Saluto al Terzo Congresso del Partito Comunista dei Lavoratori

Cari compagni
accogliendo il vostro invito, il Partito dei CARC ha inviato un suo delegato al vostro Terzo Congresso che si รจ tenuto a Rimini dal 3 al 6 gennaio. Stante la strettezza dei tempi, non ha avuto modo di portare il suo saluto, e quindi vi inviamo questo saluto ora, augurandovi che quanto conservate del patrimonio ideologico e organizzativo del movimento comunista cosciente e organizzato dia i frutti migliori e cioรจ contribuisca alla costruzione della rivoluzione, cioรจ a fare dellโ€™Italia un nuovo paese socialista.
Cogliamo anche lโ€™occasione per portare un contributo al dibattito in riferimento alle vostre tesi e posizioni, cosรฌ come sono state esposte da Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito.

carc

La crisi
Il compagno Ferrando ha spiegato che la sovrapproduzione รจ la causa della crisi. Secondo noi รจ necessario specificare che si tratta di sovrapproduzione assoluta di capitale. Specificandolo, diventa semplice spiegare le soluzioni, le vie d’uscita tra loro alternative, cioรจ la guerra (distruzione del capitale) o la rivoluzione (eliminazione del capitale), dando forza a quanto Ferrando ha detto nella sua critica al keynesismo vecchio e nuovo, quando ha spiegato che non fu il New Deal di Roosevelt a risolvere la crisi, ma la Seconda Guerra Mondiale che con le sue immense distruzioni di capitale (uomini e mezzi) e gli sconvolgimenti che ne seguirono ha permesso per la ripresa dell’accumulazione del capitale.
Keynes infatti non teneva in conto il lungo periodo, ma quello medio, cioรจ quello dei cinque anni a venire, il che significa poco piรน che vivere alla giornata, e non solo per la storia in generale ma anche per la storia di un singolo individuo. Cosรฌ tratta la questione il (nuovo)PCI nel novembre 2012: โ€œNon cโ€™รจ alcuna possibilitร  di ristabilire un corso regolare di valorizzazione. In qualche modo, sia pure ognuno nel suo linguaggio, lo sanno o almeno lo percepiscono tutte le persone esperte del campo, compresi i vertici delle istituzioni finanziarie del sistema imperialista mondiale e gran parte dei suoi vertici politici e militari. Da qui la morale criminale del โ€œdopo di me il diluvioโ€ (Re Sole) che Keynes traduceva: a lungo andare noi saremo tutti morti; o, vista da un altro lato, la sindrome da Titanic.โ€ (in
La Voce del (nuovo)PCI, n. 42, p. 32, in http://www.nuovopci.it/voce/voce42/laviagbp.html).
Ferrando ha affermato, tra le altre cose, che “la crisi economica convive con la crisi dell’imperialismo”. Secondo noi la crisi economica รจ espressione specifica della fase imperialista del capitalismo (a meno che Ferrando non intendesse โ€œimperialismoโ€ come โ€œinsieme dei paesi imperialistiโ€ e la sua crisi come il fatto che nessuno di essi riesce a imporsi come dominante, secondo una accezione che perรฒ รจ propria del senso comune, non della scienza).

Uscire dallโ€™euro?
No, dice il PCL: la moneta nazionale si tradurrebbe in uno strumento di ricatto da parte della Comunitร  Internazionale dei paesi imperialisti. Concordiamo, aggiungendo che il mantenimento dellโ€™euro sarebbe uno strumento per creare forti contraddizioni allโ€™interno di quella Comunitร  Internazionale, da parte di un governo che difendesse gli interessi delle masse popolari italiane, quale sarebbe il Governo di Blocco Popolare (GBP) che il (nuovo)PCI indicรฒ come forma di governo possibile e necessaria per lโ€™immediato allโ€™indomani dellโ€™inizio della fase terminale della crisi, nel 2008. Il GBP รจ una strada concreta e una tappa, stante la debolezza dell’attuale movimento comunista, per costruire la rivoluzione socialista nel nostro Paese!
Perchรฉ noi diciamo GBP e non socialismo? Perchรฉ se scendiamo dalle belle parole e dai proclami e mettiamo le cose con i piedi per terra, socialismo significa il potere della classe operaia organizzata (lo Stato basato sulla classe operaia organizzata) e la produzione dei beni e dei servizi completamente affidata ad aziende pubbliche. Oggi la classe operaia italiana non รจ organizzata per prendere in mano il potere. Ci arriverร  se gli attuali comunisti e i nuovi che si aggregheranno saranno capaci (elevando la loro comprensione del mondo e il loro metodo di lavoro) di assolvere al compito storico di fare la rivoluzione socialista in un paese imperialista come il nostro.
Quale รจ la forma della rivoluzione socialista nel nostro paese? Noi diciamo che la rivoluzione non scoppia (tramite proteste o rivolte) ma si costruisce, tappa dopo tappa, adottando la strategia della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata, strategia di cui Gramsci anticipazioni importanti indicandola come โ€œguerra di posizioneโ€.

