vogliono attivarsi e legarsi strettamente alle masse per meritarsi e conquistarne la fiducia e per indirizzarle. La prima condizione per far parte di una sezione o per costruirla è condividere la linea del Partito e il suo Statuto (l’insieme di principi e criteri che ne regolano il funzionamento). La seconda è essere disponibili ad imparare e a trasformarsi, affidandosi al collettivo e mettendo mano ad aspetti della propria concezione, mentalità e per certi versi anche personalità frutto della concezione borghese e clericale che ostacolano lo sviluppo del legame con le masse popolari (ad es. l’individualismo) e lo sviluppo della loro mobilitazione in senso rivoluzionario. I comunisti sono gli artefici della rivoluzione ma nel costruirla e per costruirla devono trasformare anche se stessi.

Le sezioni sono l’articolazione locale del Partito con cui esso sviluppa il legame con le masse popolari e le organizzazioni operaie e popolari, con cui le orienta e, nella misura in cui riesce, le mobilita e le organizza, con cui raccoglie nuove forze e con cui si mette alla “scuola delle masse” imparando a fare facendo (a combattere combattendo) e raccogliendo le idee sparse tra le masse per poi elaborarle e tornare ad esse con linee di intervento specifiche superiori e più efficaci. Le sezioni sono le radici con cui il Partito entra in profondità tra le masse popolari, si lega strettamente ad esse, le orienta, le indirizza, le guida e raccoglie nuove forze. Le masse sono la fonte inesauribile del Partito. E, allo stesso tempo, l’intervento su di esse per condurle nella lotta per la costruzione del Governo di Blocco Popolare e il socialismo costituisce la sua ragione di esistere. Lo studio (la formazione ideologica sull’analisi della situazione e la linea del Partito), l’analisi del contesto in cui si opera, la sperimentazione nella pratica della linea del Partito e il bilancio dell’esperienza sono gli assi fondamentali per la costruzione e il funzionamento di una sezione. Questi sono tutti campi in cui si avanza tappa dopo tappa: in natura nulla nasce grande! Inoltre: nessun compagno e nessuna sezione è lasciata a se stessa ma è collegata con un Partito che ne cura l’azione e l’evoluzione.

La sezione interviene in una zona ben definita per sviluppare il radicamento territoriale mettendo al centro l’intervento sulle aziende capitaliste e sulle aziende pubbliche, allacciando legami con gli operai e i lavoratori, intervenendo sulle organizzazioni operaie e popolari esistenti (dandosi delle priorità) e creandone di nuove, curando la formazione e la mobilitazione dei simpatizzanti e collaboratori e reclutando i migliori di essi. La sezione quindi non “corre a destra e a sinistra” nella città in cui opera ma si concentra in una zona ben definita (ad esempio un quartiere) e in essa svolge un’attività sistematica e continuativa (la cui intensità è legata alle caratteristiche delle forze che compongono la sezione: il criterio guida è puntare sulla qualità dell’attività che si svolge e non sulla quantità delle cose che si fanno) per legarsi strettamente alle organizzazioni operaie e popolari e alle masse popolari in generale, conquistarne la fiducia passo dopo passo, unire a sé in forme e modi diversi gli elementi avanzati. In sintesi: la sezione agisce per diventare una punto di riferimento e di orientamento (diretto o indiretto) nella zona di sua competenza. I comunisti provengono dalle masse popolari, si distaccano da esse e tornano ad esse a un livello superiore, legandosi strettamente a loro senza però sciogliersi in esse ma guidandole e indirizzandole nella lotta per il socialismo. Questo è ciò che, in linea generale, fa una sezione del Partito.

Come iniziare a costruirla? Innanzitutto facciamo chiarezza su un punto: per costruire una sezione non bisogna essere in tanti, in alcuni casi si comincia anche con un solo compagno che opera per legarne a sé altri e costruire così una sezione, un collettivo. Ancora una volta: nulla nasce grande!

Diversi sono i modi per costruire una sezione. Molto è legato alle caratteristiche e al numero dei compagni che vogliono cimentarsi in quest’opera e alle caratteristiche del territorio. Il discorso non può essere dunque fatto che per linee generali.

