Spot elettorali: no grazie! Vogliamo l’acqua fuori dal profitto e la bonifica dei pozzi inquinati

Il futuro sindaco non avrà certo un mandato facile: si troverà a fare i conti con un territorio inquinato, un numero preoccupante di disoccupati e di sfratti, un ospedale sempre più depotenziato, un porto che dà e darà grattacapi, le strade che sono piste da motocross, le scuole che cadono a pezzi, il lago di Magona pieno di spazzatura, le falde compromesse.

Entro pochi mesi ASA e comune di Cecina chiuderanno i pozzi urbani di acqua, perchè inquinati da nitrati, cromo esavalente e trielina e sottoscriveranno al tavolo regionale l’accordo per sfruttare la falda della Steccaia a Montescudaio. Noi dubitiamo della qualità di quest’acqua, in quanto nel fiume Cecina vi è la  presenza di metalli pesanti e sopra la diga Steccaia vi sono almeno due impianti di lavorazione ghiaie e inerti. I pozzi vanno chiusi per essere bonificati: per preservare le falde buone dalla contaminazione non serve metterci un tappo. Inoltre chiediamo: quale acqua hanno bevuto i cittadini cecinesi in questi anni? E’ necessario che venga avviata un’indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione per valutare i danni causati.

In tema di acqua, oltre a questo accordo, c’è anche quello che sta pattuendo Solvay che, abbandonato il deleterio progetto Idro-S, per soddisfare il bisogno idrico a fini industriali ha chiesto di sfruttare altri sei pozzi sul fiume Cecina da cui prelevare acqua sia in estate che in inverno facendosi beffa delle prescrizioni del TAR che le imponevano di approvvigionarsi in maniera alternativa, diminuendo i prelievi di falda. Come diciamo da tempo la soluzione c’è: un dissalatore di acqua di mare a carico di Solvay! I lavori intorno al dissalatore e alle bonifiche ambientali costituiscono l’unico PIANO INDUSTRIALE serio ed in grado di dare una prospettiva sicura ai lavoratori Solvay e dell’indotto, per uno stabilimento altrimenti in inesorabile declino. Non si tratta di arrivare alla chiusura di Solvay, ma di costringerla a non inquinare e a non devastare il territorio: se ciò non fosse possibile perché la tecnologia non lo consente allora bisogna lottare per riconvertire la produzione. E’ criminale chi porta avanti il ricatto o lavoro o salute o ambiente, o morire di fame o morire avvelenato o devastare il territorio!

La campagna elettorale è in pieno svolgimento e fino ad ora abbiamo sentito solo spot: non bastano più “promesse da marinaio”, i candidati sindaci e le liste che li sostengono già da ora devono concretamente dimostrare da che parte stanno e mettersi alla testa della mobilitazione per

Ørealizzare la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico così come i cecinesi hanno deciso col referendum di giugno 2011;

Øavviare la bonifica di tutti i siti inquinati e un’indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione;

Øimporre a Solvay di fare un dissalatore a sue spese dal quale trarre l’acqua necessaria per i suoi usi industriali.

 

La salute non è un diritto disponibile per il profitto

Per un lavoro utile

e dignitoso per tutti

 


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