Mobilitazione rivoluzionaria o mobilitazione reazionaria delle masse popolari
Ferrando ha ragione anche nellโ€™indicare che il bivio tra rivoluzione e reazione รจ netto, come lo fu, dice, allโ€™inizio del โ€˜900. Lo fu per tutta la durata della crisi, che era, allora come oggi, crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, e che coprรฌ quasi tutta la prima metร  del secolo scorso. Aggiungiamo: dipende da noi che le masse popolari si dirigano verso la rivoluzione anzichรฉ verso la reazione. Dipende, cioรจ, come diciamo sopra, dalla capacitร  di noi comunisti di assolvere al compito storico di fare la rivoluzione socialista in un paese imperialista come il nostro. Questa capacitร  si fonda su una scienza che include la comprensione del motivo per cui in passato, a fronte del bivio di cui parla Ferrando, le forze comuniste non sono riuscite a dirigere la mobilitazione delle masse popolari in senso rivoluzionario, perchรฉ anche ieri, come oggi, โ€œdipendeva da noiโ€.

Stati Socialisti Europei
Ferrando ha quindi parlato di realizzare Stati Socialisti Europei. In questo caso, si tratta di definire, almeno a grandi linee, i passi necessari per realizzare questo obiettivo, cosรฌ come si fa per ogni attivitร  umana complessa. Ferrando ha ammesso, infatti, che non ci sono forze a disposizione, oggi, per realizzare questo obiettivo, ma reputa che l’evoluzione della crisi crei un terreno favorevole perchรฉ si realizzino le condizioni necessarie allo scopo. Intende, probabilmente che le masse popolari si trovino in una situazione talmente insostenibile da orientarsi verso un cambiamento rivoluzionario, in generale, e che, in particolare, in tale situazione emerga una quantitร  sufficiente di militanti attivi per realizzare tale cambiamento, e prima di tutti, una quantitร  di militanti nel partito comunista che guida il processo rivoluzionario.
La quantitร  di militanti oggi a disposizione รจ inadeguata allo scopo, secondo quanto esposto nella relazione del portavoce del Partito, per una serie di motivi, uno dei quali รจ una condizione di arretratezza ideologica o politica della classe operaia. Questo sarebbe un limite di carattere soggettivo, che si affianca al limite di carattere oggettivo sopra detto, cioรจ che la condizione economica delle masse popolari ancora non รจ tale da generare uno stato di insurrezione generale.

Le cause della sconfitta secondo il PCL, secondo la carovana del (nuovo)PCI, secondo Gramsci
In altre parole, il fatto che le cose vanno male non dipende da noi, ma da una serie di fattori che Ferrando ha elencato, e cioรจ una situazione oggettiva ancora non rivoluzionaria, l’arretratezza della coscienza della classe operaia, tendenze ostili nell’ambito del movimento comunista (โ€œriformistiโ€, โ€œstalinistiโ€).
Riguardo alla questione, noi siamo convinti che le difficoltร  presenti del movimento comunista cosciente e organizzato dipendono da cause interne, cioรจ da limiti del movimento stesso. Il (nuovo)Partito comunista italiano espone la sua critica alla posizione esposta da Ferrando nei termini seguenti:
โ€œCausa della sconfitta non รจ la propria debolezza ma la forza del nemico, non il fattore interno di chi dovrebbe svilupparsi, ma il fattore esterno di chi si oppone al suo sviluppo. Questo sul piano filosofico รจ contrario alla concezione dialettica: ogni cosa grande รจ nata piccola ed รจ cresciuta. Sul piano storico, รจ contrario allโ€™esperienza della lotta di classe: le classi nuove si sono affermate nonostante la forza delle vecchie classi dominanti. Sul piano pratico, se la loro spiegazione della storia fosse vera, ci condannerebbe alla sconfitta in eterno: perchรฉ mai i nostri nemici dovrebbero non usare metodi e strumenti che assicurano loro la vittoria? Nel piรน ottimista dei casi, una simile concezione ci condanna allโ€™attendismo: aspettare che il rapporto di forze tra noi e il nemico si inverta per una qualche causa su cui noi nulla possiamo (fatalismo, determinismo).โ€ (La Voce del (n)PCI, n. 43, marzo 2013, p. 16, in http://www.nuovopci.it/voce/voce43/pcecomun.html).
Gramsci converge sulla posizione espressa sopra, rivolgendosi a chi โ€œdiminuisce lโ€™avversarioโ€, come fa chi ritiene gli antagonisti che ci hanno vinto โ€œsuperiori per la loro forzaโ€ ma inferiori dal punto di vista intellettuale, cioรจ ideologico, politico, morale: โ€œNon si riflette che se lโ€™avversario ti domina e tu lo diminuisci, riconosci di essere dominato da uno che consideri inferiore. Ma allora come sarร  riuscito a dominarti? Come mai ti ha vinto ed รจ stato superiore a te proprio in quellโ€™attimo decisivo che doveva dare la misura della tua superioritร  e della sua inferioritร ? Certo ci sarร  stata di mezzo la โ€œcoda del diavoloโ€. Ebbene impara ad avere la coda del diavolo dalla tua parte.โ€ (
Quaderni del carcere, Einaudi, Torino, 20012, p. 1886, Quaderno 16, Nota 17).
Siamo dโ€™accordo con voi che la concezione comunista del mondo รจ una scienza, e non un articolo di fede. Specifichiamo che รจ una scienza sperimentale, e quindi la conferma della sua validitร  viene dalla pratica. Ne segue che ogni sconfitta particolare deve indurci a riflettere sulla validitร  della linea particolare adottata in quel contesto. Se noi consideriamo valida lโ€™affermazione non solo di Stalin ma anche di Lenin che giร  al loro tempo esistevano le condizioni per la rivoluzione in un paese imperialista, le forze dei paesi imperialisti che si dichiarano comuniste devono chiedersi perchรฉ non lโ€™hanno realizzata. Secondo noi, e secondo le altre forze che condividono la concezione, la linea e la strategia del (nuovo)Partito comunista italiano (la โ€œcarovanaโ€ del (nuovo)PCI) la ragione di questo sta nei limiti e negli errori del movimento comunista dei paesi imperialisti, e della sua sinistra. Si trattava di limiti di concezione, di linea e di strategia, cioรจ di limiti ed errori riguardanti la sua conoscenza scientifica della realtร  e delle leggi che regolano il suo sviluppo. Questi limiti hanno consentito alla classe avversa, alla borghesia imperialista, di sconfiggere il movimento comunista in tutti i paesi imperialisti. Le forze unite nella carovana del (nuovo)PCI hanno dedicato attenzione al problema, e sono liete di discutere le soluzioni individuate con chiunque รจ disponibile a farlo.

