Una lettera a Emergency: “dall’Afghanistan alla Calabria…”

Cara S,

ti scrivo per riprendere la questione di cui ti ho parlato recentemente rispetto al ruolo che Emergency può assumere nelle mobilitazioni che con sempre più vigore stanno prendendo piede nel nostro paese in difesa del diritto alla salute.

Emergency è un’organizzazione prestigiosa che da vent’anni si batte per assicurare il diritto alle cure mediche a tutti, promuove e costruisce una cultura di pace e solidarietà nelle zone martoriate dalla guerra. Negli anni è stata un esempio di mobilitazione forte e critica verso le politiche imperialiste e genocide perpetrate dalla Comunità Internazionale, che dal Medio Oriente, all’Africa fino al cuore dell’Europa, incendiano il mondo intero gettando le masse popolari nella disperazione della miseria e della guerra. I vostri medici operano negli scenari di guerra più violenti: dal vostro primo intervento in Ruanda ove si è consumato uno dei genocidi più efferati e ignorati della storia del secolo scorso, all’Afghanistan, all’Iraq fino alla vostra attuale presenza in Sierra Leone per combattere l’epidemia di Ebola. Dal 2000 avete iniziato a lavorare anche in Italia, con l’apertura di diversi Poliambulatori su parti del territorio nazionale: il primo, nel 2006, a Palermo, nel 2010 a Marghera, il più recente risale al 2013 a Polistena in provincia di Reggio Calabria. Voi portate assistenza sanitaria alle vittime della guerra e della povertà; siete ben consci che l’Italia, oggi, avviluppata nella crisi economica, è un paese la cui popolazione ha a che fare quotidianamente con la povertà (il 7,9% dei nuclei familiari si colloca al di sotto della soglia di povertà assoluta www.repubblica.it/economia/2014/07/14/news/istat_un_italiano_su_dieci_in_povert_assoluta-91518990/). Noi aggiungiamo che le masse popolari del nostro paese hanno a che fare anche con una guerra non dichiarata.

Guerra di sterminio non dichiarata è la sintesi delle condizioni a cui la classe dominante costringe le masse popolari. Il progressivo smantellamento della sanità pubblica, in barba all’articolo 32 della nostra Costituzione, è una delle armi di questa guerra. Gli effetti sono evidenti e infatti vi hanno spinto ad intervenire in Italia così come intervenite in Africa; sono gli effetti che escludono un numero crescente di persone dalle prestazioni mediche a causa del rincaro dei ticket, che determinano la chiusura di strutture ospedaliere e che vi spingono ad intervenire come a Polistene, dove l’Azienda sanitaria regionale registrò una contaminazione da scabbia tra i migranti impiegati nella raccolta di arance e dove voi avete riscattato un palazzone di cinque piani, prima covo della mafia locale, per costruirci un poliambulatorio che portasse assistenza. Sempre in Calabria, a Praia a Mare, la chiusura di un ospedale che serviva sessantamila abitanti ha spinto la popolazione a invocare il vostro aiuto.

Ha ragione Cecilia Strada quando dichiara che fa rabbia vedere che in Italia, nel 2014, la popolazione debba invocare ciò di cui avrebbe diritto (www.vanityfair.it/news/italia/14/07/17/centro-emergency-calabria).

Noi riteniamo che Emergency possa, debba, per il ruolo, il prestigio e l’autorevolezza che in questi venti anni ha costruito, mettersi alla testa di quelle organizzazioni popolari che rappresentano la spina dorsale del movimento che resiste agli effetti di questa guerra di sterminio non dichiarata.

(…) Noi diciamo che l’ordinamento sociale capitalista è l’origine della guerra che Emergency fronteggia da vent’anni, è un ordinamento che uccide, tortura e mutila moralmente oltre che fisicamente ed è dalla fine di questo ordinamento che dipenderà la fine della guerra, della fame e dei morti per malattie curabili.

Il contributo che può dare Emergency è davvero grande ed è in virtù di questo che ti ho coinvolta, che vi ho proposto di aderire alla campagna sull’illegittimità del ticket, al Coordinamento Toscano in Difesa della Sanità e di partecipare all’assemblea regionale che si sta costruendo per l’11 ottobre a Firenze a cui sono state invitate le realtà toscane impegnate nella battaglia contro lo sfascio della sanità adoperato dalla Giunta regionale di Rossi. Il ruolo che Emergency può svolgervi è tema di questa mia lettera.

Un altro mondo è possibile, sappiamo che milioni di donne, di uomini, di vecchi e di bambini lo vorrebbero, impegniamoci per costruirlo, partendo dal qui e ora.

Silvia – aderente al Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute

carc

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