Le premesse dell’operato del governo Renzi stavano tutte nell’iter usato dai vertici della Repubblica Pontificia per costituirlo e installarlo: è il terzo governo consecutivo che nasce da un colpo di mano e che ha come mandato il tentativo di scaricare tutto il peso e gli effetti della crisi sulle masse popolari.
La conferma dell’operato del governo Renzi sta nelle misure che pretende di imporre a colpi di “riforme”, accompagnate dai colpi di manganello nelle piazze (come a Roma il 12 aprile e a Torino il Primo maggio), dagli sgomberi di famiglie, dal Job’s Act e dall’armamentario classico (altro che innovazione!) di ogni governo illegittimo e illegale che si rispetti.
La primavera del 2014 è costellata di manifestazioni e mobilitazioni, iniziate a Roma ad aprile e che proseguono fino alle giornate di mobilitazione a Torino, in luglio, contro la disoccupazione giovanile. Maggio è un mese ricco di iniziative e la manifestazione “Colpevoli di Resistere” per la liberazione di Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò che il 22 maggio saranno processati per terrorismo dopo 5 mesi di carcerazione preventiva rientra in questo contesto, ha un particolare valore e assume un particolare ruolo.
Ha il valore di alimentare il complesso delle mobilitazioni popolari di questo periodo e di favorire forme di coordinamento, di condivisione, dato che il movimento NO TAV ha assunto nel corso del suo sviluppo un ruolo determinante, di sostegno, di esempio e di collettore di tanti settori popolari che hanno alzato la testa contro la crisi e i suoi effetti, ha conquistato autorevolezza e ha raccolto la fiducia delle masse popolari più avanzate, generose e combattive, tanto che è diventato un centro di orientamento e un ambito di appartenenza dal nord al sud Italia.
Ha il ruolo (la possibilità, che se diventa obiettivo diventa anche ruolo) di arricchire ed elevare il contenuto delle mille mobilitazioni contro il governo Renzi, contro i vertici della Repubblica Pontificia e per la costruzione dell’alternativa politica. Proprio in virtù dell’autorevolezza di cui gode il movimento NO TAV, della capacità che ha mostrato di essere movimento popolare e radicale, di proposta e non solo di protesta, di avanguardia e non solo di opinione. Non è un caso, ad esempio, che sia fra i pochi se non l’unico movimento del paese ad avere la possibilità di promuovere una manifestazione popolare per la liberazione di 4 compagni accusati di terrorismo e non è un caso che sia fra i pochi se non l’unico movimento ad aver avuto la capacità di compattare un fronte ampio di forze politiche, sociali, realtà associative, movimenti, ecc. E’, in definitiva, il centro di mobilitazione, organizzazione e orientamento che più di ogni altro ha la possibilità (il ruolo) di contribuire a combinare l’aspetto rivendicativo con quello più politico delle mobilitazioni popolari contro gli effetti della crisi.
La liberazione di Mattia, Chiara, Claudio e Niccolò è prima di tutto una questione politica, perché politica è la montatura giudiziaria di cui sono oggetto, politiche sono le accuse e di natura politica è il regime carcerario preventivo a cui sono sottoposti (isolamento). Nessun governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontifica ha alcun interesse a far valere una qualunque parvenza di giustizia (nemmeno quella borghese): anzi sono proprio le autorità della Repubblica Pontificia ad avere un ruolo e un carattere eversivo (violando e trasgredendo le stesse leggi che la classe dominante si è data per governare il paese, a partire dalla Costituzione). Ecco il legame fra la manifestazione “colpevoli di resistere” e la più generale mobilitazione per mandare a gambe all’aria il governo Renzi e sostituirlo con un governo delle organizzazioni operaie e popolari, un governo composto da quegli esponenti del movimento popolare, sindacale e politico che già oggi godono della fiducia delle masse popolari, che opera su loro mandato, che risponde a loro del suo operato.
La battaglia per la liberazione dei 4 compagni NO TAV racchiude e sintetizza tutte le mobilitazioni contro la repressione, contro la rappresaglia dello stato, contro le montature giudiziarie e ha il valore politico di una battaglia “di schieramento”: affermare ciò che è legittimo per le masse popolari anche se per le autorità borghesi è illegale.
Partecipiamo alla mobilitazione di Torino consapevoli della portata politica che ha e che può avere, convinti che la liberazione dei 4 compagni accusati di terrorismo sia possibile e che sia un passo concreto nella costruzione dell’alternativa politica del paese.
Del resto, rovesciare quella che nella testa di chi l’ha orchestrata doveva essere una punizione esemplare contro chi lotta e si mobilita, ritorcergliela contro, è la più plateale vittoria del movimento popolare, rafforza direttamente il campo del movimento NO TAV e rafforza indirettamente il campo di tutte le masse popolari che si mobilitano per la difesa dei posti di lavoro, per vivere in un ambiente sano, contro le speculazioni, contro lo smantellamento dei servizi e il peggioramento delle condizioni di vita.
Partecipiamo alla manifestazione di Torino legando idealmente e materialmente i suoi contenuti alla campagna di solidarietà ai compagni toscani che nel luglio del 2009 diedero vita alla Ronda Popolare Antifascista e antirazzista che a Massa si scontrò con le ronde SSS promosse dai fascisti locali su impulso del decreto Maroni con il quale le ronde nere venivano legalizzate e istituzionalizzate. Per quegli scontri, che di fatto misero la pietra tombale sull’istituzionalizzazione delle ronde, ci furono fermi e arresti, fu bloccata la stazione ferroviaria in solidarietà degli arrestati e 20 compagni sono stati condannati tramite decreto penale. Il 13 maggio inizia il processo a quanti hanno fatto ricorso al decreto penale di condanna.
Libertà per Mattia, Chiara, Claudio, Niccolò “colpevoli di resistere”
Solidarietà e complicità con gli antifascisti toscani
Rendere ingovernabile il paese ai vertici della Repubblica Pontificia
Costruire la nuova governabilità delle masse popolari organizzate, il governo di emergenza popolare
Osare sognare, osare lottare, osare vincere!