Una domanda sul Movimento Cinque Stelle
Prima di concludere, portiamo una questione sul Movimento Cinque Stelle partendo da un caso concreto (al di lร , quindi, di โ€œquello che hanno veramente detto Grillo o Casaleggioโ€ in una o in unโ€™altra occasione). Lโ€™8 gennaio 2014 nel meet up di Firenze, cui hanno preso parte centocinquanta persone, il relatore ha esposto storia e programma del movimento. Il movimento fiorentino, tra le altre cose, ha preso parte alla lotta contro lโ€™inceneritore, contro il tunnel per la TAV, al referendum per lโ€™acqua pubblica, ha dato sostegno ai lavoratori dei trasporti pubblici in lotta e alla lotta per la riapertura della Richard Ginori, รจ attivo nella lotta per la difesa della sanitร  pubblica. A Firenze pongono come obiettivi impianti di depurazioni obbligatori per ogni abitazione, lโ€™espansione del verde urbano, il blocco della speculazione edilizia, un piano di trasporti pubblici non inquinanti, un piano di mobilitร  per i disabili, la rete gratuita per i residenti nel comune, creazioni di posti di lavoro pubblici, lo sviluppo del programma โ€œrifiuti zeroโ€, lo sviluppo di fonti rinnovabili, lo sviluppo delle produzioni locali. Come si vede, รจ un programma che riassume molti degli obiettivi portati avanti dalle Organizzazioni Popolari attive nel paese. Perchรฉ Ferrando dichiara questo un movimento nemico dei lavoratori, un โ€œpotente movimento reazionarioโ€?

Il Vaticano
Infine, fate bene a criticare il populismo di Bergoglio, e a citare Gramsci quando dichiarรฒ la Chiesa essere lโ€™istituzione piรน reazionaria dโ€™Italia, nel 1924. Tale รจ anche oggi, e oltre che reazionaria รจ potente, e quindi si tratta di misurare la sua potenza e di comprendere come combatterla.

Conclusioni
Si tratta quindi di entrare nel concreto di ciascun argomento, cioรจ comprendere quale รจ il grado di potere del Vaticano nel nostro paese e a livello internazionale, comprendere quale รจ la natura della crisi, quali gli antecedenti, quali gli sviluppi possibili, comprendere il fenomeno della sconfitta per ciรฒ che di positivo ha, cioรจ per quanto รจ fondamento per vincere, come nel detto โ€œsbagliando si imparaโ€. Tutto questo รจ materia viva che fonda la scienza rivoluzionaria, e riguardo a cui siamo senzโ€™altro disponibili alla discussione, cosรฌ come รจ stato nel confronto sul Movimento 9 Dicembre riguardo a cui il PCL della Toscana ha prodotto due documenti, che hanno avuto due risposte dal Partito dei CARC e una dal (nuovo)PCI (Avviso ai naviganti 36 del 29 dicembre 2013 , in http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav36/avvnav36.html).

Avanziamo nel dibattito e nella lotta per costruire la rivoluzione socialista nel nostro Paese e per contribuire alla rinascita del movimento comunista internazionale!

Saluti comunisti.
Paolo Babini della DN del Partito dei CARC

 

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