MOLTIPLICARE L’ESEMPIO E L’ENTUSIASMO DI GROTTAMINARDA!
ORGANIZZARE ALTRE ASSEMBLEE OPERAIE, PUNTARE A MONTECITORIO!
L’assemblea nazionale del 6 aprile “Riapriamo le fabbriche, creiamo posti di lavoro – estendiamo il conflitto, costruiamo l’alternativa”, a Grottaminarda (AV), è stata un grande successo!
Gli obiettivi dichiarati nell’appello diffuso sono sicuramente un po’ più raggiungibili oggi! L’assemblea è stato un passo concreto, costruito giorno dopo giorno, controcorrente, per:
rilanciare e rafforzare il coordinamento delle organizzazioni operaie e popolari;
organizzare ed estendere il conflitto;
porre le basi della costruzione dell’alternativa politica per il governo del Paese, unica vera soluzione per far fronte agli effetti più devastanti della crisi in atto.
Tantissime le adesioni, giunte da ogni parte del Paese, tra delegazioni di fabbriche e settori di lavoro in agitazione e società civile, organizzazioni sindacali e formazioni politiche, personalità pubbliche e intellettuali più vicini alle ragioni della lotta di classe. Altissima la partecipazione (oltre 300 partecipanti): dagli operai dell’IrisBus della Valle Ufita a quelli della Fiat di Melfi, di Cassino, di Pomigliano d’Arco, dai lavoratori della Sevel di Termoli a quelli della Richard Ginori di Firenze e poi, ancora, quelli della Ergom, della Ri-Maflow di Trezzano sul Naviglio (MI), delle Società partecipate di Regione Campania, dell’Alitalia, della Marcegaglia, dell’ex-EsplanaSud di Nola, dell’ospedale Maresca di Torre del Greco in dismissione e altri ancora; presenti Giorgio Cremaschi e Giulietto Chiesa, i sindaci del comprensorio e due parlamentari del Movimento Cinque Stelle, Viale a Mattei passando per scrittori e giornalisti; cittadini comuni ed esponenti di organizzazioni politiche; è intervenuta anche la quasi totalità del sindacalismo di base italiano, dall’USB alla Confederazione Cobas, dalla CUB all’USI passando per il SLL e molti sono stati gli interventi di delegati che afferiscono alla Rete 28 Aprile..
A Grottaminarda si è discusso di quale percorso intraprendere per uscire dalla crisi e per costruire un futuro alternativo a quello che serbano a lavoratori, precari, disoccupati i padroni alla Marchionne, gli speculatori, il Vaticano, gli imperialisti USA e i loro governi (…Prodi, Berlusconi, Monti). Si è discusso di quali misure concrete adottare nel breve periodo, quale tipo di mobilitazione sia più efficace al raggiungimento degli obiettivi dichiarati sin dal titolo dell’evento. Segnando, così, anche una qualità nuova del dibattito, più circostanziato e teso all’individuazione di reali prospettive di sviluppo e soluzione delle vertenze che in esso sono state testimoniate e, più in generale, del conflitto di classe nel nostro Paese. Un netto passo avanti rispetto al carattere di mera denuncia della realtà, alternata ad “interventi-sfogatorio”, che ha contrassegnato al ribasso il livello generale della discussione sulla situazione e le prospettive.
L’assemblea del 6 aprile non è stata né “sfogatoio” né, men che meno, passerella o evento “marca-cartellino” perché al centro del dibattito vi sono stati principalmente gli operai e i lavoratori.
Rilanciando la battaglia per la riapertura della IrisBus (con la proposta di un tavolo permanente composto da operai, tecnici, esponenti istituzionali vicini alle ragioni ed agli obiettivi dei lavoratori, che ne organizzi la mobilitazione ed elabori misure concrete per rimettere in moto la produzione di un bene utile alla collettività), l’assemblea ha condiviso e fatto propria l’esigenza di moltiplicare la realizzazione di altri appuntamenti come quello Grottaminarda nelle principali città italiane, quali passi concreti da compiersi in direzione del coordinamento delle forze e della generalizzazione organizzata delle mobilitazioni, fino a puntare su Montecitorio, con la costruzione di una grande manifestazione unitaria che ponga al centro le ragioni del lavoro di contro le politiche economiche ed antisociali di poteri forti, dei loro accoliti e dei governi loro emanazione.
Interventi
L’assemblea è stata aperta dal saluto di Davide Iannuzzo, operaio dell’IrisBus, che ha proposto un minuto di silenzio per la famiglia suicida di Civitanova Marche, per ricordare le ennesime vittime del sistema criminale che costringe le masse popolari a subire brutalmente la crisi. Ha ringraziato i tantissimi che hanno risposto all’appello che, così facendo, danno la forza per continuare a lottare. “L’autorganizzazione dal basso e l’unità dei lavoratori, senza né capi né padroni, è possibile! L’assemblea è passo e non deve e non può restare isolato: bisogna mettere in campo iniziative che costringano l’intero Paese ad affrontare la questione IrisBus e, più in generale, a riaprire le fabbriche. Insieme si può! Vinceremo!”.