[Milano] Un elettore del Movimento 5 Stelle sulla TAP: che fine hanno fatto le promesse fatte in campagna elettorale?

Cari compagni,

vi voglio sottoporre una questione che mi ha deluso e agitato. Venerdì scorso (12 ottobre) ho partecipato a una iniziativa organizzata dal M5S di Sesto San Giovanni per “fare il punto sull’operato del governo” con la presenza di Buffagni e Riccardi.

Ero ben predisposto per vari motivi, primo perché ho votato M5S e ritengo che davvero fosse l’unica forza in grado di cambiare le cose e, nonostante la coabitazione con la Lega e i problemi che porta, continuo ad avere fiducia; secondo perché proprio nel pomeriggio era arrivata la posizione di Di Maio rispetto al corteo degli studenti di Torino e mi ha davvero sollevato sapere che per la prima volta il governo di questo paese afferma “i ministeri sono aperti, venite e parlare” e che prende posizione così netta in favore di due ragazze denunciate per vilipendio (accusate di aver incendiato dei manichini raffiguranti Di Maio e Salvini) e che definisce quel reato un retaggio medievale; terzo perché seguo sui giornali le vicende politiche e mi rendo perfettamente conto della manipolazione, della disinformazione e degli attacchi che il sistema politico (e la stampa) porta contro il M5S e questo governo (e a cui Salvini si presta con grande talento), per cui la presenza di due esponenti del M5S (e Buffagni esponente di governo) mi incuriosiva per poter capire meglio, andare più a fondo.

Invece a fondo ci sono andato io. È successa una cosa temuta nel contenuto e inaspettata nella forma: alla domanda di un attivista sulla posizione del governo sul TAP, Buffagni ha candidamente risposto che “c’è da mettersi l’anima in pace perché il TAP si farà; ci sono troppi e troppo grandi interessi per bloccarlo, è una questione di equilibri internazionali decisivi e quindi…” e ha anche aggiunto che “se i governi avessero dovuto bloccare tutte le grandi opere a cui sono contrari i cittadini saremmo ancora nel medioevo”. Infine ha affermato che il governo è consapevole di incontrare una forte opposizione e per questo il M5S sta facendo pressioni su Salvini per usare “una mano leggera” nella repressione di Polizia e Carabinieri. Mi sono sentito… tradito. E umiliato, anche, quando sempre Buffagni ha detto che “il M5S non ha fatto nessuna promessa al riguardo in campagna elettorale”, di fatto prendendo le distanze dalle promesse che invece sono state fatte eccome, anche da Di Battista, oltre che da tutto il M5S locale.

Stop. Sono uscito, me ne sono andato. Ho ingoiato la delusione e la voglia di mandare tutti “affanc…”. Io conosco bene la situazione in Puglia perché sono pugliese e una parte della mia famiglia è lì, perché è la mia terra e ce l’ho nel cuore, perché sono contro le speculazioni che siano in Val Susa o nella mia terra. Io ho votato M5S anche per la chiara opposizione a TAV e TAP e al malaffare delle grandi opere. Non sono stupido, come non sono stupidi centinaia di migliaia di cittadini: quelle promesse sono state fatte!

Ci ho “ragionato” su un paio di giorni, mi è capitato di leggere l’articolo che avete scritto sull’ILVA di Taranto e lo condivido (vedi Sull’accordo ILVA e la questione ambientale). Però mi dico pure che non è giusto lasciare mano libera sul TAP, “mettersi l’anima in pace” e non riesco a trovare niente di positivo in questa decisione, tanto che anche i motivi che mi portavano a sostenere il governo, ingoiando la Lega e Salvini, ripetendomi “lasciamoli lavorare”, oggi mi suonano come retorica insensata. Vi scrivo, quindi, per chiedervi se vedete qualcosa che io non vedo, per chiedervi se non è il momento di darsi da fare per cacciare questo governo di truffatori.

P. Di Castro

***

Caro compagno,

all’iniziativa di Sesto che menzioni erano presenti anche alcuni nostri compagni e ci hanno segnalato la cosa che sollevi. Si tratta in effetti di una prima palese violazione delle promesse che il M5S ha fatto in campagna elettorale, senza possibilità di mediazione alcuna nei termini.

