Firenze, seminario sui primi paesi socialisti. Il 9 dicembre la Federazione Toscana del P.CARC ha svolto il primo dei tre appuntamenti del seminario di formazione sui primi paesi socialisti. Inizialmente l’iniziativa era stata pensata come momento di formazione dedicato ai giovani, ma sono arrivate molte richieste di partecipazione anche da compagni adulti, quindi si è deciso di allargare la partecipazione. Alla prima sessione erano presenti circa 20 persone: compagni del P.CARC, del PRC, di Lotta Comunista e altri singoli. L’incontro è iniziato con un intervento del Segretario federale in cui il compagno ha spiegato che con il seminario il Partito promuove lo studio della storia dell’umanità, in particolare di quell’umanità che per un certo periodo ha vissuto nel socialismo, per capire come è stato costruito, il ruolo che le masse popolari hanno avuto in questa grande opera e i motivi per cui quell’esperienza è terminata, utili a ricavare gli insegnamenti necessari ai comunisti di oggi. L’articolo scelto per la prima sessione è stato “Introduzione alla storia del movimento comunista”, pubblicato sul n. 51 de La Voce del (nuovo)PCI: il metodo della lettura collettiva ha permesso a tutti i presenti di seguire il ragionamento e di fare domande e interventi, stimolando la discussione e rendendo tutti partecipi di un dibattito che proseguirà nelle prossime sessioni di studio.
Siena, iniziativa sull’emancipazione delle donne. Il 25 novembre la Sezione di Siena-Valdelsa ha tenuto un’iniziativa dal titolo “Essere donna delle masse popolari vuol dire tante cose”. L’incontro, svolto nella sede del meet-up del M5S di Colle Val d’Elsa, è stato organizzato in seguito alla lettura dell’articolo pubblicato dall’Agenzia Stampa del Partito con lo stesso titolo. Il fatto che la Sezione sia formata da sole compagne è stato spunto per affrontare e analizzare la questione della doppia oppressione (di genere e di classe) che vivono le donne delle masse popolari, quindi il tema è stato prima discusso in una riunione interna e poi è stato riversato all’esterno con l’iniziativa. Erano presenti circa 15 persone, in maggioranza donne, di tutte le età e questo ha arricchito il confronto di esperienze di vita diverse. È emerso chiaramente come l’oppressione di genere sia di grado diverso in relazione alla forza o debolezza del movimento comunista e il legame fra la lotta di classe e l’emancipazione della donna. Quest’ultima va di pari passo con l’avanzata della rivoluzione socialista: l’una non può esserci senza l’altra.
Emilia Romagna, iniziative contro la repressione. Il 14 e 15 dicembre scorsi la Federazione Emilia Romagna ha svolto due iniziative contro la repressione. Il 14 dicembre ha promosso un’assemblea pubblica contro gli abusi in divisa insieme all’Associazione Resistenza e Infopoint Barricate, presso il Circolo ARCI “Il Pedale Veloce” di Parma. Sono intervenuti, tra gli altri, Ilaria Cucchi – che ha parlato degli abusi delle forze dell’ordine che riguardano sempre più tutte le masse popolari e non solo chi è attivo politicamente, come nel caso di suo fratello Stefano Cucchi – il comitato Verità e Giustizia per Genova sul reato di tortura in Italia, un compagno del P.CARC che ha presentato il Manuale di Autodifesa Legale, avendo lui stesso subito un attacco repressivo importante nel 2009. All’iniziativa erano presenti circa 50 persone tra cui compagni della FGCI di Parma e del PC di Rizzo, esponenti della Casa Cantoniera. Molti si sono poi trattenuti alla cena di finanziamento in sostegno a Vigilanza Democratica. Sono in programma altre iniziative sul tema in collaborazione con Infopoint Barricate.
La mattina dopo i compagni hanno tenuto un presidio in Piazza del Monte a Reggio Emilia in solidarietà agli antifascisti sotto processo per i fatti del 25 aprile 2014, quando in città fu contestato Salvini. Al presidio, accolto positivamente dai cittadini, i compagni hanno fatto interventi al megafono e foto di solidarietà, raccogliendo molte firme e sottoscrizioni per il processo in corso.