Scriviamo questo articolo consapevoli che per un periodo in cui il giornale sarà diffuso (fino a fine agosto) potrà risultare “superato” (la Festa della Riscossa Popolare si svolge dal 17 al 27 luglio). Ma più che “dare notizia” della Festa, ci interessa portare all’attenzione alcuni aspetti “innovativi” che riguardano un salto in avanti che stiamo compiendo e attraverso cui “ci apriamo” al movimento popolare, al movimento comunista, alle compagne e ai compagni. Questo non è, quindi, né un articolo di “pubblicità” alla Festa e nemmeno può essere un articolo di bilancio. E’ piuttosto un articolo di “approfondimento” di un metodo sperimentale di cui nei prossimi numeri tireremo un bilancio per valutare se, quanto e come ha contribuito alla rinascita del movimento comunista.
Il campeggio giovani
Dal 21 al 25 luglio organizziamo il primo campeggio giovanile della Carovana del (n)PCI. E’ senza dubbio un’attività sperimentale, anche se già lo scorso anno ci siamo misurati con l’organizzazione di un campeggio alla Festa di Marina di Massa. L’aspetto innovativo è che si tratta di un campeggio propriamente politico, cioè all’aggregazione sana (l’opposto delle sballo e dell’evasione dalla realtà) combiniamo momenti di formazione, di studio, di scambio delle esperienze e di vita collettiva. Possiamo dire che si tratta dell’avvio di un intervento mirato del P.CARC sui giovani delle masse popolari. Si tratta cioè di un ambito in cui puntiamo a raccogliere elementi per poi elaborarli e rilanciarli in attività ordinaria del Partito (come è stato per il lavoro donne). Da dire c’è soprattutto che l’organizzazione, la programmazione, la propaganda e la “gestione” sono e saranno tutti aspetti di cui si occuperanno i giovani e le giovani del Partito. Chi alla prima esperienza organizzativa, chi alla prima esperienza con attività così articolate, e chi già più “scafato”. Nel corso degli anni, e soprattutto a Napoli, le feste di Resistenza (prima) e della Riscossa Popolare sono state iniziative in cui molti “avventori” si sono accorti che “anche alle feste dei comunisti ci si può divertire”. Con questa esperienza puntiamo a correggere parzialmente il tiro e le conclusioni: alle feste dei comunisti ci si può divertire e ci si può formare, si può imparare a vedere, collettivamente, un modo di concepirsi e concepire la gioventù alternativo alla cultura dello sballo e dell’evasione dalle realtà. Vi sapremo ridire. Intanto le premesse sono delle migliori: il campeggio è stato chiamato “Assalto al cielo” e il nome scelto da persone che hanno meno di 25 anni è più che una buona premessa.
I seminari su Gramsci
Nel filone delle iniziative di formazione e discussione politica, sono previsti una serie di incontri (seminari) sul pensiero di Gramsci, rinominati, complessivamente “rinascita di Gramsci”.
Noi non intendiamo portare una ulteriore “interpretazione” del pensiero di Gramsci che si ponga “contro” le interpretazioni correnti. Noi intendiamo portare a termine l’opera che Gramsci ha iniziato, il che comporta, ovviamente, di comprendere quello che effettivamente ha voluto dire, così come di criticare le cose sbagliate che ha detto e di rinnovare quanto ha di antiquato, così come di contrastare tutte le menzogne su di lui.
Sicuramente noi ragioniamo sul suo pensiero, e più di quanto facciamo con altri dirigenti, perché sotto forma di pensiero ha dato il suo contributo nella parte finale della sua vita, ma il suo pensiero è suo così come può esserlo un pensiero di un dirigente di un movimento comunista, che 1) è scienza, e la scienza è di tutti, ed è tale in quanto corrisponde alla realtà, e 2) è prodotto collettivo, pensiero espressione di un partito e del movimento comunista internazionale.
Noi trattiamo del contributo che Gramsci ha dato allo sviluppo della concezione comunista del mondo. In quanto lo ha fatto e in quanto, grazie al lavoro dalla carovana del (n)PCI lo farà, altrettanto Gramsci rinasce. A chi ci accusasse di ragionare in modo religioso, perché, secondo loro, quando uno è morto è morto, possiamo rispondere che il collettivo è superiore all’individuo, che un individuo non svanisce quando il suo collettivo resta e tanto meno svanisce come individuo quanto più il suo contributo alla crescita del collettivo è stato grande. Se diciamo che tutto è contraddittorio, lo sarà anche la morte, no? E cosa è l’opposto della morte? Ecco, da qui “Rinascita di Antonio Gramsci”.
Il dibattito sulla resistenza all’imperialismo con il corpo diplomatico dei paesi dell’ALBA
In questo periodo, con un crescendo da alcuni anni, i promotori del movimento popolare fanno un gran parlare della lotta che bisogna condurre contro la UE e la Troika. Tutto giusto. Occhio però a non tralasciare il ruolo degli imperialisti USA e dei sionisti nel quadro della crisi generale, perché tralasciarlo per schierarsi contro la UE, apre le porte al rischio di finire fuori strada e fare il loro gioco.
Per questo organizziamo, per il 27 luglio, un incontro/dibattito con il personale diplomatico di alcuni paesi dell’ALBA affinché possano offrire una comprensione superiore della lotta che coraggiosamente stanno conducendo contro gli imperialisti USA e per l’emancipazione dei popoli del continente americano.
Si tratta di una grande occasione per incontrare tutti insieme gli esponenti dei governi venezuelano, ecuadoregno, cubano, boliviano, un’occasione che costruiamo alla luce dei rapporti di solidarietà internazionale che le organizzazioni operaie e popolari del nostro paese possono e devono instaurare con masse popolari geograficamente lontane, ma politicamente vicine, vicinissime, nella mobilitazione per l’emancipazione, l’autodeterminazione e la costruzione di una nuova umanità.