Se hai seguito la letteratura del P.CARC sul governo e più in generale sulla situazione politica dopo il 4 marzo, la decisione di avanzare con il progetto TAP è solo una delle manifestazioni del fatto che il governo M5S-Lega è un governo di compromesso fra l’indignazione e la spinta alla ribellione delle masse popolari contro il programma comune della borghesia imperialista e gli stessi poteri forti, i vertici della Repubblica Pontificia. La decisione di proseguire con il progetto TAP non è il primo e non sarà l’ultimo caso in cui la contraddizione fra i due termini si pone, anzi sono le condizioni oggettive (il decorso della crisi e l’aggravamento dei suoi effetti) che imporrà lo sviluppo della contraddizione e sempre più il “governo del cambiamento” dovrà decidere da che parte stare: o dalla parte degli interessi delle masse popolari o dalla parte degli interessi di poteri forti italiani e internazionali. Riprendendo un concetto citato spesso nella letteratura del Partito: anche solo il tentativo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e attuare il Contratto di governo rappresenta uno sconvolgimento nel sistema politico, solleverà la reazione dei poteri forti e susciterà la mobilitazione delle masse popolari. La questione è che per mantenere le promesse e attuare il Contratto è impossibile senza che il governo faccia ricorso alla mobilitazione ampia e dispiegata delle masse popolari.

Questa contraddizione esiste, è oggettiva e prescinde da ogni idea o opinione che tu o chiunque altro ha su questo governo, su chi lo compone e sulla sua opera. Non è una lotta “fra idee” (fra chi sostiene il governo e chi lo vuole combattere), ma una lotta su ciò che il governo può essere costretto a fare o non fare sulla base della mobilitazione delle masse popolari.

Quindi, in breve:

– è necessario che tu e quelli come te superino in fretta l’idea sbagliata – scusa la franchezza – di lasciar lavorare il governo. Perché ogni ambito in cui ciò accade, ogni contesto in cui il “lasciar lavorare il governo” prende il sopravvento sulla mobilitazione, è uno spazio di manovra per i poteri forti italiani e internazionali, per i comitati di affari, per i politicanti, gli speculatori, le organizzazioni criminali e i capitalisti. Lasciar lavorare il governo è il più grave errore – una cambiale in bianco – che possiamo compiere. La “tua” esperienza con il progetto TAP è la stessa di chi aspetta la riforma della Fornero, la turnazione delle aperture dei negozi nei festivi, il TAV, l’abolizione della Buona Scuola, ecc. ecc. O meglio, l’esito sarà lo stesso.

– è necessario dispiegare un’ampia mobilitazione delle masse popolari. Lo stesso governo – per bocca di Buffagni – dice di “temere la ribellione dei cittadini” e per questo ha chiesto a Salvini di andarci cauto con i celerini e i manganelli. Ecco, ha mostrato il suo punto debole. Sulla questione dell’ampia e dispiegata mobilitazione occorre fare una precisazione. In questa fase è del tutto secondario se tale mobilitazione poggia sulla parola d’ordine “cacciare il governo” o “costringere il governo a mantenere le promesse” o, ancora, sulle richieste e le rivendicazioni… su queste divisioni ci gioca il sistema delle Larghe Intese e prova a trarne beneficio, ma in definitiva sono contraddizioni secondarie. La questione principale è il protagonismo dei lavoratori e delle masse popolari. Quindi c’è solo una cosa sensata da fare: indire manifestazioni, presidi, ecc. in Puglia e in ogni regione in cui ci siano solidali alla lotta NO TAP. Anzi, ti invitiamo a contattare i compagni della Federazione Lombardia per discuterne insieme, come consigliamo di fare altrettanto a chi vive in altre regioni rispetto alle altre Segreterie Federali [vedi i contatti];

– nelle prossime settimane sono già in programma mobilitazioni di carattere nazionale. Il movimento NO TAP vi si deve legare se vuole rafforzarle e se vuole prenderne forza.

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