Verso l’8 marzo giornata internazionale della donna
Alle donne e agli uomini del Movimento 5 Stelle del VII Municipio di Roma
Abbiamo deciso di scrivervi questa lettera augurandoci di trovare risposta, confronto e disponibilità pratica. Vi scriviamo nei giorni della successione Renzi al governo del paese e in una fase in cui il gruppo parlamentare del M5S sta elevando il proprio ruolo di spina nel fianco del regime. Ne ha dato dimostrazione con il boicottaggio e il blocco dei lavori parlamentari a seguito del “decreto ghigliottina” promosso dalla Boldrini e con la contestazione e la denuncia pubblica degli inciuci che si stanno mettendo contro il popolo e a favore delle banche e dei capitalisti. Allo stesso tempo abbiamo assistito ai limiti di quell’iniziativa e al risvolto denigratorio e demonizzante con cui i media di regime hanno cercato di offuscarne il senso trasformandola nella gazzarra di un gruppo di sessisti (a quanto ne hanno scritto Repubblica & co).
Chi vi scrive vi reputa un soggetto politico che oggi è in grado di farsi promotore nel nostro Municipio, a livello cittadino e nazionale della costruzione qui ed ora di un’ alternativa politica ai governi del malaffare che sia basata sulla dignità e i diritti delle masse popolari. D’altro canto è per questi motivi che in 8 milioni hanno votato M5S alle scorse elezioni e tra questi i militanti, i collaboratori e simpatizzanti del Partito dei CARC.
Bene hanno fatto gli esponenti del M5S che con le buone e con le cattive hanno fatto irruzione e cercato di interrompere i lavori delle commissioni parlamentari dopo il decreto “ghigliottina” della Boldrini! Male che l’irruzione non si sia trasformata in un appello ai vostri 8 milioni di elettori e al movimento delle organizzazioni operaie e popolari per stroncare con la mobilitazione quel che non era stato possibile fermare con l’iniziativa del vostro gruppo parlamentare. Oggi il M5S è un potente centro di mobilitazione, abbastanza potente da poter raccogliere attorno a sé una mobilitazione che travolga il governo dei golpisti: sviluppare e sprigionare questa potenzialità è quel che il M5S deve sistematicamente fare sfruttando le sue postazioni parlamentari, nei consigli comunali e municipali. Travolgere, con la lotta e la mobilitazione, il decadente personale politico del regime è anche il modo per non subirne le campagne di intossicazione e criminalizzazione! Che come al solito sono emerse con puntualità. I media di regime prendendo spunto dal post pubblicato su facebook da Grillo sul “cosa faresti in macchina con una come la Boldrini” e dallo sproloquio di insulti sessisti che gli è seguito hanno cercato di offuscare nell’opinione pubblica quella che era la morale, il senso e l’obiettivo delle azioni compiute dal M5S in Parlamento in quei giorni.
Da questa vicenda emerge una volta di più come la vostra azione nel Parlamento e nelle altre assemblee elettive se non punta a sviluppare la mobilitazione fuori dal Parlamento e dalle assemblee elettive è sistematicamente costretta a rincorrere gli attacchi dei teatranti della politica e della stampa di regime. Ma da questa vicenda si evince anche la superficialità con cui Grillo ha dato adito a far scattare la canea mediatica su “Grillo e il M5S promotori del sessismo e inneggiatori alla violenza sulle donne”. La stessa con cui un anno fa Grillo cadde nella trappola della stretta di mano con i delinquenti fascisti di Casa Pound Italia. Che la stampa e i media di regime giochino all’intossicazione dell’opinione pubblica è notorio. E’ altrettanto notorio che Grillo e il M5S non sono né i promotori di un nuovo fascismo né i promotori di una presunta battaglia per riportare le donne del nostro paese ad una condizione medievale. Eppure talvolta certe provocazioni offrono un lascia-passare agli istinti più bassi e alla pancia reazionaria del paese anziché aiutare lo sviluppo della mobilitazione per farla finita coi governi del malaffare e costruire l’alternativa politica fondata sulla dignità e il benessere delle masse popolari.
