Quel Papa buono che tace sulle torture della CIA

Sarà un caso che Bergoglio, attento e puntuale a telefonare ad anonimi esponenti delle masse popolari vittime di violenza, discriminazioni o soprusi o in situazione di indigenza, così pronto a denunciare le ingiustizie di una società in decadenza, così attento alla dignità umana dei popoli e degli individui, non ha trovato tempo e modo di pronunciare alcune delle sue reprimende contro le torture in stile nazista che la CIA ha inflitto ai prigionieri islamici (“terroristi”) detenuti a Guantanamo e in altri campi di concentramento simili? Violenze fisiche e psicologiche, sistematiche e reiterate, per estorcere confessioni e ammissioni agli interrogati. Il tutto è raccolto in un dossier prodotto dalla Commissione del Senato sull’Intelligence, un apparato governativo e non un’agenzia di opposizione o una troupe di giornalismo d’inchiesta d’assalto.
Quel dossier ha suscitato poche o nessuna reazione da parte dei soci e concorrenti della Comunità internazionale. E’ il caso della UE, che nel suo silenzio dimostra tutta la sottomissione agli imperialisti USA (del resto la stessa Commissione Europea ha invece sentito “l’obbligo morale di condannare i regimi liberticidi” fino al punto che una componente ha pure promosso iniziative militari: Libia, Siria, Sudan…), una sottomissione che non è solo morale, ma è soprattutto militare e politica.
Ma è, soprattutto, il caso del Vaticano e di Bergoglio, per i quali in questo caso il silenzio non è sottomissione, ma complicità.
Complice. Quando il Vaticano tace su una questione, è una manifesta forma di ammissione di complicità. Questo vale, ancora di più, nel caso di Bergoglio che mette il becco apertamente in ogni aspetto della vita politica, economica, culturale che gli torna utile. Utile per cosa? L’operazione Bergoglio consiste nel tentativo di arginare il distacco fra il Vaticano e le masse popolari attorno a un Papa moderno e progressista (“mi dicono che sono comunista…”, dice pure, “lottare per la dignità, il lavoro, la casa è un diritto”).
Ecco perché tace sulle torture della CIA, tace sugli omicidi di afroamericani, tace sulla repressione contro centinaia di migliaia di persone che si stanno mobilitando da mesi contro il razzismo della polizia, del governo e dello stato USA, come ha taciuto sul colpo di stato fascista in Ucraina e allo stesso modo ha fatto sulla guerra in Siria. Badate che dire una volta ai giornali “basta guerra” non equivale a prendere posizione contro la guerra…

Ma come, il Vaticano complice della CIA? Chi si immagina che con complicità intendiamo che a torturare i prigionieri fossero frati e preti è fuori strada. La complicità è ai piani alti, ai vertici: è la complicità politica, economica, finanziaria degli imperialisti USA e del Vaticano (sulla quale si regge, fra l’altro, il sistema di potere della borghesia del nostro paese dal dopoguerra ad oggi, la Repubblica Pontificia). I fatti hanno la testa dura: se Bergoglio volesse schierare il Vaticano al servizio delle masse popolari (“dei poveri”) avrebbe solo che da usare le ingenti ricchezze di cui dispone direttamente o in virtù della rete di holding, società, reti finanziarie che fanno capo al Vaticano, avrebbe solo che da schierare l’esercito di “soldati di Cristo” a sostengo delle mobilitazioni popolari (che sono ben presenti anche negli USA, oltre che in Europa e in genere in tutti i paesi del mondo), avrebbe solo che da rompere unilateralmente quel vincolo che lo lega a doppio filo a guerrafondai, distruttori, devastatori e torturatori con cui ha condiviso le più torbide operazioni antipopolari in ogni angolo del mondo (dal golpe in Cile ai contras in Nicaragua, dalla strategia della tensione in Italia all’operazione Woityla in Polonia, il cavallo di troia che ha dato il colpo di grazia ai regimi revisionisti dei primi paesi socialisti).
Quindi di che parliamo? Parliamo del silenzio del Papa sulle torture che la CIA ha inflitto ai prigionieri nei campi di concentramento, uguali alle torture che i nazisti inflissero agli internati nei lager (l’unica differenza è che gli USA non hanno ancora annunciato la “soluzione finale”), di quel silenzio che nel gergo degli altri complici del Vaticano, le organizzazioni criminali, è più propriamente chiamato omertà.

carc

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