Concentrare l’attenzione sulla guerra interimperialista che ancora non coinvolge direttamente le masse popolari del nostro paese o promuovere la guerra popolare rivoluzionaria contro la guerra di sterminio non dichiarata che è in corso nel nostro paese e in questo modo prevenire la guerra interimperialista?
Il semestre italiano di presidenza dell’UE metterà ancora più in chiaro di quanto lo sia oggi che il governo Renzi-Berlusconi, in accordo o contro la Commissione Europea, aggrava le condizioni del nostro paese. Crescerà il malcontento tra le masse popolari e sarà malcontenta anche una parte importante del padronato italiano e del resto dei “poteri forti” nostrani. La dinamica della crisi generale del capitalismo è tale che la destra borghese tira le fila e questo crea e acuisce i contrasti nella stessa borghesia imperialista e nei vertici della Repubblica Pontificia. Una parte di questi trovano che i loro interessi presenti e le loro prospettive future sono sacrificati, quindi recalcitrano, fanno la fronda, si oppongono in vari modi alla destra. Questo avviene a livello mondiale nella comunità internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e a livello di ogni singolo paese.
Se gli operai e il resto delle masse popolari dei paesi imperialisti agiscono, grazie alla direzione dei comunisti, come forza politica indipendente dalla borghesia e dal clero, possono giovarsi delle contraddizioni che si sviluppano inevitabilmente nel campo della classe dominante. Basta che questo avvenga in uno dei maggiori paesi imperialisti e questo paese aprirà la strada su cui si metteranno anche la classe operaia e le masse popolari degli altri paesi imperialisti e darà forza alla lotta antimperialista e antifeudale degli altri paesi.
Se invece vanno a rimorchio della borghesia e del clero limitandosi a denunciare, rivendicare e protestare, gli operai e le masse popolari saranno usati dalla Comunità Internazionale nella guerra per saccheggiare e disgregare i paesi succubi del sistema imperialista mondiale e in definitiva diventeranno carne da cannone nei contrasti tra gruppi imperialisti che sfoceranno nella guerra imperialista.
Nel nostro paese ai promotori della mobilitazione popolare quindi sono aperte due strade:
– quelli che indicano alle masse popolari l’obiettivo che esse stesse possono e devono realizzare senza dipendere dai governi e vertici della Repubblica Pontificia, l’obiettivo che esse possono conseguire nonostante l’opposizione dei vertici della Repubblica Pontificia, sfruttando anzi ogni forma della loro opposizione e giovandosi dei contrasti che si sviluppano all’interno della classe dominante: creare le condizioni per la costituzione di un governo d’emergenza delle organizzazioni operaie e popolari;
– quelli che limitano l’attività delle masse popolari alle denunce, alle rivendicazioni e alle proteste: la loro azione è di qualche utilità solo se si sviluppa il movimento per la costituzione di un governo d’emergenza popolare, altrimenti la sterilità delle lotte e delle iniziative creano demoralizzazione, sfiducia, rassegnazione e disperazione, quindi aprono la via alla mobilitazione reazionaria delle masse popolari.
Il Controsemestre popolare e di lotta farà apparire più nettamente queste due linee.