Il primo passo è lo sviluppo di un’attività di propaganda ad “ampio raggio” per iniziare a far conoscere il Partito e le sue posizioni: ad es. la diffusione di Resistenza e di volantini prodotti del Partito (nelle manifestazioni, davanti alle aziende capitaliste o pubbliche, nei mercati popolari, davanti alle scuole superiori o le Università, ecc.), la propaganda su facebook dei comunicati del Partito e degli articoli di Resistenza, scritte murarie, l’intervento nelle assemblee, ecc. Ovviamente l’estensione dell’azione di propaganda è legata al numero di compagni e alle loro caratteristiche: ad es. un compagno che non sa intervenire in un’assemblea non inizia su quel fronte ma da un altro su cui si sente più sicuro e attraverso cui inizia a sperimentarsi, con il sostegno del collettivo e delle istanze superiori. Il criterio è: “partire dai punti di forza per poi fare cose anche più difficili”. Per iniziare l’attività di propaganda bisogna puntare sulla qualità dell’azione e la continuità: si può anche partire con due diffusioni mensili davanti ad una-due grandi aziende capitaliste della zona.

Il secondo passo è iniziare ad intervenire (o continuare ad intervenire, se già si è interni) su un’organizzazione operaia o popolare per fare inchiesta (come diceva il compagno Mao “chi non fa inchiesta non ha diritto di parola!”), tessere legami, partecipare alle loro iniziative, iniziare ad orientare tirando dall’esperienza bilancio assieme al proprio collettivo e alle istanze superiori.

Il terzo passo è costruirsi una prima rete di contatti (di simpatizzanti a cui ad es. si da una copia di Resistenza ogni mese) e avviare con loro un dibattito, un interscambio sulla situazione e i compiti che essa pone ai comunisti, agli elementi avanzati delle masse popolari, alle organizzazioni operaie e popolari fino a coinvolgerli in nostre iniziative (ad es. organizzando una lettura mensile dell’editoriale di Resistenza, coinvolgerli nella diffusione del mensile davanti alle aziende, portarli a delle manifestazioni) e costruirne alcune assieme (anche iniziative con 4-5 persone all’inizio sono molto positive). La linea di intervento su di loro è legata alle loro caratteristiche specifiche e all’attività che svolgono (ad es. se sono operai in lotta per la difesa del posto del lavoro, se sono compagni delusi del PRC e PdCI che vogliono ricostruire un forte movimento comunista, se sono giovani ribelli un po’ anarcoidi, ecc.). In questa fase, chiaramente, l’azione di propaganda ad “ampio raggio” e l’intervento su un’organizzazione operaia o popolare prosegue.

Il quarto passo è individuare uno spazio in cui riunirsi e fare alcune piccole iniziative (possono essere anche spazi di altre associazioni che ci danno la possibilità di usare la struttura).

Chiaramente tra i diversi passi non esistono delle “muraglie cinesi”. L’uno apre le porte all’altro e in alcuni casi gli sviluppi sono simultanei e sinergici. In questo caso l’obiettivo principale è fornire un’idea concreta di cosa significa iniziare a costruire una sezione.

Entrare nel P.CARC significa decidere di armarsi della concezione comunista del mondo (patrimonio storico, strategia, linea e guida per l’azione dei comunisti di oggi), di superare i limiti in campo teorico e pratico per fare più e meglio di quello che si è fatto finora: anzitutto per mobilitare e organizzare le masse popolari della propria zona a creare le condizioni della costituzione del Governo di Blocco Popolare e a rendere il paese ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia. Più facciamo nostra (assimiliamo) la concezione comunista del mondo, più ci muoveremo con sicurezza e affronteremo con determinazione e serenità la strada che abbiamo davanti, tratteremo a un livello avanzato le contraddizioni “in seno al popolo”, mettendo sempre al centro la lotta contro il nemico comune (la borghesia e il suo codazzo) e la lotta per costruire una società socialista.

 

carc

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