Ci si dirà che ” Grillo è un comico” ma il consenso verso Grillo e gli eletti del M5S e il ruolo che oggi svolgete si fonda sul mandato politico affidatovi da milioni di individui stufi del parassitismo e del malaffare dei vertici della Repubblica Pontificia e del personale politico annesso. Tra questi milioni di donne, studentesse, lavoratrici, immigrate, casalinghe, pensionate di fronte alle quali siete responsabili di costruire un’alternativa di governo all’altezza dei propri bisogni, diritti ed emergenze: la lotta per l’autodeterminazione delle donne e per i loro diritti (sempre più schiacciati e ridimensionati dalla scure del Vaticano) è un aspetto concreto e centrale del rinnovamento che oggi milioni di individui vogliono imprimere nel nostro paese, dell’alternativa richiesta a gran voce dal fiume in piena di consenso che ha portato il M5S a sbaragliare gli schieramenti della politica borghese alle passate elezioni. Nella Repubblica Pontificia dei governi sudditi e proni al potere del Vaticano (e quindi anche alla sua cultura) come l’attuale, e nella fase di crisi generale (politica, economica, sociale, ambientale e culturale) che viviamo, le donne pagano un prezzo altissimo, il peggiore. La violenza contro le donne ha mille volti: quello della brutalità con cui ogni giorno vengono picchiate o assassinate, con cui sono ricattate dentro e fuori casa, quello dei licenziamenti sul posto di lavoro, della condizione crescente di precarietà in cui sono costrette a vivere perché si nega casa, istruzione, sanità, diritto alla salute. L’attacco alla legge 194 è solo la punta di un iceberg.
E’ per questo che alle campagne di demonizzazione di alcune settimane fa si deve rispondere con qualcosa di più di sentite smentite e scuse che restano intrappolate in Parlamento e al massimo nei vostri popolari siti web (al pari delle molte giuste ma innocue proposte di legge, mozioni ecc. che presentate ad ogni livello di rappresentanza). Bisogna che gli eletti del M5S escano dai parlamenti e dai consigli per andare tra i movimenti organizzati e le masse popolari in mobilitazione che agitano il paese da un capo all’altro. Bisogna che gli eletti del M5S ritornino nei parlamenti e nei consigli forti di un più largo sostegno delle lotte e delle mobilitazioni che agitano il paese e iniziare a costruire assieme a questi alleati, qui ed ora, la nuova governabilità del paese. La giornata dell’8 Marzo (giornata internazionale della donna) è sia un’opportunità per il M5S per iniziare ad uscire dalle assemblee elettive, sia un’opportunità per dare una risposta concreta all’operazione di intossicazione mediatica messa in campo dal regime e dai suoi pennivendoli per spacciare il vostro giusto boicottaggio dei lavori parlamentari come una gazzarra fascista.
Chiediamo anche al M5S del VII Municipio che l’8 marzo esca fuori dalle aule del consiglio municipale per dare il proprio apporto alla mobilitazione cittadina che avrà luogo a Roma quel giorno, giornata in cui tante realtà, organismi e collettivi di genere e non, stanno lavorando per dire NO a chi vuole le donne razza inferiore e sottomessa o animali da riproduzione, discriminate per l’aspetto fisico (grazie alla politica di mercificazione del corpo di Berlusconi), in ogni caso persone che se alzano la testa sono da riportare all’ordine e punire, per mettere in campo misure reali e concrete per sovvertire le politiche imposte contro le donne dalla Chiesa di Roma (principale nemico delle donne e principale manovratore dei politicanti che quotidianamente il M5S contrasta nelle assemblee elettive), per liberare la lotta per i diritti delle donne dalle convenzioni di regime (che la riducono a decreto, campagna d’opinione, rito), per farla tornare a vivere nel contrasto concreto agli attacchi feroci contro le donne e nella costruzione dell’alternativa che occorre alle donne del popolo oggi.
Chiediamo al M5S del VII Municipio di essere parte attiva di questa battaglia anche nel Municipio affiancando quelle realtà come Lucha y Siesta che in autorganizzazione offrono un servizio di beneficio collettivo sostenendo le troppe donne vittima di violenza nel nostro Municipio, legandosi a tutti gli organismi e le associazioni in lotta contro lo smantellamento dei consultori e della sanità pubblica, per la costruzione di un consultorio e di una casa delle donne in ogni quartiere, per fermare anche nel nostro Municipio il finanziamento alle strutture cattoliche che infestano ospedali e consultori e avviliscono la vita delle donne (movimenti pro-life e contro la 194), per rafforzare e moltiplicareesperienze di autorganizzazione, riappropriazione di stabili inutilizzati, reti e coordinamenti in cui le donne (e non solo) sono alleate di una lotta comune. E’ questo a nostro avviso un modo concreto tramite cui il M5S del VII Municipio può contribuire positivamente a favorire il legame tra il M5S e gli organismi, le associazioni, i movimenti che animano le lotte e le mobilitazioni fuori dai parlamenti (che è il vostro punto debole allo stato attuale), è questo a nostro avviso un modo concreto per rispondere alla canea mediatica e elevare il contributo del M5S alle lotte e alle mobilitazioni per l’autodeterminazione e i diritti delle donne.
Partito dei CARC, Sezione Roma VII Municipio; sede: “Spazio sociale -Roberto Scialabba- 136”; via C.Fiamma 136